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L'Orrolese a un punto dall'Eccellenza, Usai: «Non ci fidiamo del Guspini, vogliamo vincere e dedicare questo storico salto di categoria al mister Carracoi, alla società e al paese»
Il regista: «Noi i migliori? I numeri lo dicono»

L'Orrolese a un punto dall'Eccellenza, Usai: «Non ci fidiamo del Guspini, vogliamo vincere e dedicare questo storico salto di categoria al mister Carracoi, alla società e al paese»

Un punto e parte la festa. Un pareggio e l'Orrolese fa la storia approdando per la prima volta in Eccellenza. Il Sarcidano è in fermento perché dopo i fasti dell'Isili ad inizio anni Ottanta un'altra squadra del suo territorio entrerà nell'elite del calcio sardo. Domani contro il Guspini alla squadra di Fabrizio Carracoi basta non perdere per vincere aritmeticamente il girone A di Promozione, una sconfitta sarebbe pericolosa perché il Bosa, vice-capolista a 6 punti di distacco, non sbaglierà la gara contro il Senorbì ultima della classe. Alberto Usai, regista dei biancorossi e protagonista in tante partite con gol, assist e gemoetrie, si rivedrà in panchina dopo un'assenza di un mese per una mononucleosi: «Mi piacerebbe fare gli ultimi minuti e partecipare all'eventuale festa per la promozione - dice il centrocampista classe 1989 - ma già essere coi compagni in questa gara che può darci il salto in Eccellenza è una gran cosa. In queste settimane mi hanno visto abbastanza giù di morale e mi hanno sostenuto». Così come si rivedrà al campo il tecnico Fabrizio Carracoi lontano dalla squadra da diverse settimane per un intervento chirurgico. «Vogliamo dedicare la vittoria al nostro mister - continua Usai - è il pensiero dei miei compagni anche perché quest'anno è sembrato tutto facile per noi quando invece abbiamo dovuto affrontare una serie di inconvenienti che vanno dalla varicella di Cacciuto, all'infortunio di Placentino, all'infezione a me e al problema al mister che non ci ha potuto seguire nell'ultimo mese. Per tutti questi motivi vogliamo proprio che domani sia una giornata di festa». 

 

Alberto Usai regista dell'Orrolese ad un punto dall'EccellenzaCome hai visto i tuoi compagni in questa settimana?

«Belli carichi all'interno di un clima sereno. Nonostante manchi un punto all'Eccellena nessuno fa calcoli, si giocherà per vincere anche se loro, dopo aver perso due settimane fa lo scontro diretto con l'Iglesias, non hanno più obiettivi e si sono rassegnati a non poter agguantare i playoff. Ad ogni modo le nostre alte motivazioni devono prevalere su tutto»

In paese si avverte però un certo fermento 

«In settimana, parlando con un dirigente, mi ha detto che non sta dormendo in vista della gara contro il Guspini che può rappresentare il coronamento di un sogno, in sette anni hanno fatto una scalata dalla Seconda fino all'Eccellenza, facendo i debiti scongiuri. Il paese sta seguendo la nostra cavalcata con entusiasmo e si merita, insieme con la società, la vittoria del campionato; in queste categorie si vede raramente un pubblico così numeroso e attaccato alla squadra, sarà anche perché siamo primi dalla settima giornata ma al campo sono sempre molti e non ci hanno mai fatto mancare il sostegno. Domenica scorsa a Carloforte, ad esempio, c'erano 200 tifosi»

Che insidie la gara col Guspini comunque non condannato ancora dai numeri

«Io credo che loro pensino che il Bosa vincerà a Senorbì e li taglierà dalla corsa al secondo posto e che se anche dovessero fare due vittorie in queste ultime giornate sarebbero indietro anche nei confronti di una Monteponi Iglesias che fa due vittorie. Noi però non ci fidiamo e sarebbe rischioso pensare ad un avversario remissivo, pensiamo a noi e proveremo a vincere, rientrerà anche il mister Carracoi e ci teniamo»

Manca ancora un punto ma sta vincendo la squadra migliore?

«Io sono di parte ma, guardando la rosa costruita in estate per vincere e con l'innesto a dicembre di Placentino, tutto fa pensare che l'Orrolese sia la squadra migliore. Lo dicono anche i numeri e la continuità dei risultati che abbiamo ottenuto non perdendo per 20 partite, siamo primi dalla settima giornata tenendo conto degli infortuni che ho ricordato in precedenza di Placentino, la malattia Cacciuto e la mia, non avere il mister per un mese, negli scontri diretti abbiamo perso solo all'andata col Carbonia prima di costruire la grande striscia di risultati utili. Tutti questi fattori mi portano a dire che la vittoria sia meritata e che l'Orrolese sia la squadra migliore come leggo sia riconosciuto anche dalle nostre rivali»

La striscia di 20 risultati si è interrotta col Quartu 2000, lì avete preso un grande rischio

«È stata una partita stranissima, perché noi pur non iniziando bene avevamo avuto almeno 5 occasioni per segnare, ma un po' nervosismo e qualche errore sottoporta avevano tenuto in bilico la gara. Poi siamo passati in vantaggio ma c'è stato un blackout mentale e lì i quartesi ci fecero due gol negli ultimi 10'. Alla fine è stata una sconfitta indolore perché anche il Bosa ha perso in casa inaspettatamente contro il Carloforte in quella che poteva essere una svolta per loro nella corsa al primo posto, il destino ha invece voluto mantenere il distacco di tre punti poi saliti a sei quando la settimana successiva loro persero col Guspini»

Qual è allora la gara della svolta? 

A fine febbraio nella gara interna contro la Frassinetti. Noi venivamo dal pareggio di Arbus che aveva riportato il Bosa a -3, la squadra di Viriglio Perra arrivava da tre vittorie di fila e stava tentando di agganciare il treno per il secondo posto visto che aveva battuto qualche settimana prima lo stesso Bosa. Io ero squalificato, Placentino rientrava dall'infortunio e avevamo qualche acciaccato, loro si presentavano forti di una difesa che aveva subito 9 gol in 22 giornate e finì 5-1 per noi, un risultato forse un po' bugiardo ma è stata una grande vittoria che ha fatto capire che, nonostante qualche gara toppata con avversari di bassa classifica, potevamo conservare il primato fino alla fine della stagione»

Importante lo strappo che avete impresso a gennaio sfruttando gli scontri diretti?

«Sì è vero, quello è stata un momento importante ma non decisivo. In quel mese, pareggiando col Bosa stando in dieci uomini per quasi tutta la ripresa e con qualche assenza, li tenne lontani poi abbiamo respinto le avanzate di Iglesias e Carbonia vincendo le gare in casa ma la vera svolta, ripeto, è stata la vittoria con la Frassinetti»

Per te si avvicina la doppia vittoria in Promozione dopo quella col Serramanna

«È vero, sarebbe il bis in questa categoria che andrebbe aggiunto al salto di categoria dell'anno scorso col Castiadas. Se dovesse arrivare domani sarebbe una bella soddisfazione che proverei ancora con Marco Aresu, giocammo insieme anche a Serramanna e per il mio modo di fare calcio è il miglior compagno di reparto, ci intendiamo sia dentro che fuori dal campo»

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
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Girone A