L'intervista al tecnico Davide Murgia
«La salvezza della Monreale? Tutto merito di un gruppo fantastico»
Il miracolo Monreale ha tanti figli ma, probabilmente un unico padre, l’allenatore Davide Murgia, arrivato a San Gavino dopo lo tsunami di metà ottobre che aveva portato all’esonero del tecnico Fabrizio Carracoi e alla fuga di un folto numero di giocatori (Pisano, Desiato, Pilloni, Tocco, Nicola Lay, Antonio Lai, Peddoni) chiamati ad inizio stagione per riportare i biancorossi in Eccellenza. L’ex portiere di Dolianova, Fersulcis e Pirri si è trovato una squadra al penultimo posto, con una vittoria e tre sconfitte di fila e tanti rebus: chi far scendere in campo contro il Porto Corallo? Murgia ha raccolti i cocci, si è rimboccato le maniche, testa bassa e via verso un lungo viaggio culminato con una grande salvezza giunta alla penultima giornata.
Allora mister, quanto c’è di Davide Murgia in questo risultato?
Non penso molto, ci ho messo solo tanta passione e determinazione. Il resto è frutto del lavoro di un gruppo straordinario di giocatori e di una società competente.
Sì, ma nella creazione di un gruppo che funziona ci sarà pure il merito di un allenatore che aveva tanta voglia di riscattarsi dopo due annate sfortunate?
Certo, può essere. Venivo da due retrocessioni, anche se avevo raccolto in corsa due sfide perse in partenza con Quartu 2000 e Senorbì. Questa, forse, era ancora più disperata perché al mio primo giorno di allenamento c’erano 12 giocatori e due portieri. Ho esordito perdendo in casa 0-2 col Porto Corallo, ma avevo fatto un solo allenamento.
E poi che è successo?
Piano piano c’è stata la presa di coscienza dei giocatori di San Gavino come Farris, Porcu, Ibba, Ennas, Sedda, Lisci, Peddis e Sanna, considerati bravi ma mai valorizzati appieno, diventando lo zoccolo duro di una squadra completata da tanti giovani bravi della Juniores. A dicembre abbiamo fatto solo due innesti ma determinanti. E’ arrivato Alessandro Scalas, portiere d’esperienza che ha contribuito a far rinascere lo spogliatoio, e Giovanni Uda, centravanti-boa classico, motivatissimo dal richiamo dei suoi amici Farris e Porcu. Anche se la nostra fortuna è stata che siano rimasti con noi Mauro Puddu, che ha segnato 15 gol determinanti, e Samuele Deidda, capitano impareggiabile. Hanno dimostrato grande attaccamento alla maglia nel momento in cui era più facile abbandonare una barca in acque agitate che darsi da fare per tappare tutte le falle. Ecco, se devo darmi proprio un merito è stato quello di aver dato alla squadra la piena consapevolezza dei propri mezzi.
Ma non è stato così facile come si può pensare
Assolutamente no, la prima vittoria del rinnovato gruppo è arrivata solo alla decima giornata, 3-0 alla Gialeto, e poi c’è stato un pericoloso passaggio a vuoto a gennaio. Dalla partita col Pula a quella col Barisardo, 1 punto in 4 partite tra la 15ª e 18ª giornata, che ci aveva riportato al quart’ultimo posto. Ci siamo ripresi battendo il La Palma in casa 2-1, merito anche del presidente Patrick Porceddu che, nonostante la sua giovane età (35 anni, ndr), in quel periodo non ha mai perso la bussola.
Quale, allora, il momento chiave della stagione?
Direi il 2-0 a Samatzai alla 22ª, poi bissato immediatamente con l’altro 2-0 a Siliqua di una settimana dopo. Da lì in poi siamo sempre stati ai margini della zona playout.
Il suggello, poi, alla penultima giornata quando è arrivata la vittoria-salvezza ad Assemini
Era fondamentale conquistare i tre punti perché altrimenti avremmo fatto i playout, visto che chiudevamo con il lanciatissimo Pula. Contro l’Asseminese è stata la gara che un allenatore vorrebbe sempre veder giocare dalla propria squadra; la classica partita perfetta con personalità, forza mentale e precisione tattica. Se fosse stato un compito in classe ai miei ragazzi avrebbero dato un bel 10 e lode.
E ora, quale futuro per Davide Murgia e la Monreale?
