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«Chiudiamo al meglio l'andata, senza scordare la Coppa»

La Montalbo corre con le grandi, Crisci: «Conosco bene il valore della squadra ma guai a distrarsi»

Sarà anche vero che la rosa della Montalbo di Siniscola non è ampissima, ed è un dato di fatto che mister Sandro Crisci è costretto, da diverse settimane, a fare il conto degli assenti e degli infortunati, ma stando ai numeri le cose per i verdazzurri non stanno andando affatto male, anzi. La classifica vede i baroniesi al quinto posto, a quota 15, a pari punti con il Santa Giusta, che è stato proprio l'ultimo avversario, in ordine cronologico, affrontato in campionato: il match si è chiuso con un pirotecnico 2 a 2, con Franchi e soci che si sono salvati soltanto all'ultimo secondo, nonostante la doppia inferiorità numerica, dopo essersi trovati sotto di due reti alla fine della prima frazione. Così, è arrivato il quarto risultato utile nelle ultime cinque uscite, ma il tecnico non si culla sugli allori e si concentra già sul derby, in programma nel prossimo fine settimana, contro il Posada.

«Domenica abbiamo giocato il peggior primo tempo dall'inizio della stagione — ammette mister Sandro Crisci Ho visto la squadra un po' stanca, ed è una cosa che ci può stare, considerando che stiamo correndo forte dal 7 di agosto; siamo in pochi e gli infortunati sono tanti, dunque dobbiamo stringere i denti».
Il tecnico analizza la sfida nel dettaglio. «Poco prima del riposo siamo rimasti in dieci, un'espulsione giusta, considerando che Scanu ha fatto una sciocchezza che poteva tranquillamente evitare: l'arbitro l'ha sentito mentre bestemmiava e giustamente l'ha buttato fuori».
Nonostante tutto, la prestazione della Montalbo è stata positiva.
«Siamo stati in grado di costruire un paio di occasioni importanti, pur non giocando bene. Il direttore di gara non ci ha concesso un calcio di rigore che, guardando le immagini, mi è sembrato piuttosto netto, ma è una cosa che ci può stare: gli arbitri possono sbagliare, come capita a noi allenatori e ai calciatori, non è un problema».

Nell'intervallo, Crisci ha ridisegnato l'assetto tattico dei suoi.
«Siamo passati dal consueto 3-5-2 al 4-3-2 e poi ho addirittura schierato tre punte, nel 4-2-3. Ho piazzato il nostro centrale difensivo, Pandiani, in mezzo al campo, e posso tranquillamente dire che nella seconda frazione la partita l'abbiamo fatta noi, e anche in maniera piuttosto buona. Siamo riusciti a tenere ottimamente il campo, sembravamo noi quelli in superiorità numerica».
I contrattempi non sono mancati di sicuro.
«Ho buttato dentro Sirigu, che dopo 10' si è fatto male, per colpa di un'entrataccia sulla caviglia, così sono stato costretto a mandare in campo un altro ragazzo. Al 20' è arrivato il gran gol di Stefano Corda e credo proprio che i nostri avversari non si aspettassero una reazione del genere da parte nostra. Poi siamo rimasti addirittura in nove, per un'altra espulsione giustissima: non condivido assolutamente il gesto del nostro giocatore, ha perso la testa, ma mi dispiace dirlo, il loro numero due durante la partita ha fatto cose che non si dovrebbero mai vedere durante un match, ma questa non vuole essere una giustificazione per il fallo di Arricca: pagherà le conseguenze, in prima persona, per come si è comportato».
Crisci poi chiude: «Devo fare i complimenti all'arbitro: ha fischiato un rigore nettissimo, per fallo di mano, al 10' di recupero: non so se altri arbitri avrebbero trovato il coraggio per fare lo stesso, è stato decisissimo. Dopo il gol è arrivato il triplice fischio: un pareggio, in rimonta, ottenuto in nove contro undici, vale quanto l'oro».

La Montalbo sta attraversando un ottimo periodo.
«Lo dimostra il fatto che non siamo mai riusciti a riequilibrare il risultato dopo essere passati in svantaggio, nonostante le buone prestazioni offerte contro autentiche corazzate come Alghero Nuorese, ma c'è da aggiungere che la fortuna non ha girato sicuramente dalla nostra parte, soprattutto nei momenti decisivi. Domenica scorsa, invece, è andato tutto nel verso giusto».

