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«Passare a Villacidro è stata dura, ma ora non abbassiamo la guardia»

La Tharros inizia a correre, Serra traccia la rotta: «Dobbiamo continuare su questa strada, mi aspetto tanto dalla prossima sfida interna con il Carloforte»

La Tharros ingrana la terza, nel senso delle vittorie di fila, e si allontana a passo svelto dalla zona rossa della bassa classifica, portandosi ad un confortante +6 dal quartultimo posto, occupato attualmente dalla Monteponi Iglesias. Colpo grosso più recente, il successo strappato in casa della Villacidrese: tre punti per nulla scontati alla vigilia, considerando il grande valore degli avversari e l'elevato coefficiente di difficoltà del match, ma che confermano indubbiamente il buon momento attraversato dai bianco-rossi, presi in cura da poco più di venti giorni, tra l'altro con ottimi risultati, dal giovane tecnico Matteo Serra, salito in sella sulla panchina degli oristanesi dopo l'addio a Vincenzo Fadda.

«Si è trattata sicuramente della sfida più dura delle ultime tre; è sempre più difficile trovare dei campi in erba, non siamo tanto abituati e come se non bastasse il terreno di gioco era decisamente pesante, un aspetto che incide molto dal punto di vista tecnico e atletico».
Battere la Villacidrese non è stato uno scherzo. «Una squadra ben messa in campo da Daniele Costa; il gol della vittoria è arrivato su calcio piazzato, proprio per questo dico che è stata una vera e propria guerra». La gioia, in questi casi è doppia. «Siamo ovviamente molto contenti, ce la siamo sudata sino alla fine. Sono i successi che regalano il pieno di autostima e morale, ci permettono di arrivare belli carichi alla prossima sfida in casa, che se si vuole è ancora più importante. Ci aspettano altri due impegni da qui alla sosta natalizia, la classifica incomincia a sorriderci, proveremo a chiudere l'annata nel migliore dei modi». Per dare finalmente continuità ai risultati sarà importante non fallire con il Carloforte. «Prepareremo la sfida nella maniera identica a quanto fatto nelle scorse settimane: oggi, fra l'altro, è in programma un'amichevole a Cabras. Per ora il campo ci sta dando ragione, non resta che insistere. Torniamo ad Oristano dopo due trasferte, ci piacerebbe vedere tanta gente allo stadio, i ragazzi si meritano il supporto dei nostri tifosi, lavorano per presentarsi al massimo a questi impegni; non vediamo l'ora che arrivi domenica». Incassare il bottino pieno consentirebbe di fare l'ennesimo balzo in avanti. «Allontanarsi ulteriormente dalla zona calda sarebbe importantissimo. Dobbiamo continuare su questa strada». Che Serra ha saputo tracciare con la maestria e la professionalità degli allenatori più scafati. «Il mio compito è stato agevolato dal fatto che molti ragazzi della rosa sono miei ex compagni di squadra o sono stati miei allievi nell'Under. Per me è stato facile, ho a disposizione un gruppo di calciatori spettacolari, super disponibili: si allenano con tanta intensità, mi rendono il lavoro molto più agevole. Devo sottolineare comunque che sono partito dalle ottime basi lasciate da Vincenzo: ho visto pochi tecnici approcciarsi all'allenamento in maniera così efficace».