Mah, io ho dato la mia disponibilità a restare, ho ricevuto tanti attestati di stima da parte di dirigenti, tifosi e giocatori. Si può dare continuità al progetto, a San Gavino c’è uno staff con alte professionalità, dal preparatore atletico, al massaggiatore, passando per il magazziniere. La società non si discute, la squadra è unita, un gruppo fenomenale che mi ha seguito ed è cresciuto tanto in questi mesi. L’anno prossimo si possono fare dei ritocchi solo in quei ruoli nei quali siamo un po’ carenti. In ogni caso, Murgia o non Murgia, la soddisfazione per la società e per il paese è stata quella di vedere quasi tutta la squadra Juniores meritarsi una categoria come la Promozione. Lo “zoccolo duro” è maturo, ha imparato a trascinare chi arriva a giocare alla Monreale e non aspetta più di essere trascinato.
Capitolo retrocessioni: tra le ultime quattro di fine girone d’andata tre poi sono effettivamente retrocesse
Nessuna sorpresa, i valori erano quelli. L’avevo intuito subito che Samatzai, Iglesias e Gialeto avevano grosse difficoltà. L’Asseminese di Erbì ha compiuto una bella rimonta e, se avesse avuto un Mhamed con meno problemi fisici, si sarebbe salvata non all’ultima giornata. La punta argentina, quando è in forma, fa ancora la differenza. Il Villanovatulo di Masia aveva cambiato un po’ prima e ha dimostrato sul campo le enormi qualità di un organico di poco inferiore alle prime quattro del torneo.
Un pensiero anche a chi ha vinto il campionato, il Villacidro, e chi, come il Pula, è costretto agli spareggi per un finale di gara poco chiaro sul campo dei rivali per l'Eccellenza
Non credo che il Sant’Elena abbia lasciato vincere il Villacidro dopo aver saputo che il Siliqua non poteva più agganciarli al terzo posto. Anche da noi si è iniziato con qualche minuto di ritardo, però non essendo stato lì non so che sia successo nei minuti finali. So invece che il Pula ha sudato per vincere contro di noi, nel primo tempo soprattutto, poi è vero noi eravamo in festa e loro avevano altre motivazioni ed è finita 3-0 per loro. Peccato, però, tutt’e due meritavano di vincere il campionato. La squadra di Rossano Loi perché ha preso la vetta a 8 giornate dal termine e, trascinata da Porcu, Ibba e Damiano, non l’ha più mollata, e i ragazzi di Zaccheddu per l’incredibile rimonta che hanno fatto da dicembre in poi, merito soprattutto dei nuovi acquisti come Dentoni, Pilo e Nuvoli che si sono integrati alla perfezione con giocatori di spessore come Falco, Crobeddu e Amedeo.
Chi vincerà gli spareggi playoff?
Credo che verrà rispettato il fattore campo, Pula e Tempio sono favorite su Ghilarza e Sant’Elena. Vedo un po’ più incerta la partita di Pula nella quale si sfidano due squadre forti. Mi dispiace per qualsiasi risultato venga fuori perché ho tanti amici in entrambe le squadre. Il Quartu di Orrù, col recupero degli squalificati e infortunati, può fare l'exploit.
Dai playout verrà fuori qualche sorpresa?
Stesso discorso, fattore campo determinante. Il Borore, guidato da un allenatore esperto come Alberto Conti, può contare sull’intramontabile bomber Giovanni Deiana, ex Nuorese, ed è favorito sul Gemini Pirri che dovrà poggiarsi sui suoi uomini più rappresentativi come Pasini, Murgia e Moricio. Il La Palma non conosce ancora chi sfiderà tra Monte Alma e Lauras però al campo Cras non è facile vincere per gli avversari. In più i ragazzi di Antinori si prepareranno al match con una gara ufficiale e prestigiosa come la finale di coppa Italia (contro il Porto Rotondo, ndr) senz’altro con meno tensioni di chi avrà vinto lo spareggio, dispendioso in termini di energie mentali e, magari, con qualche appendice disciplinare.
Uno stress che non coinvolge la Monreale e Davide Murgia. Che fa ora, si gusta il meritato riposo?
Neanche per idea. Sto andando alla scuola calcio di Sestu e faccio il vice-allenatore della squadra dei "piccoli amici" nella quale gioca mio figlio. Mi sto divertendo da matti