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Claudio Cordeddu allenatore Monastir Kosmoto
«Volevo dimettermi e ho ricevuto l'appoggio totale, questo gruppo ha un futuro»

Monastir, l'esordiente Cordeddu porta a termine la missione: «Senza l'appoggio di società, giocatori e pubblico non sarei riuscito in questa impresa-salvezza»

La prima volta non si scorda mai. E Claudio Cordeddu non scorderà mai la sua prima esperienza in Eccellenza, alla guida di una prima squadra - il Monastir - condotto alla salvezza migliorando di 4 punti la classifica della scorsa stagione che ha avuto l'analogia di una festa in casa all'utima giornata. Un anno fa ci fu la vittoria, e il sorpasso, sul Tonara, domenica è arrivato il successo contro il Castiadas, quarta forza del campionato. A fine gara l'ex allenatore delle giovanili del Selargius e San Francesco Quartu ha ripercorso la stagione e l'ultimo soffertissimo mese nel quale, dopo il ko interno contro il Calangianus, aveva pensato anche di fare un passo indietro. «Fino a tre domeniche fa - rivela il tecnico - vedevo la squadra in difficoltà e temevo il peggio, ho provato a dare uno scossone dando le dimissioni perché non vedevo la squadra viva come nella parte centrale del campionato. Dimissioni non accettate dalla società, e anche lo zoccolo duro dello spogliatoio ha creduto nell'allenatore; sentire il loro appoggio totale mi ha dato una forza importante e ci siamo tirati fuori dalla zona playout».

La partita chiave per la salvezza «è stata quella di Gavoi, abbiamo fatto un'impresa a vincere al Mariastiai, storicamente un campo ostico, lì è stata conquistato il 50% della salvezza, neanche un pareggio ci sarebbe servito. Col Castiadas è stata fatta ugualmente un'impresa ma c'è da riconoscere che loro hanno tenuto a riposo giocatori importanti in diffida e magari avevano la testa alla semifinale playoff. In ogni caso non era facile, nel primo tempo eravamo molto contratti ma, segnato il primo gol, ci siamo sbloccati trovando anche le energie per il raddoppio». Cordeddu ha grandi meriti per questa salvezza ma, da tecnico umile, riconosce chi l'ha supportato fino alla fine: «Senza l'appoggio della società, dei giocatori e del pubblico non sarei riuscito a fare quest'impresa al primo anno da allenatore di una prima squadra. Il futuro? Spero fortemente di poter restare, cercando di limare quegli errori che si fanno quando si è per la prima volta alla guida di una squadra in Eccellenza. Se non sarà così mi avranno comunque lasciato un bellissimo ricordo. Auguro ai miei colleghi di poter fare un'esperienza a Monastir, dove c'è una società modello e una struttura importante». Il Monastir arrivava da una stagione con quattro cambi in panchina (Spini, Scotto, di nuovo Spini e Prastaro): «Mi era stato detto che alle prime difficoltà sarei stato allontanato come era accaduto nel campionato scorso, pensavo di fare 10 partite invece si sono triplicate. Non me l'aspettavo e ringrazio tutta la dirigenza che ha creduto in me anche nei momenti difficili, dandomi la possibilità di mettere a frutto la mia esperienza fatta nel settore giovanile». La tifoseria calda e appassionata ha avuto la sua fetta di meriti. «Sono veramente felice di essere stato l'allenatore del Monastir - continua Cordeddu - che ha un pubblico esemplare, composto da ragazzi eccellenti che fanno un tifo positivo, è stato il nostro dodicesimo uomo in campo e nei momenti difficili ci ha sempre incoraggiato. Ho messo la loro maglietta per un atto di riconoscenza verso chi non ci ha mai abbandonato e voltato le spalle». La squadra ha margini di crescita importanti. «La nostra rosa ha un'età media di 22 anni, nella parte finale della stagione avevamo negli undici titolari sempre tre del '99, vuol dire che c'è un futuro al Monastir. Che ha ottenuto dei risultati importanti anche nel settore giovanile. I Giovanissimi hanno vinto il campionato regionale e approdano all'Elite, gli Allievi sono arrivati secondi e la Juniores ha vinto il girone perdendo il quarto di finale contro la Ferrini. Una crescita importante che doveva passare per la salvezza della prima squadra in modo che questi giovani prodotto del vivaio avranno un futuro importante in una categoria importante». Non mancano gli elogi ai giocatori e al bomber della squadra: «Grandi merito a tutti i giocatori che hanno iniziato la stagione dall'1 agosto proseguendo con quattro allenamenti settimanali, davvero esemplari. Poi è chiaro che avere un giocatore come Fanni che ha chiuso con 25 gol è stata una spinta importante per i compagni e per la classifica finale del Monastir». 

 

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2016/2017
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