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RADUNO RAPPRESENTATIVA SARDA CALCIO A 5 FEMMINILE

Intervista a Serena Cappai della Jasnagora

Oggi abbiamo il piacere di parlare con Serena Cappai della Jasnagora, una delle squadre candidate al titolo finale.

 

ll calcio, almeno qua in Italia, è tradizionalmente considerato un sport “da maschio”. Da dove nasce una passione così inusuale per una ragazza?

 Avevo 11 anni. Il mio professore delle medie, Carmelo Podda, propose a me e ad alcune mie compagne di classe di iniziare con lui questa avventura e di unirci alla squadra di calcio della nostra scuola Luigi Amat (prima solo calcio a 7, poi anche calcio a 5). Da quel momento è nata questa mia grande passione, non smetterò mai di ringraziarlo per questo.

 Qual è la tua formazione calcistica?

Purtroppo a Sinnai, il paese dove abito, il calcio non era molto praticato dalle donne e non c’erano squadre dove poter andare a giocare. Perciò dopo la mia breve, ma intensa, esperienza alle medie, che mi portò addirittura alle fasi nazionali, iniziai realmente a giocare a calcio a 5 quando nacque il Sinnai Calcio a 5 femminile e l’ allenatore del tempo, Filippo Schirru, mi chiese di far parte di quella nuova società. Anche lui non smetterò mai di ringraziarlo, ho dei bellissimi ricordi legati a quel periodo. Dopo tre anni al Sinnai rimasi un anno ferma finché, con alcune ex compagne, decidemmo di far parte di una nuova squadra, che è quella nella quale ormai gioco da 4 anni ed è ormai diventata la mia seconda famiglia, la Jasnagora. 

Cosa rappresenta per te la convocazione nella rappresentativa sarda di Calcio a 5?

Questo per me sarebbe il terzo anno. Quest’anno però la vivo con uno spirito totalmente diverso. Sarà perché è il mio ultimo anno, sarà perché abbiamo un allenatore che ho sempre stimato tantissimo, sarà perché vedo il movimento calcistico femminile sardo crescere ogni anno di più, ma per me oggi la convocazione nella rappresentativa sarda di Cacio a 5 sarebbe un fantastico traguardo da raggiungere e un ennesimo sogno che si avvera. 

Preparare una squadra che affronterà un torneo tosto come quello delle regioni in 10 raduni è un compito arduo per Mister Mura, quali sono i suoi segreti? 

Oltre la sua professionalità e la sua bravura, sia umanamente che calcisticamente parlando, credo che uno dei suoi punti di forza sia la determinazione. Crede in se stesso, in ciò che insegna e nelle giocatrici, non si arrende al primo ostacolo e ha il potere di trasmetterti questa sua convinzione. Ha la capacità di ascoltare (e ammetto che farlo con noi donne non è così semplice) e ha sempre una risposta pronta, non si scompone mai. Nonostante la mia poca esperienza credo di poter affermare con certezza che Mario Mura è un mister con la M maiuscola e che la rappresentativa sarda di calcio a 5 femminile è in ottime mani.

Tutto l’anno avversarie e ora compagne di squadra, che aria si respira all’interno del gruppo?

In realtà molte avversarie sono ex compagne di squadra, amiche e conoscenti. L’esperienza di questi ultimi due anni mi ha fatto capire che in rappresentativa il campionato NON ESISTE, viene dimenticato! Si è sempre creato un fantastico gruppo con quasi tutte le componenti e spesso ha permesso di far nascere delle bellissime amicizie che durano ancora oggi. E sono certa che anche quest’anno sarà così!

Cosa consiglieresti a una giovane che volesse avvicinarsi a questo sport?

Io ho iniziato a giocare seriamente quando il campionato era composto da due squadre, compresa la nostra. Ora è nata la serie A e addirittura la serie C1 e C2 regionale, penso che ci siano ancora tanti passi da fare ma sono felicissima perché finalmente vedo che il calcio a 5 sardo femminile sta crescendo davvero e sta iniziando ad avere un po’ dell’attenzione che merita. Perciò, chiunque si volesse avvicinare ora a questo fantastico mondo, consiglierei di farlo subito perché è il momento giusto. Non se ne pentirà di certo!

In questo articolo
Stagione:
2013/2014
Tags:
Serie C1 Femminile
Sardegna
Calcio A 5 Femminile