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Guido Fenza, allenatore e match analyst
Guido Fenza rivisita la finale di Coppa Italia Tortolì-Atletico Uri

La partita ai raggi X con il match analyst, l’arte di vincere una partita di calcio, il mestiere più sottovalutato del calcio 

Nelle serie maggiori sono figure indispensabili in tutti gli staff tecnici. Se ne parla poco e in pochi sembrano conoscere quest’arte. Per provare a capirne di più, ospitiamo nelle pagine di Diariosportivo l'analisi della finale di Coppa Italia di Eccellenza elaborata da Guido Fenza, allenatore e match analyst (Cert. III Livello)

L’arte di vincere una partita di calcio è molto più complessa di quanto non appaia. La storia recente di questo sport è anche una cronaca poco conosciuta di una serie notevole di progressi, di staff tecnici che si allargano progressivamente e di una miriade di strumenti innovativi di cui vengono dotati gli allenatori dei nostri giorni.

Il match analyst è una figura in grado di unire conoscenze tecnologiche e calcistiche, un collaboratore del primo allenatore deputato all’analisi dell’avversario di turno (quello che è definito team studio), di partite specifiche (match studio), ma anche dell’atteggiamento di giocatori singoli e delle sedute di allenamento.

Attraverso l’utilizzo di software che permettono di studiare i video delle partite, devono rispondere alle esigenze del tecnico, supportandone l’attività con relazioni che agevolano la preparazione dell’incontro successivo, che consolidano il lavoro sul campo e rafforzano l’atteggiamento tattico della squadra. In altre parole, la match analysis è l’analisi oggettiva (e non emotiva, come spesso è quella degli allenatori), supportata da strumenti tecnologici di ciò che accade in campo.

Questo succede nelle serie maggiori e a cascata, anche se in maniera meno evidente, fra i dilettanti. Con l'ausilio delle nuove tecnologie digitali divenute più accessibili, il fenomeno si è sviluppato prima per gioco, poi in maniera più professionale anche nelle serie minori. Una metodologia di approccio che porta a comprendere ciò che accade in una partita: analizzare situazioni tattiche, quantificare i gesti tecnici, prendere contromisure in base all’atteggiamento dell’avversario e cercare di monitorare i propri punti di forza. Una gara nella gara. Dietro questo lavoro troviamo una delle figure più interessanti e innovative degli ultimi anni, il match analyst, una professionalità che, probabilmente per sua stessa natura, non conquisterà mai le vetrine e le prime pagine, ma qualcosa sta cambiando. Proprio per questo, per capire come lavora e quanto può essere determinante nella crescita di una squadra, abbiamo chiesto a Guido Fenza di rivisitare in modo specifico alcuni passaggi della finale di Coppa Italia d'Eccellenza vinta dal Tortolì contro l'Atletico Uri.

 

 

Per il contributo che vi proponiamo, l’analista ci spiega brevemente le diverse fasi di realizzazione:

“… si procede all’analisi della gara in 2 momenti distinti:

Prima realizzando dal vivo, attraverso un software installato su un Tablet, un’analisi degli eventi tecnico-tattici verificatisi durante la partita (real-time)”;

“… successivamente, con l’ausilio di un altro software, vengono sincronizzati i dati già raccolti e viene completato lo studio della gara attraverso l’osservazione del video integrale (offline). In questa fase sono state ricercate e geo-referenziate nel campo le costanti tattiche che le squadre hanno realizzato sulla base delle loro strategie di gara. I dati raccolti sono stati elaborati sia da un punto di vista quantitativo (report statistici), che qualitativo (screenshot e frame video)”;

“… la fase finale, dopo alcune ore di lavorazione, è stata quella di comporre il materiale prodotto e renderlo leggibile agli addetti ai lavori (tecnici e analisti)”.

Guido Fenza, sulla base della sua esperienza, esprime la sua idea relativa alla Match Analysis:

“…la match analysis può avere una funzione strategico-tattica per conoscere alcuni dettagli della squadra avversaria, ma anche migliorativa della propria squadra. E’ possibile ad esempio monitorare gli allenamenti e le partite relative a un periodo circoscritto di tempo, per poi fare uno studio approfondito dei vari indicatori fisico-tecnico-tattici posti alla base della nostra osservazione. La match analysis infatti è un supporto fondamentale per integrare le proposte di allenamento, riuscendo a dare completezza al ciclo osservazione-valutazione-intervento-controllo-osservazione. Tramite l’analisi qualitativa, fatta di una raccolta di video delle esercitazioni e delle partite, possiamo avere un riscontro visivo sul trend di miglioramento dei tempi e della qualità di giocata positiva e negativa. Con l’analisi quantitativa invece andiamo a raccogliere la frequenza con cui si verificano gli eventi di gara (tiri, c. angolo, punizioni, gol, palle perse, palle recuperate, ecc.), per poi effettuare le nostre valutazioni. Invito pertanto i tecnici e le società a prevedere nei propri staff delle figure che possano migliorare la qualità del proprio lavoro e rafforzarlo con dati scientifici.”

 

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2016/2017
Tags:
match analyst