La compagine di Siniscola si trova a ridosso del trenino di testa, formato da tutte le compagini più forti.
«Il livello del campionato è altissimo, se non stai attento puoi perdere con chiunque; credo che quest'anno non ci sia la classica squadra cuscinetto: anche chi è ultimo in classifica può risalire rapidamente la china se fa 2-3 risultati positivi. Due settimane fa, ad esempio, abbiamo affrontato il Coghinas, una compagine che mi ha impressionato tantissimo: abbiamo vinto noi per 1 a 0 ma è stato un confronto combattutissimo; c'è stato da soffrire, ma il discorso vale per tutte le gare che abbiamo disputato sino ad ora. Credo che ci siano 10-12 squadre che possono puntare tranquillamente alla vittoria finale, e nella lista ci metto anche il Santa Giusta, una grande compagine che si è rinforzata tantissimo, con elementi di categoria superiore. Il torneo è molto divertente, bisogna stare sempre sul pezzo, non puoi permetterti distrazioni».
Poi il tecnico precisa: «Per spuntarla servono rose competitive dal punto di vista qualitativo, ma anche ben assortite. Noi in questo momento siamo un po' corti: dei venti ragazzi a mia disposizione tanti sono alle prese con acciacchi e infortuni, ma non posso che essere fiero dei miei giocatori, stanno facendo un lavoro stratosferico, dal primo giorno di preparazione. Ci tengo a sottolineare il fatto, poi, che hanno tutti lo stesso minutaggio nelle gambe: forse siamo l'unica squadra che per ora ha sfruttato tutti gli elementi in egual misura».
Crisci, però, deve ancora fare i conti con le emergenze.
«Al momento siamo ridotti un po' all'osso, e domenica ci aspetta una partita difficilissima con il Posada, un derby da prendere con le pinze. Ora non mi resta che fare la conta dei pani e dei pesci e capire chi può essere disponibile e chi invece sarà costretto a stare ancora fuori, ma è una situazione a cui ci stiamo abituando: per dirne una, non sono mai riuscito a schierare la linea difensiva che, sulla carta, sarebbe dovuta essere quella titolare; non ho mai potuto contare su tutti gli interpreti contemporaneamente, anzi, ogni volta ho dovuto adattare qualcuno in un ruolo non suo».

In estate la Montalbo ha piazzato diversi colpi da novanta in fase di mercato.
«Devo dare i giusti meriti alla società e al nostro direttore sportivo: abbiamo iniziato a lavorare dal 2 maggio per capire quali potevano essere i giocatori giusti per il nostro progetto: ci servivano ragazzi eclettici e motivati, ci siamo affidati a elementi che in passato non erano riusciti ad esprimersi al massimo, anche per colpa di qualche brutto infortunio. Per me conta molto l'entusiasmo che ci metti, senza non puoi fare niente, anche se, magari, hai grosse doti tecniche».

La classifica parla chiaro: quinto posto, a quota 15, a ridosso delle compagini più forti del torneo.
«Io non mi tiro di certo indietro: credo di avere un'ottima squadra, composta da ottimi giocatori, e ci tengo a precisare che i miei giocatori sono, prima di tutto, uomini veri e responsabili, che stanno facendo il massimo. Forse, a dire il vero, ci manca qualche punticino all'appello, ma la stagione sarà lunghissima e gli episodi a favore compenseranno quelli a sfavore: il calcio è così, del resto».
Crisci ammette: «Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di noi, ma io sono sempre stato tranquillo e sicuro, ma non perché sono presuntuoso; ho piena consapevolezza del valore dei ragazzi che fanno parte di questo progetto, si stanno mettendo a disposizione con tantissima abnegazione, nonostante non siano dei professionisti e debbano ovviamente mettere al primo posto il loro lavoro, sacrificando, per il calcio, gran parte del loro tempo libero. Ci sono dei giocatori che lavorano nei centri commerciali, anche in orari scomodi; il nostro capitano, ad esempio, lavora nella polizia stradale e deve fare i conti con i turni».

