Intervista a Roberta Marongiu della Mediterranea

Oggi parliamo con la giovane Roberta Marongiu, giocatrice della Mediterranea Cagliari, squadra militante nel campionato di serie C2 regionale.

Il calcio, almeno qua in Italia, è tradizionalmente considerato un sport “da maschio”. Da dove nasce una passione così inusuale per una ragazza?

 Ho avuto la fortuna di crescere con un fratello maggiore appassionato di calcio che mi ha fatto innamorare sin da piccola di questo magico sport. Certe passioni le porti nel sangue.

Qual è la tua formazione calcistica?

 Ho iniziato casualmente a 18 anni e ho sempre fatto parte della squadra Janas Cagliari. Da quest’anno ho intrapreso una nuova avventura con la Mediterranea calcio a 5

Cosa rappresenta per te la convocazione nella rappresentativa sarda di Calcio a 5?

 Per me rappresenta il frutto di tanto impegno, tanta costanza e soprattutto l’occasione per conoscere una nuova realtà.

Preparare una squadra che affronterà un torneo tosto, come quello delle regioni, in 10 raduni è un compito arduo per Mister Mura, quali sono i suoi segreti? 

 Mario Mura è un grande Mister, non lo conoscevo di persona ma spesso ho sentito parlare di lui. I suoi segreti sono sicuramente i principi per creare delle fondamenta nella squadra.

 Tutto l’anno avversarie e ora compagne di squadra, che aria si respira all’interno del gruppo?

 Rappresentiamo la Sardegna e siamo unite per un unico obiettivo: dimostrare alle altre regioni di che pasta siamo fatte. Durante i raduni mi sono trovata benissimo, le ragazze sono tutte di alto livello e l’impegno è sempre al primo posto.

Cosa consiglieresti a una giovane che volesse avvicinarsi a questo sport?

 Alle ragazze che si affacciano per la prima volta al mondo del calcio femminile consiglio di non mollare alle prime difficoltà e di mettere al primo posto la testa, il cuore e il sacrificio.