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RADUNO RAPPRESENTATIVA SARDA CALCIO A 5 FEMMINILE

Intervista ad Anna Congiu del Selegas

Oggi è il turno di Anna Congiu, protagonista dell'ottima stagione del Selegas e altra convocata del campionato di serie C2.

 

 

Il calcio, almeno qua in Italia, è tradizionalmente considerato uno sport “da maschio”. Da dove nasce una passione così inusuale per una ragazza?

 Non penso che ai nostri tempi si possa parlare di uno sport prettamente da maschio. Senza ombra di dubbio rispetto agli altri sport ha un forte seguito maschile e questo offusca un pò l'interesse verso il settore femminile. La passione non è univoca, ti nasce a prescindere tu sia maschio o femmina e si può tranquillamente conservare la femminilità anche facendo uno sport per così dire "da maschio".

 Qual è la tua formazione calcistica?

 Ho iniziato a giocare a calcio all'età di 8 anni, con i maschi. Inizialmente facevo il portiere di calcio a 11 e giocavo a Selegas, poi dal secondo anno fino ad ora ho giocato come difensore. A 11 anni ho iniziato a conoscere il mondo del calcio a 5 grazie a mio fratello e alcuni amici brasiliani e, ormai da 3 anni, gioco nei campionati di serie c1 e serie c2.

 Cosa rappresenta per te la convocazione nella rappresentativa sarda di Calcio a 5?

 La convocazione nella rappresentativa sarda per me rappresenta una motivazione in più per crescere soprattutto individualmente ma anche a livello di squadra. 

Preparare una squadra che affronterà un torneo tosto come quello delle regioni in 10 raduni è un compito arduo per Mister Mura, quali sono i suoi segreti? 

Conosco il mister Mura da 5 anni, da quando allenava il Cagliari ma ho avuto il piacere solo quest'anno di conoscerlo personalmente e come allenatore. Ho visto molti dei suoi allenamenti e penso che con le sue qualità, con la sua esperienza, personalità e conoscenza del mondo del calcio a 5, il mister riuscirà sicuramente a creare un grande gruppo e uno spogliatoio unito, nonostante non sia facile con soli 10 raduni.

Tutto l’anno avversarie e ora compagne di squadra, che aria si respira all’interno del gruppo?

Attualmente, nel mio campionato militano poche compagne della rappresentativa, quindi non capita di averle come avversarie; nonostante questo conosco la maggior parte di loro. Credo che per dare il massimo, dobbiamo concentrarci tutte per la vittoria e lasciare da parte la rivalità del campionato. Anche se abbiamo condiviso appena due raduni, siamo un gruppo molto unito e volenteroso di fare il meglio.

Cosa consiglieresti a una giovane che volesse avvicinarsi a questo sport?

A una giovane che volesse avvicinarsi a questo sport consiglierei di farlo senza indugio, perché il calcio è uno sport molto bello e divertente. Inoltre, come tutti gli sport, oltre a far bene sia al corpo che alla mente, ti insegna disciplina, il concetto di gioco di squadra e il rispetto verso le altre persone.

In questo articolo
Stagione:
2013/2014
Tags:
Serie C1 Femminile
Sardegna
Calcio A 5 Femminile