Il Villamassargia non sbaglia, Arborea di misura; colpo grosso del Gonnos, Monteponi al tappeto
La San Marco vola sempre più in alto: Fanni stende il Carbonia e prenota l'Eccellenza; il La Palma cala il poker contro l'Idolo
La San Marco si sbarazza, e nel migliore dei modi, di uno degli impegni più delicati in programma nella seconda parte di stagione: missione compiuta, quindi, in casa del Carbonia, superato di misura per 1 a 0, con i leoni che volano così a quota 42 punti e si portano ad un pesantissimo +9 nei confronti degli avversari diretti, che allo stesso tempo vedono il La Palma, vittorioso con un rotondo 4 a 1 in casa dell'Idolo, prendere il largo con cinque lunghezze di vantaggio; i ragazzi di Madau al momento sembrano gli unici in grado di tenere davvero testa alla capolista, con un ritardo di quattro punti che è tutt'altro che incolmabile. Per il resto la giornata fa registrare diverse conferme, a partire dal 2 a 1 interno del Villamassargia ai danni del Vecchio Borgo Sant'Elia, passando per il successo interno di misura dell'Arborea sul Selargius, arrivando alla vittoria numero quattro per l'Andromeda, che non sbaglia contro il Sant'Elena. Fa scalpore invece il 2 a 1 con cui il Gonnosfanadiga liquida la pratica Monteponi Iglesias; solo due invece i pari in schedina, entrambi per 2 a 2: il Carloforte tiene botta all'Orrolese, il Villasor invece si prende un punticino dal confronto con il Seulo.
Tutte le luci erano puntate sul vero e proprio big-match di giornata: da una parte la capolista, pronta a consolidare il suo primato in classifica, dall'altra i ragazzi di Piras, a caccia del colpo grosso per riaprire la corsa al titolo; a spuntarla, grazie ad una gara attenta e priva di sbavature, gli uomini di Spini, che mandano in scena l'ennesima prestazione importante e continuano a navigare con il vento in poppa e il pieno di fiducia verso l'Eccellenza. Il Carbonia tuttavia parte piuttosto bene: la prima occasione della sfida è proprio per i locali, con Lazzaro che si incunea sulla sinistra e mette in mezzo a cercare Sanna che arriva all'appuntamento con il gol con un attimo di ritardo. La replica della San Marco non si fa attendere, e lascia il segno: sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto dalle retrovie Fanni (nella foto) incorna perfettamente di testa e scaraventa la sfera alle spalle dell'incolpevole Bove. Il forte vento e le precarie condizioni meteorologiche non agevolano la riscossa dei minerari, che faticano più del previsto a presentarsi dalle parti di Mattana. Nella ripresa i padroni di casa cercano di innestare le marce alte: Lazzaro e Contu si affacciano timidamente nell'area avversaria, ma è Cosa a creare il pericolo più grande per il portiere avversario con la sua conclusione che poi si perde alta sulla traversa per un soffio. Sull'altro fronte, Flumini sciupa quella che sembrava davvero la palla giusta per il raddoppio; non va meglio a Konatè, che pecca di lucidità al momento della conclusione, proprio quando il grosso sembrava ormai fatto. La San Marco si difende con ordine ma quando riparte riesce nell'intento di essere estremamente pericolosa: alla mezz'ora contatto tra Sanna e Sirigu, con quest'ultimo che conquista così un calcio di rigore, dal dischetto però Fanni perde il duello con il sempre ottimo Bove, ma i tre punti non sono in discussione e la prima della classe può tornare a casa con la vittoria numero 13 in tasca.
Goleada esterna per i cagliaritani del La Palma che si presentano al cospetto dell'Idolo in ottima forma e mettono le mani sull'undicesima vittoria in stagione, grazie al sontuoso 4 a 1 rifilato all'Idolo. Si capisce sin dai primissimi minuti che piega prenderà la partita: cagliaritani in avanti e ogliastrini ben abbottonati dietro, con l'intento di limitare i danni, ma i piani tattici di mister Piras si complicano già alla mezz'ora, quando Piroddi lascia partire un diagonale che brucia Salis. Sull'altro fronte invece Sanna chiude la porta al tentativo da allarme rosso di Boi: il pericolo scampato funge da sveglia per gli ospiti, che con due mosse chiudono virtualmente la pratica; Carpentieri fulmina il portiere avversario per il raddoppio, poi ci pensa Ligas a portare a tre le reti in favore dei suoi con un comodo appoggio. Nella ripresa Masia accorcia le distanze, ma è un fuoco di paglia, perchè il La Palma è nettamente in controllo del match: la ciliegina sulla torta la piazza Sanna, nel finale, con una conclusione di rara potenza da pochi passi.