Il problema più grande da risolvere è stato di carattere psicologico. «Ho cercato di riportare immediatamente tranquillità e serenità nell'ambiente, soprattutto tra i meno esperti: è facile che si blocchino se i risultati tardano ad arrivare, molti di loro non hanno dimestichezza con questo campionato». La società sta scommettendo forte sul proprio vivaio. «Finiamo quasi tutte le partite con sei-sette fuori quota in campo, alcuni addirittura classe 2000, nonostante il regolamento ne preveda soltanto quattro. Sono dell'opinione che sia inutile costruire degli squadroni, spendendo montagne di soldi, senza un settore giovanile solido alle spalle. Noi in questo senso siamo appena partiti, ma possiamo goderci i primi ottimi risultati. Da qui alla fine faranno il loro esordio in Prima Squadra altri 3 o 4 giovanissimi; hanno già la giusta mentalità, una qualità rara negli adolescenti. Sono bravi, potranno togliersi tante soddisfazioni, e del resto il nostro compito è quello di valorizzarli al massimo, consapevoli del fatto che alla fin fine sono loro che fanno la differenza. Una volta che troveremo il ritmo giusto e la nostra dimensione in questa categoria potremmo tentare il salto verso palcoscenici più importanti, quelli che la città si merita». Un ruolo importante, in questo senso spetta agli elementi più anziani della rosa. «Potrebbero contribuire ad accelerare, di molto, il processo, con i loro consigli, dentro e fuori dal campo. I margini di miglioramento ci sono e sono ampissimi»


I numeri raccontano, per l'appunto, di una compagine in netta crescita: nelle ultime tre uscite la porta difesa da Mele è rimasta inviolata. «Merito del nostro pacchetto arretrato, normalmente composto per tre-quarti da fuori quota: Princiotta è di un'altra categoria; l'altro centrale, Matteo Manca, seppur sia un classe '98, sta offrendo garanzie e sicurezze da veterano. A centrocampo c'è stato il ritorno di Matteo Musu, che si è adattato per lunghi tratti a dei ruoli inediti per lui; ci regala le giuste geometrie, la squadra ora sta girando piuttosto bene».

Ad inizio stagione Serra è stato ad un passo dalla panchina della Tharros. «Con il presidente c'è un ottimo rapporto, da sempre: l'anno scorso mi occupavo dell'Under, quest'anno son partito come responsabile del settore giovanile, sino a settembre». Il tecnico svela un gustoso retroscena. «Puntare su Fadda è stata anche un'idea mia: sin dalla prima volta in cui ci ho parlato mi era piaciuto tantissimo. Io nel frattempo avrei potuto continuare ad occuparmi dei giovani, lo adoro». Le cose invece sono andate in maniera leggermente diversa. «Ho ricoperto il ruolo di secondo allenatore, un'opportunità che mi ha permesso di imparare tantissimo». Sino all'investitura ufficiale, guadagnata sul campo: Serra ha preso immediatamente in mano le redini dei bianco-rossi. «Assieme al mio collaboratore, Giancarlo Boi, abbiamo puntato su un lavoro differente, mettendo in secondo piano la tattica e concentrandoci maggiormente sulla gestione dell'organico, sul buon umore e sulla preparazione fisica orientata alle lunghe distanze».


La classifica recita 14 punti, con un margine di sei lunghezze nei confronti della quartultima. «Ora, è normale, possiamo esprimerci più serenamente, ma non ci si può mai fidare: con tre punti in palio a partita basta poco per precipitare di nuovo nella ultime posizioni. Aggiungiamo pure il fatto che le squadre che ci inseguono, penso ad esempio a Barisardo, Villacidrese, Monteponi, si stanno tutte rinforzando». Anche la Tharros ha qualche colpo in canna da sparare in questa sessione di mercato. «Ci mancherebbero due pedine per completare il quadro, ma c'è l'intenzione di continuare a scommettere forte su questo gruppo. Inutile intervenire andando a pescare delle pedine che poi si rivelano non idonee fisicamente o non funzionali al progetto: ci alleniamo alle tre del pomeriggio, una situazione non ottimale per chi studia o lavora. Forse ci sarà un arrivo, ma per il resto preferiamo non stravolgere la situazione proprio ora che stiamo raggiungendo l'equilibrio. Sono comunque sicuro che ci divertiremo». A patto di tenere ben alta la concentrazione. «Dovremmo stare molto attenti. La consapevolezza nei propri mezzi, è ovvio, aiuta; teniamo però a mente che per il momento non abbiamo ancora fatto nulla. Godiamoci questa situazione, ma senza cullarci troppo negli allori».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2016/2017
Tags:
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Girone A