«Protocolli sanitari da rivedere, ai club presto i contributi»
La Lnd valuta due opzioni, Barbiero: «Sospendere l'attività e riprenderla il 6 dicembre o continuare ma coi recuperi delle gare rinviate»
Sono due gli scenari che si aprono per la Lega Nazionale Dilettanti alla luce del nuovo DPCM che entrerà in vigore venerdì 6 novembre e avrà valore sino al prossimo 3 dicembre. E questi derivano dai due passaggi del decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte in cui «sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riconosciuti di interesse nazionale» e il divieto di «ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori» che rientrano nelle Regioni "rosse" e "arancioni" salvo che «per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute».
Se prevale il divieto di spostamenti da e verso Lombardia, Piemonte, Calabria, Val d'Aosta (Regioni rosse) e anche in Puglia e Sicilia (Regioni arancioni) non potranno sicuramente proseguire i gironi A, B, H, I, cioè 4 gironi su 9 e non avrebbe senso far proseguire gli altri 5 mentre se l'aver consentito ancora gli eventi e le competizioni di interesse nazionale fungerà da deroga al divieto di spostarsi in sei Regioni, la prosecuzione dovrà comunque tener conto, gioco forza, che gli alti contagi di queste settimane hanno portato nell'ultimo turno a dover rinviare 48 gare su 83, cioè il 58% dei match in calendario.
Ed ecco che Luigi Barbiero, avvocato e coordinatore della Lnd, intervenendo alla trasmissione tv "Be.Pi Calcio Club | Serie D", ha svelato le due opzioni al vaglio della Lega Nazionale Dilettanti: «Le decisioni in questo momento allo studio sono due: la prima è quella di interrompere l'attività e riprenderla il 6 dicembre qualora il divieto agli spostamenti entrate e uscita dalle Regioni rosse e arancioni fosse esteso alle nostre squadre per la disputa delle gare ufficiali; la seconda è quella di riprendere il campionato non con le gare da calendario ma dai recuperi, perché è giusto che si utilizzino le prossime domeniche per poter azzerare le gare rinviate e permettere di avere per tutti una classifica reale sulla base delle gare disputate».
L'avvocato Barbiero spiega meglio l'attuale impasse: «Nessuna decisione ufficiale è stata presa circa la sospensione del campionato, non perché non siamo in grado di decidere ma perché, se con il precedente Dpcm abbiamo ottenuto un grande risultato rimanendo l'unico campionato in grado di poter giocare nonostante abbiano fermato tutte le altre categorie dilettantistiche, ora purtroppo con il nuovo Dpcm, che ha previsto zone rosse e arancioni, aspettiamo la comunicazione per sapere se il nostro campionato potrà continuare regolarmente perché sottoposto a un regime di deroga al divieto come tutte le attività ritenute essenziali. Domani mattina prenderemo la decisione dopo che avremo la comunicazione dal Dipartimento dello Sport circa la deroga sulla possibilità di non essere soggetti al divieto di entrata e uscita nelle Regioni rosse e arancioni».
Il coordinatore della Lnd è intervenuto sul tema protocolli legati ai numerosi rinvii: «Se qualcuno pensa che il Dipartimento sia felice di aver rinviato le partite credo che sbagli completamente così come quando pensa che tutto questo fosse previsto. Il protocollo non è di nostra derivazione ma è stato fatto dal Comitato Tecnico scientifico della Figc approvato da quello del Governo. Noi siamo obbligati a farlo rispettare. Se poi da questo protocollo possa emergere che qualcuno ci abbia marciato e lo abbia utilizzato per altri scopi ne risponderà davanti agli organi competenti visto che ci sono degli esposti. Io posso essere d'accordo sul cambiare il protocollo utilizzando quello dei professionisti ma alle squadre costerebbe dai 3,5-4mila euro mensili. Abbiamo avuto due tipi di applicazione di protocollo sanitario Asl in queste giornate di campionato, la prima prevedeva la quarantena di 14 giorni ma se, dopo l'individuazione del positivo, gli altri componenti del gruppo squadra erano negativi, continuavano gli allenamenti e potevano giocare, da qui si vede il numero ristretto di rinvii delle gare nelle prime giornate. Ma dopo aver cambiato il protocollo sanitario Asl con la quarantena ridotta a 10 giorni è venuta fuori una applicazione diversa: in caso di un positivo in squadra, l'Asl imponeva obbligatoriamente l'isolamento fiduciario di tutto il gruppo squadra e, allo scadere dei 10 giorni, veniva fatto il tampone e, se negativo, si riprendeva l'attività. Con questa applicazione del protocollo, nella migliore delle ipotesi, si saltano due gare perché i 10 giorni vanno a cavallo delle due giornate; A questo poi si deve aggiungere la recrudescenza del virus in quasi tutte le regioni ma il 30-35% dei rinvii è frutto del completamento delle quarantene. Dopo aver verificato il numero dei rinvii nelle ultime due giornate, abbiamo contattato il nostro medico fiduciario, il professor Carlo Tranquilli, sulla possibilità di proporre al Cts della Figc, e successivamente a quello del governo, una modifica del protocollo esistente alla luce dei tamponi rapidi e vedere così di riuscire ad incanalare in modo diverso la nostra stagione. Anche il regolamento dei rinvii subirà una ulteriore rimodulazione, perché è chiaro che oggi se parliamo di contatti diretti all'interno del gruppo squadra nessuno possa dire che non si possa rinviare la gara, diversi sono i contatti indiretti».
Sul tema contributi alle 166 società della Lnd: «Prima dell'inizio del campionato più volte è stato detto che il Dipartimento avrebbe erogato due contributi, un primo a fine ottobre-inizio novembre un contributo alle spese sanitare per l'adeguamento del protocollo delle società e poi a gennaio un secondo contributo economico versato direttamente sul conto delle società».