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Matteo Sanna: "Ho ancora tanta voglia, ma questi fuoriquota..."
A 15 anni esordì in Promozione nel Serrenti

Matteo Sanna: "Ho ancora tanta voglia, ma questi fuoriquota..."

Matteo Sanna, è un difensore del 1981, ha iniziato a giocare a calcio a 7 anni circa, nelle giovanili del Serrenti, suo paese natale. E con la squadra campidanese ha conosciuto la gioia di esordire anche in prima squadra. Il suo allenatore era Elio Biondi, nella stagione 1996/97 il tecnico cagliaritano non ha avuto da esitare quando lo mise dentro e Matteo in quell'esordio fece gol. Ad abbracciarlo anche Billo Vistosu, suo compagno di squadra, giusto per citarne uno. Da quella domenica una scalata vertiginosa verso il calcio isolano che conta. Con la testa sulle spalle e quel carattere introverso dell'età, ma quella determinazione, che lo ha portato subito alla ribalta del calcio dilettantistico.

Matteo certo che non hai avuto bisogno dell'imposizione della regola sui fuoriquota per emergere. Sei uscito fuori prepotentemente anche senza, cosa pensi a tal proposito?

"A 15 anni ho esordito in Promozione nel Serrenti, squadra nella quale ho militato per due anni. A 17 anni sono passato alla Villacidrese, ho avuto fortuna, ma me la sono cercata con impegno e abnegazione"

Credi che la strada per i giovanissimi del duemila sia generosamente spianata?

"Ritengo che la regola dei fuoriquota stia rovinando il calcio isolano. Costringe le squadre ad inserire 4 ragazzi non sempre all'altezza della categoria. Son del parere che se un giovane è meritevole, a prescindere dall'età, emerge per bravura e pertanto trova spazio comunque."

Tu dall'età di quindici anni hai sgomitato ritagliandoti spazi importanti.

"L'ho fatto vincendo il campionato di Eccellenza e militando per i successivi 4 anni nel campionato di serie D, con piccola parentesi anche nella Sestrese. Superati però gli anni dei fuoriquota pian piano non ho più trovato spazio in serie D anche a causa del mio ruolo di laterale basso di destra"

I tecnici preferiscono inserire il "rischio" fuoriquota nelle zone del campo, dalle quali ipoteticamente possano arrivare meno problemi. Le fasce. Questo ha condizionato il tuo impiego?

"Nel mio caso, dopo i primi anni ho notato che il ruolo del terzino destro veniva attribuito al fuoriquota. Visto ciò, per cercare spazio, sono passato in Eccellenza. Nella Monreale prima, per una stagione, e nel Quartu 2000 poi. Coi quartesi sono rimasto 3 stagioni. Negli anni successivi ho giocato qualche stagione in Promozione e in prima categoria con l'Orione."

Magari a condizionare la tua carriera è subentrata anche la necessità di trovare un lavoro. Le rinunce son state tante?

"Ebbene si, il lavoro di geometra, lo sono dal 2004, non mi consentiva di allenarmi prima delle 19. Dal 2006 sono quindi passato al campionato di Promozione tornando alla Monreale, dove ho vinto il campionato aiutando a portarla nuovamente in Eccellenza".

Non ti sei perso d'animo, ancora successi, mai demotivato.

"Io ho tenuto duro, trovando il mio spazio. Ora questo si è ristretto. Coi fuoriquota c'è il rischio che, fattore secondo me da non sottovalutare, la demotivazione dei ragazzi al di sopra dei 23/24 anni possa essere tanta. Continuare diventa difficilissimo. Riuscire a trovare spazio in una squadra, non è più come prima"

Sarà compito dei tecnici preparare questi giovani, ma dimmi quali allenatori hanno inciso di più nella tua vita, e chi sono i compagni che ricordi con piacere?

"I miei allenatori sono stati Bernardo Mereu, Salvori, Sibilia, Busanca, Beppe Martinez, Massimiliano Pani, Marco Piras. Ho ancora con loro un buon rapporto. Di compagni ne ho avuto tanti, non vorrei dimenticarmene qualcuno. Sicuramente Vergari, Cinus, Bobo Mannai, Nioi, Pierpaolo Piras, Illario. Questo i sardi. Poi Vicenzo Torrente, attuale allenatore del Bari, Colantuono tecnico dell'Atalanta. Abitavamo anche in casa assieme, quando giocavo nella Sestrese. Non dimentico Fausto Salsano attuale collaboratore di Roberto Mancini al City."

Fa un certo effetto sentirti elencare questi nomi, c'è da dire che tutti la loro gavetta la hanno fatta nelle serie minori. E' li che ci si incontra spesso con persone che poi, con fortuna e abilità prendono strade più importanti. Ma, dimmi Matteo, ora sarebbe bello rivederti su un terreno di gioco, anche se non vai al Bayern Monaco...

"Da aprile scorso sono in cassa integrazione, sto cercando squadra, sono sposato da appena un anno e so già che mia moglie mi verrà incontro, lasciando che la domenica vada a giocare. Se poi salterò qualche allenamento sapete che lo farò per stare vicino a Carla" Antonello Lai

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2012/2013