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La Rosa e la legge dell'ex, l'anno scorso gol all'Olbia e domenica al San Teodoro: «Un caso, nessun conto in sospeso. Arzachena prima? L'obiettivo è la gara settimanale, ora c'è il Latte Dolce»
Il jolly smeraldino: «Sassaresi tosti, sarà dura»

La Rosa e la legge dell'ex, l'anno scorso gol all'Olbia e domenica al San Teodoro: «Un caso, nessun conto in sospeso. Arzachena prima? L'obiettivo è la gara settimanale, ora c'è il Latte Dolce»

Quand'era al San Teodoro fece gol al Calangianus, l'anno scorso con l'Arzachena segnò all'Olbia e domenica scorsa ha castigato il San Teodoro. Luca La Rosa applica alla lettera la "legge dell'ex" che nel calcio va tanto di moda perché spesso, nella nuova destinazione, ci si porta appresso qualche sassolino nelle scarpe. Non è però il caso del centrocampista-difensore classe 1988 alla seconda stagione con gli smeraldini. 

Luca La Rosa (Arzachena), gol dell'ex al San Teodoro«Non so dare una spiegazione perché ogni volta faccio gol alle mie ex squadre - dice il 26enne nato a Olbia ma ormai trapiantato ad Arzachena - non c'è nessun conto in sospeso verso società o allenatori, mi sono sempre comportato bene, ma capita così». Domenica, nel derby gallurese, ha infilato la porta dei teodorini al 23' con un gran colpo di testa: «Il mio gol nasce da un'altra grande occasione che abbiamo con avuto con Nuvoli a tu per tu con il portiere Cherchi, che ha fatto una gran parata. Sul calcio d'angolo sono andato a saltare sul secondo palo e l'ho messa dentro. Un gol importante».

 

Al secondo tempo il raddoppio, vittoria meritata dunque

«Credo proprio di sì perché, a parte i primi 15' dove loro andavano forte e ci hanno messo in difficioltà, noi abbiamo preso il pallino del gioco giocando con autorità. Abbiamo vinto bene e potevamo chiuderla anche al primo tempo, nella ripresa è arrivato il gol di Andrea Sanna e poi io ho preso una traversa, rischiando di fare doppietta...»

Come hai visto la tua ex squadra, che negli ultimi due anni ha anche cambiato diverse pedine?

«I giocatori in campo li conoscevo quasi tutti, molti li ho avuti come compagni a San Teodoro, altri ad Olbia come Varrucciu e Malesa, invece Spano aveva esordito nell'Arzachena tanti anni fa quand'era stato la prima volta. Mi sono piaciuti molto all'inizio ma, probabilmente, hanno risentito troppo il mio gol dell'1-0. Sono una squadra rognosa e, con qualche altro ritocchino possono dire la loro, poi il msiter Tatti è uno che lavora bene e centrerà l'obiettivo della società»

Dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia è stato importante aver recuperato subito la solidità difensiva

«Direi di sì, due partite di campionato e zero gol subito, il primo step è stato non prendere gol sia col Muravera anche sul 3-0 che con il San Teodoro sul 2-0, perché avere una difesa imbattuta ti dà certezze. In Coppa Italia era la nostra prima uscita ufficiale e dovevamo smaltire certi carichi di lavoro»

Il gol di domenica conferma un inizio personale importante, La Rosa risulta sempre tra i migliori dell'Arzachena

«Mi sento veramente bene e la spiegazione è che arrivo da un campionato di serie D. L'anno scorso ho un po' pagato all'inizio sul piano del rendimento non tanto per la qualità che c'è in questa categoria ma perché i 5 anni in Eccellenza si sono fatti sentire, è inutile girarci intorno ma in serie D c'è un altro passo. Un anno fa di questi tempi in settimana soffrivo gli allenamenti, andavo al ritmo dei miei compagni ma mi sentivo diverso. Se è vero che un giocatore che proviene dalla serie D può fare la differenza in Eccellenza anche il passaggio contrario si fa sentire in negativo. Poi in estate mi tengo sempre in attività, per struttura fisica non posso fermarmi»

Difensore, mediano, esterno, trequartista, come si fa a rendere in più ruoli?