Il Villamassargia continua ad orbitare in zona play-off grazie ai tre punti raccolti nella sfida interna contro il Vecchio Borgo Sant'Elia di mister Murgia, ma vincere la concorrenza dei cagliaritani non è stata impresa semplice. Eppure il pomeriggio per gli uomini di Murru si mette subito in discesa, perchè poco prima del 20' il solito Iesu trova il varco giusto per battere Lai con un rasoterra. I locali continuano a spingere forte e per poco non raddoppiano grazie all'incornata di Porcu. Con il passare dei minuti però gli ospiti guadagnano metri: ci prova Conde con una staffilata, mira leggermente alta; va decisamente meglio invece a bomber Placentino che trova il pari con una conclusione velenosissima dalla distanza, direttamente da calcio da fermo, su cui la difesa del Villamassargia non riesce ad intervenire in maniera ottimale. Il risultato di parità dura però appena dieci minuti, perchè Mauro Corona trasforma prepotentemente in gol l'assist di Piras. Il Villamassargia potrebbe chiudere il confronto, ma Caddeo e Piras non trovano il colpo di grazia. La ripresa si apre con i nuovi tentativi di Caddeo e Iesu, ma i padroni di casa non sfondano e anzi concedono metri agli avversari, che chiudono in crescendo: sale in cattedra Floris, che si libera benissimo al tiro ma trova la deviazione, decisiva, di Marongiu; senza esiti anche la fucilata di Feboli, poi un recupero elefantiaco, di cinque minuti, in cui però le cose non cambiano.
Successo di misura, 1 a 0 il finale, per l'Arborea di mister Firinu che doma il Sant'Elena, ma gli ospiti escono a testa alta dal campo dopo una prestazione piuttosto buona: a risultate decisivi, come capita spesso negli incontri così equilibrati, i singoli episodi. I giallo-blu scendono in campo con il giusto approccio e mettono subito sotto pressione il reparto arretrato degli avversari: si parte con il sinistro insidiosissimo di Musu, ma Aramu si rifugia bene in angolo; poi è il turno di Ferraro, che si incunea bene tra le maglie della difesa ospite dopo una combinazione ad altissimo coefficiente di difficoltà con Amendola ma viene ostacolato al momento della conclusione; ci prova anche Soddu, di testa, senza esiti. Scocca la mezz'ora di gioco e arriva anche il gol: Musu serve di petto Ferraro che di prima intenzione lascia partire un destro perfetto che non lascia scampo ad Aramu. La replica dei selargini arriva puntuale con la una botta dal limite di Cossu, bravo Lombardi nella circostanza, e con il tentativo, ben più pericoloso, di Piras, che di testa manda clamorosamente la palla sulla traversa. Nella ripresa l'Arborea prova subito a conquistare il raddoppio, Murru però si deve accontentare di un legno; è l'ultima azione pericolosa dei locali, che arretrano il proprio baricentro nel tentativo di difendere il prezioso vantaggio; i brividi maggiori in questo senso arrivano nel finale, con Doukourè che regala agli ospiti un calcio di rigore per un rocambolesco tocco di mano, ma Piras spedisce la palla del pareggio alle stelle.
