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Irrompe bomber Ibba, 6 gol in 3 gare: «Una settimana da incorniciare, il San Teodoro può conquistare i playoff»
«Con la finale di Coppa sarebbe stata perfetta»

Irrompe bomber Ibba, 6 gol in 3 gare: «Una settimana da incorniciare, il San Teodoro può conquistare i playoff»

Con sei gol in sette giorni è una settimana da incorniciare per Christian Ibba, bomber del San Teodoro risalito prepotentemente in classifica e tornato in corsa non soltanto per i playoff ma anche per il primo posto. Due doppiette nelle gare contro Porto Torres e Sanluri, la terza nel turno di Coppa Italia al Castelsardo, sono il segnale dello straordinario momento di forma del 31enne bomber quartese, in passato goleador di Sant'Elena, Quartu 2000, Sanluri, Progetto Sant'Elia, Tavolara e Lanusei. «Se avessimo passato anche il turno in Coppa Italia - dice Ibba - l'avrei potuta definire la settimana perfetta, poi personalmente è stata una settimana davvero da incorniciare. Magari si ripetessero sempre».

 

Christian Ibba, 9 reti in campionato e 4 in Coppa col S.TeodoroDue gol nelle prime due giornate e 7 nelle ultime 7 e tutte su azione, quel passaggio a vuoto di 5 giornate?

«Non mi ha pesato perché nel frattempo ho fatto gol in Coppa al Ghilarza e non mi sembrava di vivere un periodo di astinenza. Poi è chiaro che le occasioni da gol c'erano ma stavo entrando ancora in forma, non ero al 100% e mi mancava la lucidità davanti alla porta, qualche gol l'ho sbagliato senz'altro come è anche vero che in due gare sono partito dalla panchina perché il mister aveva provato a cambiare formazione. Tutte queste cose sommate mi hanno bloccato nella striscia di realizzazioni ma ora ho trovato più continuità perché sto meglio fisicamente»

Mesina e Nurchi si confermano dopo l'exploit dello scorso anno, dietro però ci sono gli over 30 Stocchino, Nieddu e Ibba che non vogliono farsi da parte

«Noi ci siamo sempre, stiamo parlando dei due capocannonieri del girone A e B della Promozione dello scorso anno ma che questa categoria e, nel caso di Stocchino anche la serie D, l'hanno fatta per anni come me. Ci stiamo confermando ad ottimi livelli mentre Nurchi e Mesina erano delle scoperte un anno fa sotto il profilo realizzativo ma si sa che è sempre difficile ripetersi, andare ancora a far 20 gol ti fa capire che non sono giocatori di Eccellenza ma possono ambire ad altre categorie che, tra l'altro, hanno già fatto magari giocando più esterni che non prime punte»

A Ibba, invece, è mancata la serie D nella carriera dopo aver segnato tanto in Eccellenza?

«Le possibilità le ho sempre avute per il salto di categoria, ma per motivi personali oppure per opportunità economiche e scelte di vita non l'ho fatta. Potevo giocare nel Budoni, nel Como o rimanere nel Sant'Elia dopo che vincemmo il campionato di Eccellenza ma poi ho fatto scelte diverse. Non mi pento, ma una certa curiosità di potermi misurare in un campionato nazionale mi resta»

Alla sesta d'andata terzultimi a -10 dalla vetta, ora a -3, un'impennata importante

«Siamo partiti un po' a rilento rispetto alle attese, abbiamo perso l'esordio a Lanusei e potevamo anche strappare un pari, eravamo in vantaggio nel primo tempo e superiori a loro sul piano del gioco, nella ripresa siamo invece calati, subendo tre gol in 15' ma poi abbiamo fatto il 3-2 e sfiorato il pari. Ma sono stati i tre schiaffi presi dal Muravera in casa nostra a farci aprire gli occhi, perdere così nettamente contro una squadra che lotta per i playoff come noi ci ha portato a guardarci negli occhi tutti insieme e convenire che dovevamo metterci più convinzione e cambiare marcia. Abbiamo pareggiato col Latte Dolce subendo l'1-1 all'87', poi fatto 0-0 a Tortolì che non è da non buttare. Dopodiché è iniziato un bel filotto di vittorie, senza mai rubare un risultato e dandoci la consapevolezza della nostra forza»

Sette vittorie in otto gareunica battuta a vuoto col Castiadas, che è successo in casa dei sarrabesi tre domeniche fa?

