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Monastir e Tonara un anno dopo la finale playoff, Spini: «Il ricordo più bello, Fanni-Caddeo e Calaresu-Sanna possono deciderla». Floris: «Il ripescaggio ci diede giustizia, Littarru o Trogu daranno la salvezza»
I mister spettatori forzati: «Peccato non esserci»

Monastir e Tonara un anno dopo la finale playoff, Spini: «Il ricordo più bello, Fanni-Caddeo e Calaresu-Sanna possono deciderla». Floris: «Il ripescaggio ci diede giustizia, Littarru o Trogu daranno la salvezza»

Un anno dopo saranno di nuovo l'una di fronte all'altra, ancora con l'Eccellenza da prendersi. Per l'ultima giornata di campionato il calendario mette di fronte Monastir Tonara, con i barbaricini avanti due lunghezze in classifica e con la possibilità di giocarsi il match decisivo anche per il pari. Chi la spunta si salva direttamente, l'altra verrà rimandata ai playout. Nella finale playoff di Promozione giocata a Macomer il salto di categoria andò ai campidanesi vittoriosi ai calci di rigore, poi i tonaresi ottennero il ripescaggio rinnovando un duello nel massimo campionato regionale che domenica avrà l'epilogo decisivo. Sono tanti i protagonisti che si rivivranno la sfida della scorsa stagione, di sicuro mancheranno gli allenatori che condussero le rispettive squadre ad una stagione memorabile e ad una promozione storica per i rispettivi club. Riccardo Spini e Lello Floris sono stati sollevati dai rispettivi incarichi in questo finale di stagione ma si sono gentilmente concessi ad un serie di domande alla vigilia dell'importante spareggio che attende le loro ex squadre. 

 

Lello Floris e Riccardo Spini nei trionfi con Tonara e MonastirChe ricordi vi sono rimasti della finale di un anno fa?

S: «In questi giorni, per una serie di motivi, mi sono tornati in mente proprio quei momenti. È stata la giornata più bella da quando faccio l'allenatore e tra i più belli considerando anche quando giocavo, è stato il momento più alto, preceduto dai mesi precedenti e le settimane successive vissute in un ambiente idilliaco. L'occasione di questa importante sfida porta a quei ricordi sentiti e tutto torna con nostalgia. Quella gara si riallaccia a ciò che potrà essere domenica, si dice che questo tipo di sfide sono condizionate dagli episodi che sconvolgono anche l'andamento delle stesse gare; quello spareggio dimostrò proprio il contrario, noi andammo in svantaggio dopo 10' ma riuscimmo a rimanere in partita mantenendo la nostra identità, nella ripresa ci fu l'espulsione di Atzori che ci favorì, il tutto si concluse per pochi centimetri con il rigore di Pili che andò a sbattere sulla traversa. Regnò l'equilibrio e fui contento di come ci esprimemmo per gioco e intensità, in un contesto straordinario di pubblico, sia il nostro che il loro. Mi rimane il ricordo di quella buona gara giocata dai miei ragazzi, cosa non facile che si faccia in questi contesti»

F: «La nostra era una bella storia di sport, eravamo partiti con l'obiettivo salvezza, col lavoro e il sacrificio di tutti, con l'umiltà predominante e il rispetto delle regole e la voglia di fare sacrifici, aspetti che sono venuti meno quest'anno, ci siamo poi trovati lì al vertice, a dicembre puntellammo la rosa con glli acquisti di Atzori e Sanna che hanno alzato il tasso tecnico, il girone B era a tutti gli effetti un'Eccellenza. Venivamo da una settimana di festa per aver battuto il Siliqua davanti a 1000 persone, anche il Monastir arrivava da una vittoria con la Dorgalese, fu un match all'insegna del fairplay, giocata benissimo e persa ai rigori con un errore del nostro miglior giocatore della stagione, Antonio Pili, il simbolo di Tonara che tutti gli allenatori vorrebbero avere nel proprio spogliatoio. Finì con le lacrime ma fu una bella giornata di sport, avevamo mosso mezzo paese, un bellissimo ricordo nonostante la sconfitta, mi rimase poca amarezza perché, come tutte le gare della scorsa stagione, anche in quell'occasione i ragazzi diedero il 100% e anche di più, dal 60' rimanemmo in dieci e così giocammo l'ultima mezzora e gli altri 30' dei supplementari. La sconfitta non aveva cancellato niente della cavalcata trionfale alla quale mancò la ciliegina, il ripescaggio ci diede giustizia e ha poi amplificato quella giornata che tutti ricordano ancora»

Come vedete la gara di domenica?