Domenica dolce-amara per l'Orrolese, che si deve accontentare di un pari nella trasferta contro un tenace Carloforte, che seppur ultimo in classifica riesce a mandare in scena una partita tutta orgoglio e grinta e stoppa la rincorsa alle prime posizioni dei bianco-rossi: la sensazione è che gli uomini di mister Falco abbiano sprecato l'ennesima occasione per rimanere aggrappati al treno di testa. Partono meglio i locali, in gol dopo appena 10' con Biggio, che ribadisce in rete la corta respinta di Uccheddu, formidabile nel disinnescare un calcio di rigore battuto da Cimmino ma che non può nulla sulla successiva conclusione dell'avversario. La reazione dell'Orrolese non arriva, con il punteggio che non cambia più sino alla ripresa, quando Nascimento insacca da pochi passi per il pari. La partita si infiamma: Cimmino fa tremare la traversa della porta difesa da Uccheddu con una staffilata dalla lunga distanza, ma a passare in vantaggio sono gli ospiti, con Uccheddu che di testa batte Grosso. Il Carloforte sembra ormai rassegnato all'ennesimo epilogo sfortunato, ma Uccheddu si rende protagonista di un autogol che determina il definitivo 2 a 2.
Stesso punteggio nella sfida tra il Villasor e il Seulo, con i giallo-neri che puntavano al bottino pieno per allontanarsi dalla zona calda della classifica, ma i ragazzi di Floris si confermano un osso duro e resistono alla pressione dei campidanesi, che partono piuttosto bene, vantaggio di Mura dopo appena 10'. Alla mezz'ora però Jacopo Boi impatta grazie ad un calcio di rigore. Il primo tempo si chiude con la conclusione pericolosissima del solito Tore Boi, con la palla che termina sul fondo passando non lontano dall'incrocio dei pali. Nella ripresa la partita entra nel vivo: dopo tre minuti di gioco Jacopo Boi trasforma il secondo rigore della giornata; i padroni di casa, colpiti nell'orgoglio, attaccano a testa bassa: ci prova Mingoia, con una conclusione dalla distanza che si stampa clamorosamente sulla traversa; poi ancora Mingoia protagonista e decisivo, poco dopo, con l'assist al bacio per Jatta che non fallisce l'occasione per il nuovo pari. Per il Seulo piove sul bagnato, con l'espulsione rimediata da Ghiani, ma poco dopo Piras lascia in dieci il suo Villasor dopo che il direttore di gara aveva annullato il gol del possibile 3 a 2, tra le proteste dei padroni di casa.
Tra i risultati più sorprendenti della seconda giornata del girone di ritorno, c'è sicuramente il 2 a 1 del Gonnosfanadiga di Incani sulla lanciatissima Monteponi di Marongiu, che deve mettere il punto alla propria striscia di risultati utili consecutivi ed è costretta ad ingoiare il boccone più amaro dell'ultimo periodo. I bianco-verdi trovano immediatamente il vantaggio con il gol di Serpi, bravo e tenace nel rubare palla al portiere avversario e a depositare la stessa in fondo al sacco; la Monteponi prende il pallino del gioco ma non riesce ad impensierire Galliano; dall'altra parte invece Pinna viene murato in extremis dalla retroguardia degli iglesienti. Al 20', il raddoppio: Congia conquista un calcio di rigore anticipando Rubbiani in disperata uscita, dal dischetto si presenta Pinna che perde il duello con il portiere avversario ma è il più lesto di tutti a ribadire in rete la palla. Lo stesso Pinna, tra i più in forma dei suoi, ci prova per altre due volte prima del riposo, ma il punteggio non cambia più. Nella ripresa la Monteponi ritorna in campo con il dente avvelenato: il guizzo di Curreli rimette in gioco la Monteponi, che poi sfiora il pari con Felleca, che non inquadra il bersaglio. Sul fronte opposto, per poco Serpi non approfitta di una leggerezza del portiere avversario Rubbiani. Nel finale la Monteponi va vicinissima al gol con il tocco morbido di Meloni che però vede la palla terminare la sua corsa contro il palo; ai bianco-verdi non resta altro da fare che stringere i denti sino al fischio finale, per uno dei successi più importanti della stagione.
Successo di misura, per 1 a 0, dell'Andromeda che si prende i tre punti in palio nel confronto con il Sant'Elena: partenza a razzo per gli uomini di Casula, con Demuro che mette subito i brividi a Aramu, salvato dalla traversa, poi è il turno di Olla, ma il portiere ospite è attento. Il gol che decide l'incontro arriva al 20', con Granitzio che risolve a proprio favore un'azione confusa in area di rigore avversaria. Nella ripesa i bianco-verdi cercano di rimettere in piedi il confronto, ma Angioni e soci fanno ottima guardia.