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L'Atletico Uri torna a -5 dalla vetta, Borrotzu: «Speravamo in un passo falso del Latte Dolce ma il primato se lo meritano. Il campionato non è finito. Io a 30 gol? Non mi pongo limiti»
Il bomber a quota 26 dopo le 3 reti al Calangianus

L'Atletico Uri torna a -5 dalla vetta, Borrotzu: «Speravamo in un passo falso del Latte Dolce ma il primato se lo meritano. Il campionato non è finito. Io a 30 gol? Non mi pongo limiti»

Il suo l'aveva fatto vincendo l'anticipo e mettendo pressione al Latte Dolce ma il giorno di euforia e speranza dell'Atletico Uri si è subito spento vedendo 24 ore dopo come la capolista sia passata indenne dall'ostacolo Tergu andando a centrare la 18esima vittoria su 25 incontri, stesso primato dei giallorossi che però hanno perso sei volte contro una dei sassaresi, decisamente i più continui visto che non perdono dalla prima giornata. Sabato la squadra di Muroni ha schiantato 5-0 il Calangianus con Antonio Borrotzu solito mattatore e autore di una grande tripletta. Il bomber di Orani sperava in un rallentamento del Latte Dolce: «Ci speravamo un po' tutti che la prima della classe potesse avere vita dura sul campo della quarta in classifica, per noi questo turno era una grossa opportunità anche se avessero pareggiato perché lo svantaggio si sarebbe ridotto a 3 punti. Invece il Latte Dolce ha vinto ed effettivamente si sta dimostrando la più forte, alla fine sono imbattuti da 24 giornate e non sbagliano un colpo. Questo primato se lo meritano». Ma il campionato non è finito domenica. «Non ci diamo per vinti - dice con forza Borrotzu - anche se per poterci riprendere il primo posto dovremo vincere tutt'e 5 le gare che restano e loro perderne due».

 

Antonio Borrotzu (1978) coi 3 gol al Calangianus sale a 26Dove pensi possano esserci dei tranelli per la capolista?

«Probabilmente in trasferta con Selargius e La Palma, anche se il vero problema resta che noi dovremo vincerle tutte e abbiamo tutti scontri difficili compreso quello in trasferta col San Teodoro che punta perlomeno a guadagnare la seconda posizione. Già domenica non sarà facile contro il Monastir impelagato in zona salvezza e risollevatosi da quando è arrivato in panchina Prastaro»

Viene da mangiarsi le mani per la gara persa in casa col Tortolì, che vi è successo nel precedente turno casalingo?

«La classica gara storta, di quelle che capitano nel calcio. Loro avevano assenze importanti come quelle di Nieddu e D'Agostino e hanno giocato con una punta, eppure la gara si era messa bene con il nostro vantaggio. Dopo il gol c'è stato un calo fisico o psicologico che nemmeno noi sappiamo spiegare e gli ogliastrini sono riusciti a vincere 3-1 meritatamente. A fine gara hanno festeggiato come se avessero vinto il campionato, ho notato che chi ci batte poi ribalta lo spogliatoio dalla contentezza come se avesse battuto la Juventus»

Perché l'Atletico Uri è considerata una corazzata

«Io ho sempre detto che il Latte Dolce era la più forte e che noi e San Teodoro, superiori a tutte le altre del campionato, potevano dar loro fastidio per la lotta al primo posto. Così è stato e questo ha poi determinato il fatto che abbiamo eliminato la concorrenza e che ora il distacco con le quarte e quinte è consistente e probabilmente porterà ad annullare la semifinale playoff»

Nel rincorrere il Latte Dolce dovete mantenere la posizione sul San Teodoro per l'eventuale finale playoff

«Ma chiudere secondi non è che sia un grande favore. Intanto dai due vantaggi alla terza perché la finalissima si disputa in campo neutro e poi perché dai l'opportunità di giocarsi i supplementari e solo dopo, in caso di ulteriore parità, fai pesare la classifica nella stagione regolare. Un regolamento che non condivido affatto ma questo è e ce lo teniamo»

Andiamo alla gara di sabato, il Calangianus l'avete steso in 6' 

«Siamo partiti a mille, con una grande voglia di vincere proprio per provare a dare pressione al Latte Dolce. Non c'e stata storia, due gol subito e 3-0 alla mezzora, poi abbiamo un po' abbassato la guardia e concesso qualche occasioni ma eravamo nettamente superiori e l'abbiamo dimostrato segnando altri due gol nella ripresa»

In questo 5-0 c'è il contributo pesante di Borrotzu con una tripletta e che aggiorna lo score complessivo a 26 gol

«Sono contentissimo, è un bottino ragguardevole che rappresenta una piccola rinvincita a livello personale. Quando venni a Uri tre anni fa al presidente aveano detto: "Ma cosa lo prendete a fare Borrotzu? È vecchio e rotto". All'inizio di questo campionato invece si diceva che sarebbe stato un miracolo se avessi toccato la doppia cifra. Tutte queste malignità, invece, mi danno grandi stimoli, in campo ci metto un po' di orgoglio per far capire ai criticoni che la realtà non è quella che dipingono loro»

Dieci gol sarebbe stato un miracolo a venti qualcuno avrà pensato ti fossi tolto dieci anni di carriera ma ora il traguardo dei 30 non è così lontano... 

«Io non mi metto limiti, con la società prima dell'inizio campionato avevo assicurato che ne avrei messe a segno 20. Ora proverò a farne il più possibile da qui all'ultima giornata»

In serie D si può arrivare non solo vincendo il campionato ma anche coi playoff. Ma Borrotzu se la sentirebbe di giocare in quarta serie a 39 anni?

«Non lo so, è prematuro dirlo. Dovrei sicuramente parlare con la società perché è difficile conciliare gli impegni di lavoro con quelli di un campionato nazionale. Poi io la serie D l'ho fatta tanti anni, conosco i ritmi che sono altri rispetto all'Eccellenza, devi allenarti tutti i giorni ed essere al massimo altrimenti rischi di fare brutte figure»

Tre squadre che hanno creato un solco enorme col resto delle avversario ma che campionato è?

«Lo definirei particolare. Noi abbiamo perso punti con Valledoria e Tortolì, squadre che hanno navigato per molte giornate nei bassifondi e ora sono vicine al traguardo salvezza. Al livello di rosa Latte Dolce, noi e San Teodoro siamo superiori a tutte ma ogni gara è da giocare sino in fondo, se molli un attimo lasci punti per strada perché 8 squadre stanno producendo il massimo sforzo per centrare la salvezza»

I numeri dicono che qualcosa avete concesso in fase difensiva ma nell'ultimo match tutto è andato per il meglio

«In difesa siamo andati bene, non abbiamo subito gol anche perché Frau è stato bravissimo a parare un rigore al 90'. Noi gli errori li abbiamo commessi, infatti non è un caso che siamo secondi e non primi ma poi li correggi e cresci. Certo con un po' più di fortuna potevamo essere lì vicini al rush finale, in certe gare sbagliavamo mezzo intervento e subivamo subito gol»

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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