S: «Alla fine giocar bene fa la differenza anche in queste partite secche. Certo è importante cogliere le occasioni a favore ma bisogna giocare nel modo migliore. Il Monastir ha l'obbligo di vincere e dovrà fare una gara di intensità, ha l'impegno di prendere a cazzotti la sfida come mai ha fatto sia con me che con gli altri tecnici che sono arrivati prima e dopo, questo spareggio deve essero uno spunto per far tirar fuori a tutti quanti ciò che nel resto della stagione non è emerso, prendendosi responsabilità importanti, la forza ti viene data dallo stare tutti insieme. Si chiude un po' un cerchio, questa sfida è una coincidenza che si giochi all'ultima giornata ma è emblematica, si affrontano due squadre che sono state seconde in Promozione, hanno poi giocato uno spareggio equilibrato, una delle due è stata ripescata e a 90' dal termine del campionato di Eccellenza sono divise da due punti. Questo rientra in un ordine di cose normale, avrebbero potuto piazzarsi meglio, però ci sta, sono matricole che se la sono giocata, hanno perso qualcosa per strada ma si ritrovano a poter ottenere la salvezza diretta, chi la spunta centra i programmi della società»

F: «Sarà completamente diversa, per la categoria superiore e per una situazione capovolta. Il Tonara ha rinviato parecchie volte l'appuntamento con la salvezza che avrebbe potuto raggiungere molto prima, e non mi riferisco alle mie vicissitudini. Il Monastir, dopo una stagione tribolata e sempre all'inseguimento con cambi di allenatore, squalifiche e infortuni, potrebbe salvarsi direttamente con una vittoria. Dopo una stagione così massacrante allungarla di altre due settimane, col caldo che sta facendo, sarebbe deleterio per entrambe. Una gara da tripla, il Tonara è avvantaggiato dal giocare per due risultati su tre, il fattore campo però in queste gare conta, ci sarà tanta gente, il Monastir è abituato a giocare a certe temperature e sono anche reduci da qualche risultato importante. Una gara difficile nella quale entrerà in gioco in modo determinante solo il fattore nervoso, ora conta poco la tecnica e la tattica»' 

Come avreste impostato la gara di domenica?

S: «Nella tarantella generale il Tonara è l'unica squadra che non ho mai affrontato e visto quest'anno. Ci sarà comunque molto equilibrio, la squadra che avrei messo in campo avrebbe dovuto metterci intensità mantenendo le distanze e stando compatta. Qualche anno fa, quando allenavo il Pula, mi giocai contro l'Alghero uno spareggio simile all'ultima giornata avendo a disposizione due risultati su tre quando per mesi ci preparammo sapendo di doverla vincere a tutti i costi essendo stati sempre sotto fino al penultimo turno. Giocare per due risultati è un'arma a doppio taglio che ti si ritorce contro, a Pula non fummo pronti a giocare così, subimmo un gol brutto dopo pochi minuti che ci tagliò le gambe, non avevamo gli strumenti per quella eventualità. Quei requisiti invece c'erano l'anno scorso quando affrontammo la Dorgalese nella semifinale playoff avendo il vantaggio di passare anche col pareggio, andammo a giocare nella loro metà campo sapendo che far gol li avrebbe stroncati. Sarà molto sentita ed equilibrata, non vorrei augurarmi nulla perché qualsiasi pronostico faccia sarebbe letto nel modo sbagliato» 

F: «Per caratteristiche personali non avrei pensato al pareggio, di sicuro sarei sceso in campo per fare la gara, ho sempre lavorato così tatticamente e sempre lo farò. Ora sto studiando e leggendo tanto, mi sto aggiornando, e sono molto curioso sul fatto che allenatori di un certo livello, anche di serie A, preparino solo la loro di squadra senza analisi degli avversari, sono d'accordo anche se bisogna sapere come gioca chi affronti. Di sicuro non avrei cambiato sistema di gioco, avrei analizzato molto e preparato tutte le palle inattive sia contro che a favore, ormai le gare sono decise così, all'andata avevamo segnato su palla inattiva provata in allenamento e che così ha portato a tanti altri gol. Puoi essere concentrato al 110% ma poi le gare si decidono su palla ferma»

Quali potranno essere gli uomini decisivi?

