L'esperto centrocampista analizza la retrocessione
Mingoia, orgoglio del Villacidro: «Meritavamo più di 10 punti, pagata l'inesperienza»
Il congedo migliore. Con una vittoria e anche rotonda. Il Villacidro, già retrocesso da diverse settimane, ha battuto il Calangianus 4-2 sabato scorso nell'anticipo della 33ª, ottenendo la seconda vittoria stagionale arrivata dopo undici sconfitte di fila e non sempre meritate. L'ultimo dei quattro gol lo ha messo a segno Roberto Mingoia, 35enne centrocampista al quinto centro stagionale. «Sono arrivato a gennaio e subito mi sono lesionato il collaterale - dice Mingoia - avrei potuto fare qualche gol in più».
La vittoria di sabato vuol dire che vi siete svegliati all'ultimo?
«Assolutamente no, avremmo potuto vincere qualche giornata prima, ci è capitato altre volte di giocare belle gare ma poi l'inesperienza ha determinato tutte quelle sconfitte. L'importante è essere sempre usciti a testa alta da tutti i campi, facendo la nostra figura. Pur essendo la squadra materasso dell'Eccellenza nessuno ci ha mai messo sotto e, prima di cedere, ce la siamo giocata»
C'è qualcosa da salvare da questa balorda annata a Villacidro?
«Certo, tutto fa esperienza, anche una stagione così avara di risultati. A gennaio, quando sono arrivato, avevamo 4 punti in classifica ed erano appena andati via 7/11 della squadra titolare. La società era consapevole che sarebbe andata incontro alla retrocessione e ha chiesto a me e agli altri anziani della squadra di far maturare i giovani. Penso che ci siamo riusciti grazie al lavoro dell'allenatore Muscas e del preparatore Floris»
Tanti giovani in campo, chi si è distinto?
«Su tutti, il più giovane della compagnia, Alberto Lilliu, un centrocampista classe '96 che giocava a fianco a me. Ha un gran fisico ed è un incontrista dai piedi buoni, deve migliorare tanto ma avendo solo 16 anni ci si può lavorare bene. Gli auguro di mantenere la categoria e di andare ancora più su. Poi anche Nicola Fenu, ex Beretti della Villacidrese, Gianmarco Muscas, il figlio dell'allenatore che ha fatto gol contro il Calangianus. Discorso a parte per Pomarè, lui è dell'89 ma ritengo sia il più forte portiere della categoria, in Eccellenza non ci sta a fare nulla ma ha sposato fino in fondo la causa del Villacidro»
Ma c'era così tanta differenza tra il Villacidro e le altre squadre che sono in lotta per non retrocedere?
«Se guardiamo la classifica sembra così, di sicuro i 10 punti conquistati sono pochi e avremmo meritato qualcosa in più. Avrei voluto vedere altre squadre giocare con sei o sette fuoriquota o meglio avrei voluto vedere noi con qualche anziano in più in campo. Abbiamo pagato spesso l'inesperienza, perché se andiamo a vedere tutti i primi tempi quasi sempre ervamo in parità o in vantaggio poi crollavano nella ripresa più dal punto di vista mentale che fisico. C'è da considerare che tre dei quattro difensori sono fuoriquota e quando incontri attaccanti esperti come Tribuna, Siazzu, Sanna e Argiolas loro prendono il sopravvento»
Come vedi la lotta salvezza?
«Nello scontro diretto tra Atletico e Valledoria vedo favorita la squadra di Busanca perché gioca in casa, il Sanluri potrebbe perdere a Olbia ma molto dipende da come imposteranno la gara Siazzu e compagni ai quali basta un punto per saltare i playoff regionali. Il Castiadas deve far valere il fattore campo contro il Taloro, al Castelsardo serve la vittoria ma il Tavolare non può perdere, mentre il Pula batterà il Muravera e poi si salverà come spero faccia lo stesso Sanluri, squadre nelle quali giocano diversi amici»
Mingoia rifarebbe la scelta di Villacidro?
«Certo che sì, mi sono trovato bene, in allenamento ci siamo sempre divertiti, c'è un bel gruppo con tanti giovani che si integrati bene con gli anziani come me, Porcedda, Surano e Atzeni»
Cosa può fare il Villacidro l'anno prossimo in Promozione?
«Dipende dal tipo di squadra che verrà fatta, anche se non sempre vince la squadra più forte come quando con la Monreale allenata da Marco Piras salimmo in Eccellenza. Per questo dico che ci vuole di sicuro un buon tecnico e Muscas mi ha ben impressionato oltre a conoscere l'ambiente. Con due o tre ritocchi si possono fare belle cose ma da qui a dire che si può vincere ce ne passa. C'è da dire che Villacidro come altre piazze nel Medio Campidano come Sanluri, Arbus e San Gavino, soffre la crisi economica che ha investito tutto il territorio, le grosse aziende sono chiuse a partire dalla Keller, solo Pilloni ha investito tanti saldi in questi anni a Sanluri. Mancano sponsor e senza soldi è difficile fare grandi squadre»