«Con il Senorbì ho avuto la reazione che cercavo»
La Frassinetti aspetta l'Orrolese al varco, Perra: «Cercheremo di divertirci, non partiamo battuti»
Ripartire da zero con un progetto nuovo di zecca è affascinante, ma allo stesso tempo decisamente impegnativo: coraggio ed entusiasmo però sono due caratteristiche che a mister Virgilio Perra non sono mai mancate, e i risultati ottenuti in queste prime sette giornate sono la testimonianza più fedele dell'ottimo lavoro svolto dall'espertissimo tecnico, che sta plasmando egregiamente, non solo dal punto di vista tecnico-tattico ma soprattutto sul piano caratteriale, un gruppo di giovani terribili, e talentuosi, che hanno deciso di sposare il programma proposto dal club. Una scommessa che può ritenersi già vinta, una bella favola che merita di essere raccontata, perchè rappresenta una ventata di aria fresca in un mondo, quello del calcio dilettantistico, in continuo affanno, stretto nella morsa di una crisi economica che ogni anno miete vittime illustri, asfissiato da una carenza cronica di valori e principi, colonne portanti della vita quanto dello sport, che troppo spesso vengono colpevolmente relegate in secondo piano.
Il terzo posto occupato attualmente dalla Frassinetti è un piccolo, grande miracolo sportivo; i dodici punti all'attivo, frutto di tre vittorie e altrettanti pareggi, sono un ottimo trampolino di lancio in vista dell'immediato futuro, che si annuncia già abbondantemente ricco di sorprese e soddisfazioni. La squadra vola sulle ali dell'entusiasmo ed ora è pronta ad affrontare l'ennesimo esame di maturità: la sfida contro l'Orrolese è un banco di prova duro e prestigioso; William Tronu e soci sono pronti a mettere i bastoni tra le ruote alla lanciatissima capolista (foto Vanessa Marongiu), per vivere l'ennesima domenica da protagonisti, sotto la luce dei riflettori.
«Vogliamo divertirci, scendere in campo senza stress o patemi particolari. Siamo consapevoli che affronteremo una squadra costruita per vincere, con grandissimi giocatori: qualcuno l'ho allenato personalmente, come Usai, ai tempi del Selargius. Hanno una rosa di primissimo livello per questa categoria, sono i candidati principali per il salto, eppure in una partita secca può succedere di tutto». Sarà la sfida tra l'attacco più prolifico e la difesa meno perforata. «Riusciamo a concedere poco, è molto importante. Forse ci manca qualche gol all'attivo, l'unica punta di ruolo è Tronu, e questo significa che spesso devo adattare qualche ragazzo in ruoli inediti. Per quanto riguarda l'Orrolese, io punterei l'attenzione anche sul loro centrocampo, una delle armi migliori. Ma non partiamo battuti, anzi: quello che conta è il collettivo, si gioca in undici uomini e i cambi spesso fanno la differenza. Sono davvero curioso di vedere cosa saremo capaci di fare». Un pareggio avrebbe il sapore di una vittoria. «Noi cerchiamo sempre di vincere, non stravolgeremo di certo il nostro atteggiamento. L'ultimo verdetto spetta al campo, e di solito racconta la verità».
Nell'ultima uscita la Frassinetti ha piegato la resistenza di una compagine ostica come il Senorbì: un bel biglietto da visita in visita del big-match. «L'1 a 0 finale forse ci sta addirittura stretto: se la gara fosse finita con un punteggio più largo nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Le cronache non rispecchiano l'andamento della gara: ci siamo trovati per cinque - sei volte a tu per tu con il portiere avversario, mentre il nostro non è mai stato chiamato in causa, se si esclude qualche intervento con i piedi in cui ha evidenziato, tra l'altro, grande personalità». I biancoverdi hanno anche dimostrato di saper incassare le sconfitte, caratteristica non scontata per un organico piuttosto giovane. «Contro l'Iglesias abbiamo offerto una brutta prestazione, cosa peraltro inedita, perché sino a quel momento ci eravamo espressi piuttosto bene, anzi, a voler essere sinceri probabilmente ci manca anche qualche punto all'appello». Un passo falso comunque ci può stare, soprattutto quando si affrontano avversari così quotati: «Non ne abbiamo fatto un dramma, non c'è stato bisogno di nessun discorso particolare da parte mia. Sono contento di come stanno andando le cose, anche se paradossalmente ci troviamo più a nostro agio in trasferta che in casa; colpa del terreno di gioco che effettivamente non è in condizioni ottimali, giocare palla a terra è problematico per via dei rimbalzi irregolari».
L'avventura di Perra continua sulle ali dell'entusiasmo: il tecnico tira le somme dopo un avvio entusiasmante. «L'obiettivo era quello di rifondare la squadra; siamo ripartiti praticamente da zero, puntando tutto sui giovani, la base del progetto. Mando in campo tanti '98, che si stanno ritagliando il loro spazio e migliorano partita dopo partita». La discontinuità nel rendimento è fisiologica: «Confrontarsi con giocatori più esperti non è facile, ma hanno tutte le carte in regola per bruciare le tappe. Discorso che vale anche per i ragazzi classe '99, oltre che per Alessio Saba, un ragazzotto nato nel 2000, uno dei più giovani del gruppo. Ci piace l'idea di coltivare il loro talento, educandoli contemporaneamente ai valori dello sport: il nostro intento è quello di riuscire a prepararli per categorie superiori». Una missione ambiziosa e lodevole, in cui l'allenatore si sta impegnando in prima persona. «Mi occupo anche della scuola calcio e del settore giovanile, la mia presenza vuole essere un segnale chiaro ed inequivocabile su quali siano le nostre priorità: il nostro futuro è nelle loro mani». Ma il lavoro, soprattutto agli inizi, non è stato dei più facili. «Non siamo dei professionisti, però sul piano della professionalità in questi mesi siamo cresciuti parecchio, contestualmente con la categoria, è chiaro. Mi sono rimboccato le maniche per far capire quanto possano essere importanti aspetti come la puntualità, ad esempio; all'inizio mi facevano disperare (ride), ora invece la mentalità è completamente diversa, e chi non si è adeguato a queste regole minime ha abbandonato il gruppo. Riusciamo ad allenarci con la giusta intensità, prima invece eravamo troppo blandi: sono aspetti che poi la domenica fanno la differenza, e si vede».
I dodici punti in classifica parlano chiaro in questo senso: certi risultati, in un campionato difficile come quello di Promozione, non possono essere considerati come un caso. «Una bella risposta per tutti quegli elementi che hanno scelto di non proseguire con noi perché avevano dubbi sul progetto. Chi è rimasto con fiducia, pochi a dire il vero rispetto all'anno scorso, è ovviamente soddisfattissimo. La Frassinetti è un club a gestione familiare, una società seria, l'ambiente ideale per migliorarsi, senza pressioni». In campo i punti di riferimento per i meno esperti non mancano di certo. «Bebo Piras e Bebo Palmas sono un lusso; il primo purtroppo è alle prese con qualche acciacco fisico di troppo, il secondo invece è stato una piacevole conferma: lo conosco sin dai suoi esordi, poi a dire il vero ci siamo persi di vista, ma è uno spettacolo vedere come si allena, con grande entusiasmo; è in forma smagliante. Sono comunque soddisfatto di tutti, è difficile fare nomi: cito Scioni, ma la lista sarebbe davvero lunghissima. Se stiamo facendo bene è merito dell'intera rosa».