S: «Lo saranno i soliti noti. Per il Monastir queste sono partite soprattutto per Silvio Fanni, in qualsiasi momento può far gol, poi Mattia Caddeo ha l'arma della palla da fermo che può fare la differenza. Il Tonara ha in Calaresu un trascinatore ma Cristian Sanna, se sta bene, pur partendo da lontano può rompere gli equilibri visto che Atzori è più regista e organizzatore del gioco» 

F: «Per il Monastir potrebbe essere il portiere Zanda, per la sua esperienza e personalità sarà un uomo chiave. Li ho visti di recente e se giocano quei tre davanti, Caddeo, Fanni e Meloni, possono decidere la gara, Meloni in particolare mi piace molto tecnicamente, ha una grande velocità di esecuzione e non si arrende mai. Giacomo Garau lo conosco bene ed è un po' sfortunato, se sfruttato a dovere e non come jolly per tappare buchi può avere iniziative e spunti interessanti per decidere la gara. Nel Tonara spero che possano dare di più gli attaccanti dalle polveri bagnate ma se gioca mi farebbe piacere possa essere decisivo Fabio Cocco, se lo merita, l'ho voluto fortemente a dicembre e ha dato un grande apporto alla squadra. Però sarei ben felice che qualche giovane possa regalare la salvezza al Tonara, come Littarru o Trogu, che ha avuto poco spazio ultimamente, ma anche un difensore come Poddie e Mura»

Quanto avreste voluto giocare questa gara?

S: «Sono quelle le partite che ti portano via anni di vita ma che ti rimangono dentro. Un allenatore le vorrebbe sempre giocare perché deve riuscire ad essere bravo e sintetico a mettere le cose al posto giusto senza appensantire la squadra nella settimana di allenamenti e nel pre-partita. Sarebbe stata una gara bella da vivere prima, durante e dopo, noi viviamo di emozioni e non poterti giocare il campionato nel momento decisivo della stagione pesa tanto, vorresti esserci come quei giocatori che vogliono stare in campo e non in panchina. Domenica si chiude il cerchio e non sarà una gara di sconfitti, sono due squadre vive che si stanno giocando l'Eccellenza e che potrebbero salvarsi entrambe, perché chi non la spunta domenica lo farà nei playout»

F: «Io non l'avrei voluta giocare perché sono sicuro che mi sarei salvato prima, finché ho guidato la squadra la classifica diceva questo. Il mio intento sarebbe stato quello di giocare a Monastir con gli Allievi reduci da una grande stagione con alla guida Ivan Sau che ci mette tanta passione. Non mi è stata data possibilità di portare a termine questo mio progetto, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il settore giovanile e per quelli di Tonara, mi sarei voluto salvare proprio per quello, gli allenatori vanno e vengono, così come i giocatori ma i giovani restano il vero patrimonio del Tonara. Mi dispiace che alcuni di loro abbiamo trovato poco spazio, quando giochi con l'acqua alla gola pensi solo a salvarti. Trogu, avendo poco spazio, ha perso il treno della Rappresentativa, che l'anno scorso fece invece Chicco Pili, sono esperienze indimenticabili e costruttive. Il più grande rammarico che ho è proprio quello di non aver potuto completare questo progetto, con l'Atletico Uri abbiamo giocato con 10-12 Juniores, con dei '98, '99 e anche 2000, cercando di formarli e senza avere paura di schierarli. Non avevamo parlato del prolungamento del contratto ma avrei finito la stagione con una stretta di mano e un normale grazie come quando ci si lascia in amicizia, invece qualcuno avrà delle responsabilità da prendersi sempre che si renda conto di cosa vole dire stare in Eccellenza, una categoria che mi auguro non si perda assolutamente»

Il pregio del collega?

S: «La sensazione chi mi ha dato Lello nella gara di spareggio, e anche quest'anno quando ci siamo incrociati per fare due chiacchiere, è stata quella di essere uno tosto, che ha delle idee che fa valere e che si fa valere, forse questo aspetto lo rende un po' scomodo, magari ha pagato l'essere troppo diretto e, probabilmente, i cambi in panchina che stavano facendo altre squadre ha portato alla sua sostituzione. Le società che sono state poco lucide e un po' frenetiche stanno lì a giocarsi la salvezza, chi ha mantenuto la calma portando avanti le scelte di inizio stagione ha accelerato nella seconda parte della stagione lasciando le zone calde»

F: «Riccardo l'ho salutato quando era tornato in sella nella gara contro il La Palma. Ha avuto un glorioso passato come giocatore ed è un allenatore che fa giocare bene la sua squadra, l'anno scorso fece una cavalcata incredibile, da avversario l'ho trovato una persona pacata, mai l'ho visto sbraitare, mi è piaciuto l'atteggiamento positivo che ha coi ragazzi, io sto guardando anche queste cose perché sono un allenatore giovane di neanche 34 anni, esuberante e devo lavorare su me stesso, con tanta umiltà devo migliorare quell'aspetto lì oltre che nella tattica, tecnica e nei rapporti con gli arbitri»

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
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