Le videointerviste al presidente Prato e Cirinà
Il salto all'indietro del Castelsardo, il portiere Canalis: «Col Selargius abbiamo fatto una grande gara e potevamo farcela ma purtroppo il calcio è questo»
Il Castelsardo torna in Promozione. Questo è l'amaro verdetto dello spareggio di Oristano contro il Selargius. I rigori hanno condannato la squadra di Ivan Cirinà, in vantaggio per 2-1 sino a 2' dalla fine del secondo tempo supplementare e con in mano la vittoria che le avrebbe permesso di giocarsi la seconda chance per la salvezza a Tonara. Ce l'ha messa tutta il tecnico di Ossi chiamato alla vigilia della 24esima giornata dal presidente Andrea Prato a tentare di salvare una stagione che lentamente stava scivolando via dopo il buon girone d'andata alla guida di Carlo Baiardo e il deficitario ruolino di Antonio Loi del ritorno (1 punto in 7 gare). Il saldo negativo nel mercato di dicembre (gli addii di Fabrizio Serra, Tony Gianni, Sechi, Pitruzzello, Mulas non propriamente bilanciati con gli arrivi di Martinez, Muscau e più avanti di Bisogno) si è trascinato per tutto il 2016 benché nelle ultime uscite i castellanesi stavano riuscendo a mettere in pratica gli insegnamenti dell'ex tecnico di Taloro e Ploaghe.
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«Ce la siamo giocata al meglio, sembrava che la vittoria toccasse a noi, abbiamo sprecato due o tre occasioni clamorose per andare sul 3-1 e poi abbiamo beccato un gol stupido su palla nostra, errori che contraddistinguono questa stagione e se retrocediamo è anche per questi errori stupidi che abbiamo commesso in partite simili. Al Selargius vanno tutti i miei auguri di vincere a Tonara però credo che se c'era una squadra che meritava di uscire vincitrice questa sfida era il Castelsardo. Siamo stati più bravi nel giocar palla e nell'avere più occasioni, grida vendetta il gol assurdo dell'1-0, l'arbitro ha fischiato un fallo per gamba tesa e nel calcio di tutto il mondo è una punizione indiretta».
Guarda la videointervista al tecnico Ivan Cirinà
«È stato un mese di lavoro intenso che vale i dieci normali, ci sono state grosse difficoltà ma anche grandi soddisfazioni. Riuscire a dare una mentalità ad una squadra in così poco tempo è stato molto importante, così come riuscire ad entrare nella testa dei ragazzi e risolvere i problemi tattici e tecnici. Mi brucia il non essere riuscito a dare alla società quel qualcosa in più visto che ha creduto fortemente in me, quando sono arrivato la situazione era molto difficile ma avrei voluto finire in maniera diversa. Molti ci davano per morti già prima della fine del campionato e il fatto di aver agguantato lo spareggio è stata una grande cosa, peccato che non si possa andare a Tonara a giocarci il tutto per tutto perché stavamo bene mentalmente e fisicamente».
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«Mi dispiace ero già retrocesso due anni fa col Latte Dolce dalla serie D, è un'amarezza indescrivibile. Sull'1-0 loro ho lasciato entrare il tiro perché ho visto la mano dell'arbitro sollevata, nessuno l'ha deviata e ho pensato fosse da annullare, lui ha detto che non ha alzato la mano ma non sono un visionario, ha sbagliato lui come sbagliano tutti nel calcio purtroppo farlo in queste situazioni pesa tanto. Nonostante quel gol siamo stati bravi a rialzare la testa e giocare palla a terra come sappiamo fare e come aveva provato il mister in settimana. Abbiamo fatto una grande gara, c'è tristezza perché la maggior parte dei giocatori è di Castelsardo, potevamo farcela ma purtroppo il calcio è questo».