Il precampionato è andato nel migliore dei modi.
«Abbiamo avuto la possibilità di testare le qualità della squadra in una serie di amichevoli importanti; le cose ci son girate bene sin da subito, nonostante avessimo diversi giocatori che dovevano ancora scontare delle squalifiche relative alle passate stagioni, come Sirigu, ad esempio, ma il discorso vale anche per Stefanoni e Giorgio Loddo. Sono sempre rimasto sereno e tranquillo, comunque, nonostante l'avvio non sia stato proprio morbidissimo: esordio in trasferta a Usini, poi Macomerese in casa, Fonni, Alghero e Nuorese; nelle prime cinque abbiamo affrontato quattro squadre candidate per il salto».

Il tecnico scatta un'istantanea alle varie forze in campo.
«La Nuorese si sta confermando la squadra più continua, ma l'Usinese dirà la sua sino all'ultimo, anche se domenica ha perso, ma credo che si tratti di un episodio sfortunato. Si giocherà il salto assieme, tra le altre, all'Alghero e al Sennori, un'altra società di grandissimo livello. E visto che ci sono, ne approfitto per aggiungere: mi stupisce che l'Usinese non sia stata ripescata nel campionato di Eccellenza, dopo quello che hanno fatto l'anno scorso, con il secondo posto in campionato e la vittoria della Coppa Italia. Io non conosco nessuno a Usini, non dico queste cose per fare un piacere, ma da uomo di calcio mi aspettavo un'Eccellenza a 18 squadre, proprio come i due gironi della Promozione».

Il Siniscola ha dimostrato di potersela giocarsela ad armi pari con chiunque.
«Sapevo che quest'anno avremmo fatto un bel campionato, ma ora a dicembre, nel mercato di riparazione, molte squadre verranno letteralmente stravolte, e inizierà un altro torneo. Chi avrà la possibilità di poter investire dei quattrini per rinforzare il proprio organico guadagnerà vantaggi enormi rispetto alle concorrenti, soprattutto nei confronti di chi non può fare il conto su di un budget elevato. Noi siamo in linea con quanto investito nella passata stagione, e questo rappresenta un piccolo vanto. Ora ci troviamo tra le prime della classe, a ridosso di un gruppo di squadre blasonate».
L'obiettivo della società baroniese è chiaro.
«Puntiamo a fare una stagione migliore rispetto a quella dell'anno scorso: questo significa che proveremo a salvarci il prima possibile; ora navighiamo in acque tranquille ma non possiamo cullarci sugli allori, perché questo torneo è di una difficoltà pazzesca; sbagli due partite di fila e ti ritrovi in zona retrocessione».

I valori, dunque, emergeranno nella seconda parte della stagione.
«Da gennaio capiremo realmente chi avrà le carte in regola per puntare in alto, ma ora dobbiamo pensare soltanto a chiudere nel migliore dei modi il girone di andata. Ci aspettano quattro gare proibitive: Posada, Luogosanto, Sennori e Lantieri. E poi arriveranno le vacanze di Natale. Speriamo di trovare un bel pacco sotto l'albero (ride)».

La Montalbo, intanto, è la prima squadra ad aver strappato il pass per le semifinali di Coppa Italia.
«Per la società si tratta di un traguardo storico: è la prima volta che arrivano così in fondo in Coppa, ma devo dire che stiamo affrontando la competizione nella maniera giusta. Le gare si giocheranno a gennaio, e noi cercheremo di onorare al massimo gli impegni, tentando di acciuffare l'accesso alla finalissima. Ora non ci resta altro da fare che conoscere il nome dei nostri prossimi avversari, ma sappiamo già che giocheremo la prima sfida in trasferta. L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che non capisco come si possano giocare le partite dei dilettanti di mercoledì, ma è una cosa che va accettata, ovviamente».
Tra i successi più importanti, spicca quello conquistato al cospetto della corazzata Nuorese.
«In Coppa abbiamo pareggiato solo nella prima uscita, contro il Posada, per il resto siamo riusciti sempre a vincere. Speriamo di toglierci altre soddisfazioni e teniamo presente che abbiamo eliminato la Nuorese, che ha rimediato le uniche due sconfitte della stagione proprio contro di noi».

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2023/2024
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