«Quella gara per noi era la prova del nove e l'abbiamo steccata ma, dopo una rincorsa del genere, un errore ci sta anche se non doveva capitare proprio in quella gara così delicata. Dopo 17' e due distrazioni nostre eravamo già sotto 2-0, fuori casa, in un campo difficile e contro una squadra forte. Non era facile riprenderla. Quella sconfitta non ci ha però demoralizzato, abbiamo avuto una bella reazione battendo il Porto Torres e vincendo in casa del Sanluri»

Dove vuole e può arrivare il San Teodoro?

«Tra le prime 5 di sicuro e fare i playoff. Reputo il Lanusei superiore a tutti, per i nomi che compongono la rosa e per quanto dimostrato finora. Non hanno mai mollato niente, eccezion fatta per le ultime due gare in cui sono stati sconfitti di misura, è un momento difficile ma ne verranno fuori senz'altro. Poi ci sono quattro squadre di pari livello, come noi, Castiadas, Muravera e Latte Dolce»

Il Ploaghe non è nella lista perché domenica avrete lo scontro diretto?

«Potrò toccare con mano il loro valore che, visto il campionato che stanno facendo, sarà senz'altro notevole. Come per la sfida col Castiadas per noi è un'altra prova del nove, questa volta in casa, che ci dirà di che pasta siamo fatti. È una diretta concorrente, vediamo se siamo al livello della squadra di Cirinà visto che loro sono lassù dall'inizio della stagione mentre noi ci siamo appena arrivati»

Cherchi, tuo ex compagno al Sant'Elia, è il valore aggiunto di un attacco bomba, ma la vostra difesa è esperta per poterlo contrastare

«Secondo me il Ploaghe ha l'attacco più forte delle squadre di vertice, il tridente Cherhi-Pulina-Falchi lo vorrebbe qualunque allenatore. Alessandro lo conosco bene ed è devastante in fascia, per Pulina parla la sua carriera importante, Falchi me lo ricordo con la Torres ed è fortissimo. La nostra è una difesa di tutto rispetto, abbiamo subito pochi gol e, nonostante qualche blackout, siamo comunque la quarta del campionato, sarà una bella lotta»

L'attacco del San Teodoro, invece, non trova pace: in estate via Cadau e Alessandrì, ora Festa è in partenza, l'unica certezza resta Ibba

«Io non mi sposterei da qui neanche a cannonate, sto bene nel gruppo e nel paese. La società è tra le più sane in Sardegna, non ci fa mancare niente ed è conosciuta perché rispetta sempre gli accordi presi. Ho rifiutato la Nuorese a dicembre dello scorso anno proprio perché mi trovo benissimo, tra l'altro mercoledì scorso ero anche capitano in Coppa, mancavano sei giocatori e io ero il più grande, la mia prima volta con la fascia al braccio nel San Teodoro mi ha caricato anche perché era una gara delicata»

Il rammarico della Coppa Italia: senza sei giocatori stavate per fare il miracolo e giocarvi il trofeo col Lanusei

«La finale l'abbiamo persa all'andata a Castelsardo non tanto per la sconfitta per 2-1 ma perché con i cartellini gialli ai diffidati ci hanno annientato. Al ritorno, però, chi ha giocato ha fatto benissimo, siamo passati dall'1-2 al 3-2, abbiamo sfiorato il 4-2 che ci avrebbe portato in finale prima di subire il 3-3. Siamo usciti a testa alta»

Che è successo a fine gara viste le decisioni del Giudice Sportivo?

«Nervosismo generale perché noi sul 3-2 speravamo di andare in finale e poi c'è stata la delusione per il 3-3. Nel calcio ci può stare che gli animi si accendano ma non si è fatto male nessuno, si è scatenata una rissa con qualche spintone di troppo, mister Tatti è entrato in campo a dividere e si è trovato in mezzo al parapiglia, mi dispiace per la squalifica di tre giornate, lui poi è uno che vive la gara con troppa partecipazione. Per i miei compagni Del Soldato e Festa poco male, perché sconteranno le due giornate in Coppa»

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2014/2015
Tags:
Sardegna
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