Battuto il Bayern in finale con due gol di Milito
L'Inter da leggenda, campione d'Europa dopo 45 anni
L'Inter da leggenda torna sul tutto d'Europa 45 anni dopo. Lo fa grazie alla doppietta di uno straordinario campione, spesso sottovalutato, come Diego Milito. I nerazzurri battono il Bayern Monaco 2-0 nella finalissima di Champions League a Madrid e ottengono un'incredibile tripletta dopo la Coppa Italia e lo scudetto. Mourinho è il profeta di un gruppo immenso e, appena entrato nella storia del club milanese, già lo abbandona dopo appena due anni nei quali ha regalato una dimensione europea ad una squadra che ha dominava solo in Italia. Andrà al Real Madrid nello stadio nel quale ha ottenuto il "triplete". È l'unico dispiacere per Massimo Moratti in una bellissima serata che ha visto il presidente nerazzurro raggiungere nell'albo d'oro della manifestazione continentale il papà Angelo che trionfò nel lontano 1964 e 1965 con Herrera in panchina e Mazzola e Facchetti in campo. L'immagine di Javier Zanetti che alza la coppa al cielo nel Santiago Bernabeu, nel giorno della 700ª partita del capitano con la maglia dell'Inter, era l'unica fotografia che mancava a questo gruppo che ha finalmente sfatato il tabù d'Europa. L'Italia non nerazzurra sarà grata alla "beneamata" per questa vittoria che ha salvato i quattro posti per la Champions anche nell'edizione 2011-12.
La serata da brividi per i cuori nerazzurri ha avuto un protagonista assoluto: Diego Milito. Il Principe argentino ha segnato due gol, al 34' del primo tempo e al 25' della ripresa, che sono stati un mix di tecnica, freddezza e precisione. È lui l'uomo che ha griffato la tripletta dei trionfi nerazzurri: l'1-0 in Coppa Italia contro la Roma, l'1-0 a Siena per il tricolore, il 2-0 contro il Bayern Monaco. Il resto è stato un meccanismo quasi perfetto, già ammirato in questo finale di stagione. Julio Cesar insuperabile nel momento in cui i tedeschi hanno cercato con insistenza il gol del pari ad inizio ripresa, Samuel e Lucio hanno alzato il solito muro d'acciaio, con Zanetti e Cambiasso in copertura senza sbavature. Eto'o e Pandev sulle corsie laterali a tamponare e ribaltare l'azione, Sneijder messo lì ad inventare per l'implacabile Milito. Merito di un tecnico che, da perfetto allievo, ha superato il maestro Van Gaal (insieme ai tempi del Barcellona nei primi anni Novanta) limitando al massimo l'uomo più pericoloso dei bavaresi, Arien Robben.
L'Inter parte forte costringendo, forse inaspettamente, il Bayern sulla difensiva. Il Bernabeu a forti tinte nerazzurre si trasforma in un grande San Siro. Le occasioni latitano, la gara non è bella ma difficilmente le finali lo sono. Robben è pericoloso ma lontano dall'area nerazzurra, costringe Samuel al fallo, ma dall'arbitro Webb arriva solo un richiamo. Al 13', in una mischia in area dell'area dell'Inter, Maicon colpisce di mano la palla: proteste vibranti dei tedeschi non raccolte da Webb. Chivu è spesso in difficoltà su Robben ma il raddoppio di Cambiasso conteniene l'unica vera fonte di pericolo, vista l'assenza dello squalificato Ribery (così come Thiago Motta per l'Inter). Al 18' e al 26 due punizioni centrali di Sneijder chiamano in causa Butt. I colpi proibiti portano Webb ad estrarre il giallo a Demichelis e Chivu. Al 34', però arriva la svolta dell'incontro: Julio Cesar si inventa un rilancio di 60 metri per la testa di Milito che fa sponda per l'accorrente Snejider, l'olandese restituisce di precisone la palla all'argentino che taglia in due i centrali difensivi del Bayern, controlla col destro, finta il tiro sull'uscita di Butt e, sempre con lo stesso piede, manda la palla sotto la traversa. È il morso del cobra alla gara, che già orienta l'esito della finale. Il Bayern accusa il colpo e rischia il ko al 42' con gli stessi interpreti del gol del vantaggio: questa volta è Milito che si traveste da uomo-assist sulla sinistra, pallone filtrante per Sneijder che, di sinistro, calcia sul corpo di Butt.
La ripresa inizia con l'unico grande rammarico dei bavaresi. Passati appena 15 secondi Muller solo di fronte a Julio Ceser si fa respingere il tiro. Il tedesco è bravino, ma è giovane e ha tanto da imparare dal collega Milito. L'Inter si dispone in assetto stile Camp Nou e respinge gli attacchi del Bayern che hanno un solo copione: palla a destra per Robben e vediamo che t'inventa l'olandese ex Real. Intanto Milito imperversa in ogni zona d'attacco. Dopo essersi bevuto due avversari, consegna un assist d'oro per Pandev il cui tiro è deviato sopra la traversa dal volo di Butt. Van Gaal sostituisce Altintop e butta dentro Klose per essere più pericoloso sulle palle alte. Al 20' il gran tiro a giro di Robben esalta l'agilità di Julio Cesar che smanaccia in angolo. Cinque minuti dopo il gol che chiude l'incontro. In contropiede ancora il Principe esalta il Bernabeu: avanza sornione sulla sinistra, aspetta l'arrivo di Eto'o, non lo serve, finta il tiro, sbilancia Van Buyten, entra in area e di interno destro supera ancora Butt. Il resto non conta più. Van Gaal prova pure la carta Gomez, mentre Mourinho toglie Pandev e rafforza il centrocampo con Muntari. Prima del triplice fischio il tecnico portoghese concede uno spicchio di finale al 37enne Materazzi ma, soprattutto, la standing ovation per Diego Milito. Tutto lo stadio si alza in piedi per applaudire lo straordinario campione capace di segnare 30 gol stagionali. Dopo 3' di recupero il triplice fischio di Webb dà l'avvio alla festa nerazzurra. Giocatori si abbracciano e piangono, Mourinho si commuove ed è sommerso dall'affetto dei suoi giocatori. L'Inter è regina d'Europa e per l'Italia è il 12° successo in Champions (l'ultimo era quello del Milan nel 2007).
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar 7, Maicon 6.5, Lucio 6.5, Samuel 7, Chivu 6 (23' st Stankovic 6.5), Zanetti 7, Cambiasso 7.5, Pandev 6.5 (33' Muntari 6.5), Sneijder 7.5, Eto'o 7, Milito 8 (46' st Materazzi sv). (1 Toldo, 2 Cordoba, 17 Mariga, 45 Balotelli). All Mourinho 7
BAYERN (4-2-3-1): Butt 6.5, Lahm 5, Van Buyten 5, Demichelis 5, Badsturber 5, Van Bommel 6, Schweinsteiger 6, Robben 6.5, Muller 5.5, Altintop 6 (17' st Klose 5.5), Olic 5 (28' st Gomez 5). (1 Rensing, 26 Contento, 13 Gorlitz, 23 Pranic, 44 Tymoshchuk): All. Van Gaal 6.
ARBITRO: Webb (Inghilterra) 6.5
RETI: nel pt 34' e nel st 25' Milito
NOTE: Ammoniti: Demichelis, Chivu, Van Bommel per gioco scorretto. Angoli 6-2 per il Bayern. Recupero: 1' e 3'. Spettatori: 80 mila