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Pierluigi Scotto, allenatore, Sorso 1930
«Il Castiadas è la più forte, la gara col Samassi è importante»

Il Sorso perde posizioni, Scotto: «Assenze importanti ma dobbiamo cercare di portare a casa i playoff, ci siamo dentro dall'inizio della stagione»

Sconfitta in casa della prima in classifica e secondo posto perso a vantaggio di Atletico Uri e Stintino. Il Sorso 1930 si ferma a Castiadas, non arresta la corsa dei sarrabesi verso la serie D e ora dovrà battagliare per conservare un posto nei playoff. Per la squadra di Pierluigi Scotto meglio la ripresa del primo tempo dove si è, di fatto, decisa la partita con i gol di Figos e Mesina a rendere vano il rigore di Pulina. «Abbiamo fatto un bel secondo tempo - dice il tecnico - giocando con coraggio e forse meritavamo qualcosa di più. È anche vero che il Castiadas non ha rubato nulla, vinceva e ha gestito il risultato con qualche puntata in avanti importante, è la squadra più forte del campionato. L'avevo detto in tempi non sospetti che aveva lavorato meglio insieme con il Samassi, che è mancato ma ora sta venendo fuori. I campionati si giocano tutto l'anno, bisogna avere un briciolo di fortuna che a noi è mancata, stiamo pagando a caro prezzo gli infortuni e le assenze». A L'Annunziata non si è visto il Sorso pensato in estate da Scotto: «Ci mancano giocatori importanti, dobbiamo fare con l'organico che abbiamo ma negli episodi non ce n'è gira bene una. Chi si infortuna si rompe il legamento crociato ma il calcio è fatto di questi momenti. Per come avevo impostato la squadra all'inizio sono cambiate tante cose, qualcosa per strada l'abbiamo persa. Ora dobbiamo lavorare con grande voglia e umiltà per cercare di portare a casa i playoff, ci siamo dentro dall'inizio della stagione e sarebbe un peccato non poterli fare». Molto dipende anche dalla gara di domenica prossima a "La Piramide" contro il Samassi quinto in classifica: «È un'altra gara difficile e importante, che però dobbiamo approcciare meglio rispetto a quella col Castiadas. La strada è quella di avere coraggio di giocare e fare le cose bene, stando attenti più ai particolari perché i due gol presi gridano vendetta». Il ritorno da ex non è andata bene ma gli applausi nel pre-gara dei vecchi tifosi hanno lasciato il segno: «Vedere come mi accolgono a Castiadas, i tifosi e la gente, mi riempie il cuore perché quando lasci un qualcosa di te in un ambiente dove sei stato è un grande orgoglio. Con la società ci siamo lasciati benissimo, c'era anche l'idea di poter continuare, stanno facendo un percorso che un minimo era stato iniziato l'anno scorso, sono contento per loro, si meritano queste soddisfazioni, la dirigenza e la gente di Castiadas»

In questo articolo
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2017/2018
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6 Ritorno