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La sconfitta brucia ancora. Ma son questi i dolori (sportivi) che fanno crescere
Dal Torneo delle Regioni nuova linfa al movimento

La sconfitta brucia ancora. Ma son questi i dolori (sportivi) che fanno crescere

C'è solo una caratteristica che non vorreste aggiungere ad una persona crudele, ed è la fantasia. Ma spesso il destino si è dotato di entrambe; te lo ritrovi fra i piedi (è il caso di dirlo) e sai che ti lascerà sensazioni dolorose e difficili da gestire interiormente, se non con il passare del tempo.

Le sensazione che hanno provato oggi i ragazzi sardi, che hanno giocato e perso di un nulla la semifinale del Torneo delle Regioni. Dopo una gara equilibratissima, i nostri sono approdati agli ultimi minuti ben sapendo che la gara era immobile, solo un colpo improvviso l'avrebbe risolta. Ed il colpo sarebbe arrivato in faccia ai nostri, sotto forma di espulsione e conseguente inferiorità. Due minuti nei quali resistere e basta, e loro alla fine ci sarebbero riusciti. Un segno? Niente in confronto a quello che sarebbe successo dopo: la Lombardia che trova il gol a 46" dalla fine. Un colpo da vero KO. Lo stesso Petruso, che pure di gare importanti ne ha vissute e non poche, sarebbe rimasto quasi attonito, lasciando che fosse il suo capitano a suggerirgli l'inevitabile quanto disperato tentativo col portiere di movimento (probabilmente nemmeno mai provato in allenamento). Ebbene i nostri avrebbero incredibilmente trovato il pari nei successivi venti secondi. Fischio finale: rigori.

Un altro segno? Forse sì, se dopo cinque trasformazioni a squadra il fato ti avrebbe messo di fronte otto match point consecutivi; otto volte in cui un errore dai sei metri della Lombardia avrebbe voluto dire finale. E invece niente: tredici marcature a squadra, ventisei rigori consecutivi a segno (un record?), prima che il rigore di Paderi sbattesse sulla traversa per mandare i pari-età lombardi a calciare il rigore della vittoria. Finita? No. Perdere così, forse, non sarebbe stato abbastanza doloroso. Marongiu para il rigore. Ma allora l'inflazionato dio del calcio (a 5) ha scelto la Sardegna? Proprio no. Il rigore successivo è quello decisivo. Sardegna: parato, Lombardia: gol. Noi fuori, loro in finale, il pubblico applaude tutti, i nostri piccoli eroi fanno i conti con il dolore atroce di chi si è illuso.

P.S.: Bravo il nostro Comitato Regionale ad organizzare questa manifestazione, ma qualche spettatore in più forse si poteva attirare. Perchè no, un po' di scolaresche, ad esempio, per presentare con l'occasione il prodotto Calcio a 5?

P.p.S.: La Sardegna invita centinaia di atleti, si fa bella davanti ai giovani sportivi di tutta Italia ed il capoluogo non ospita nemmeno un match di calcio a 5. Scommetto che al Comune nemmeno sapevano di questa manifestazione. Però son sempre a parlare di turismo.

In questo articolo
Stagione:
2012/2013
Tags:
Under 18
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