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Alberto Piras, allenatore, Idolo
«Vogliamo mantenere l'ottavo posto in classifica, per noi è una stagione positivissima»

L'Idolo si tiene stretta la Promozione, Piras: «Le ultime tre vittorie sono state fondamentali, questo gruppo ha grande carattere»

Missione compiuta, con novanta minuti di anticipo, per l'Idolo di mister Alberto Piras, che chiude matematicamente il discorso salvezza grazie al successo esterno per 1 a 0 strappato contro una diretta concorrente come il Gonnosfanadiga. E' tanta la soddisfazione in casa degli arzanesi, che toccano quota 35 in classifica e si possono godere un clamoroso quanto inatteso ottavo posto, con la stagione che riserva ora un ultimo appuntamento, tutt'altro che banale: allo Sturrusè, infatti, arriva il La Palma, impegnato nella lotta per l'ultimo piazzamento play-off disponibile. Lancioni e soci promettono di onorare il campionato sino in fondo, con la mente libera e il cuore pieno di entusiasmo di chi è consapevole di aver fatto il massimo.

«A dire il vero — ammette Piras — ci siamo un po' complicati la vita da soli nella seconda parte del torneo. I 19 punti ottenuti nel girone di andata forse ci hanno fatto rilassare più del dovuto, fortunatamente negli ultimi tre turni è venuto fuori il nostro carattere, unito alla voglia di mantenere la categoria, e ci siamo riusciti».
Gli alibi comunque non mancano. «Tra infortuni e altre vicissitudini legate a motivi personali vari ci è venuto a mancare, lungo la strada , il contributo di qualche giocatore importante. Il numero dei componenti della rosa si è ridotto sensibilmente, in questi casi è piuttosto normale che arrivi una piccola flessione nei risultati».
I tre successi consecutivi però hanno rimesso tutte le cose al loro posto. «Sono molto soddisfatto per la reazione che ha avuto questo gruppo, una cosa che ho già avuto modo di apprezzare l'anno scorso: qualcuno pensava che saremmo addirittura potuti retrocedere, considerando che alla quinta di ritorno occupavamo il quintultimo posto, poi sappiamo tutti come sono andare le cose. I ragazzi fanno la differenza, riescono a fare quadrato, a compattarsi nei momenti di difficoltà e tutti assieme tirano fuori il massimo».
I punti conquistati a Selargius sono pesantissimi. «Una iniezione di fiducia notevole, soprattutto perchè prima di allora non eravamo mai riusciti a ribaltare un parziale negativo e a riacciuffare la partita». Poi l'Idolo ha concesso il bis contro il Carbonia. «Loro non avevano più molto da chiedere al campionato, però non è stata una partita facile».
La vittoria contro il Gonnosfanadiga, invece, fotografa alla perfezione il momento: «Uno scontro diretto delicatissimo, di quelli che non puoi assolutamente permetterti di sbagliare. Non è facile per noi giocare in una superficie in terra battuta, ma siamo stati bravi a difendere il risultato per quasi novanta minuti, non è una cosa da poco. Aggiungi al conto gli infortuni di Masia e Caredda e capirai quanto è stato complicato strappare il bottino pieno; tra l'altro abbiamo terminato la gara con un fuori quota che è rimasto in campo nonostante alcuni problemi fisici».

L'Idolo ha fatto registrare una prima parte di stagione davvero positiva. «Puntavo tanto sull'entusiasmo tipico delle matricole e sulla voglia di mettersi in mostra di alcuni giocatori locali che non avevano mai militato in questa categoria, anche se nelle prime uscite forse non riuscivamo a raccogliere tutto quello che meritavamo, penso alle sfide contro Andromeda e Arbus, ad esempio; ci capitava di passare in vantaggio ma venivamo puntualmente raggiunti. Fortunatamente poi sono arrivati anche i punti».
Gli arzanesi sono, a conti fatti, una delle compagini ogliastrine più in vista. «La terza squadra dopo il Tortolì e il Lanusei, che giocano in categorie superiori. Non è un bel momento comunque per le compagini della nostra zona: dispiace per la retrocessione del Barisardo e per quella del Tortolì; anche in Prima le cose non sono andate benissimo, è un periodo particolare ma sono comunque fiducioso: ogni paese, pure quelli più piccoli, cerca di tirare in piedi una squadra, anche se non è mai facile, e il desiderio di mettersi in gioco alla fine vince su tutti gli aspetti negativi».

Piras tira un bilancio dal punto di vista personale. «Per quanto mi riguarda ho avuto la possibilità di stringere ulteriormente i rapporti con tutti i miei colleghi, un aspetto importante nel mio percorso di crescita. Avevo già avuto modo di allenare in Promozione, con il Barisardo: una stagione tiratissima, chiusa tra l'altro con il soffertissimo play-out contro il Quartu».
Quest'anno le cose sono andate ancora meglio. «Un campionato bellissimo, come non se ne vedevano da diverso tempo, se pensiamo che al momento c'è una sola retrocessa sicura e i giochi sono ancora apertissimi sia per il titolo che per i play-off. Credo però che l'Arbus domenica scorsa abbia fatto il passo decisivo, ma per il resto la situazione si mantiene viva».
La Palma e Carloforte sgomitano per staccare l'ultimo pass disponibile per i play-off: i cagliaritani sono appunto attesi dalla trasferta ad Arzana.
«Ci troviamo all'ottavo posto e vorremmo tanto chiudere con questo piazzamento in tasca, proprio per questo dico che cercheremo di strappare la vittoria. Non credo comunque che i giochi siano fatti, può succedere ancora di tutto, ma i tabarchini hanno l'impegno più agevole, almeno sulla carta, perché il Barisardo sta facendo i conti con numerosi contrattempi. E poi in caso di arrivo a pari punti sarebbero in vantaggio per quanto riguarda gli scontri diretti».
Domenica ci sarà, tra l'altro, l'ultima volta per capitan Bruno Serdino. «Festeggia il traguardo delle cinquecento presenze, ed io sono contento di averlo allenato, un grande uomo prima ancora che un grande giocatore». Poi Piras staccherà la spina per un po'. «Quando arrivo a fine stagione non voglio sentire parlare di pallone per alcuni giorni, anche se di solito chi si muove per primo con la programmazione e con il mercato si accaparra i giocatori migliori».
L'Idolo è chiamato a fare qualche intervento. «Soprattutto per quanto riguarda i fuori quota, anche se in questo caso sono previsti alcuni rientri importanti. La base da cui si parte è piuttosto buona, ci sono diversi elementi che forniscono ampie garanzie, ma bisognerà definire meglio le riconferme, oltre a piazzare degli acquisti mirati che possano aiutare a raggiungere il salto di qualità».

In questo articolo
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2017/2018
Tags:
Promozione
Girone A