«Al di là del ruolo credo sia molto importante stare concentrati per 90', di questa dote ne faccio tesoro, bisogna esserci con la testa sin dalla preparazione alla partita. Per caratteristiche tecniche e di corsa mi adatto in vari ruoli, giocare in mezzo al campo mi diverte di più, perché mi piace inserirmi e tirare la porta, ma anche quando gioco dietro mi butto in avanti e tento il tiro dalla lunga distanza. Poi, sui calci piazzati, vado sempre a saltare e le occasioni non mancano mai»

In ogni stagione il gol non mancano, quello di domenica ha eguagliato già lo score dell'anno scorso 

«Ci sono annate dove fai più gol, come è capitato due campionati fa al San Teodoro (5 reti, ndr), e altre in cui sei più sfortunato. L'anno scorso feci gol solo nella gara con l'Olbia ma tra legni colpiti e parate del portiere potevo mantenere la media di 4 o 5 gol che ho avuto nelle stagioni con Olbia e San Teodoro. Quest'anno ho fatto già un gol e potevo fare il bis, credo ne arriveranno altri perché ho la stabilità in tutto, ho messo su famiglia ad Arzachena, la società, il presidente Fiorini e il direttore Zucchi mi hanno messo nelle condizioni giuste per restare qui. E, quando stai bene mentalmente, dai sicuramente di più»

All'Arzachena nel 2009-10 e tra Olbia e San Teodoro ben 5 campionati di Eccellenza, alla fine volevi fortemente rigiocare in serie D

«Assolutamente sì. L'obiettivo era ritornare in D per una soddisfazione personale, l'anno scorso ho aspettato fino alla fine del mercato per venire all'Arzachena, con mister Giorico ho un bel rapporto, il direttore mi ha accontentato e poi quest'estate sono stato confermato. Qua sto bene, è il mio presente e, spero, il mio futuro»

Due gare due vittorie, l'Arzachena è lì nel gruppo di vertice dove i pronostici pre-campionato la collocavano

«In settimana mister Giorico è il primo che ci dice che ogni gara fa testo a parte, perciò il nostro obiettivo non è la vetta ma la gara settimanale. Un mattoncino per volta, prima possibile raggiungiamo i 41-42 punti e poi quel che succede succede ma senza creare chissà quali aspettative»

In cosa avete migliorato rispetto all'anno scorso?

«Forse siamo più completi come rosa e il mister trova più soluzioni. C'è anche il giovane da far giocare in porta per utilizzare un esterno "grande" come Guaita. Poi c'è Orlandi, un ottimo attaccante, è arrivato Nuvoli che può far tutto, giocare in mediana e in avanti»

Domenica prossima terzo derby in tre gare, arriva il Latte Dolce che vi ha eliminato in Coppa, avete imparato la lezione?

«Conosciamo il valore dell'avversario, formato da un gruppo che gioca insieme da tanti anni con l'aggiunta di qualche innesto. È una squadra quadrata con un buon allenatore, sarà una gara difficile, sorpattutto per la sconfitta in Coppa Italia, si può parlare di calcio d'agosto ma se hanno vinto vuol dire che avevano meritato di batterciMi ha colpito, e non da questa stagione, lo spirtito di gruppo che c'è nel Latte Dolce, si vede che sono uniti tra di loro, la loro forza è questa, non mollano mai per tutti i 90', sono tosti e diranno la loro in questo campionato»

Prematuro fare analisi al campionato?

«Direi di sì. Non sappiamo ancora cosa troveremo, forse Rieti e L'Aquila si conoscono ma è un girone tutto da scoprire. Di sicuro fenomeni non ce ne sono da nessuna parte, ogni partita sarà una guerra»

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
Girone G