Il tecnico: «Troppi episodi contro, potevamo avere il doppio dei punti»
Monastir ora non fermarti, Cordeddu: «Col Castiadas in Coppa siamo stati continui, la vittoria serve a rafforzare il lavoro fatto»
Per chi pensava che il Castiadas avrebbe potuto avere la rivincita col Tortolì non ha fatto i conti con il Monastir che nel turno di Coppa Italia ha scritto una bella pagina della propria storia approdando alle semifinali ma ha anche sfornato la prestazione più convincente della stagione. Un 3-0 meritato, che non ammette repliche e che conferma che il lavoro del tecnico Claudio Cordeddu sta avendo frutti importanti: contro i sarrabesi la Kosmoto ha colpito per la proprietà di palleggio in Rais, Lai e dopo anche Medda, per la capacità di costruire azioni da rete e una notevole varietà di soluzioni in attacco in Fanni, Suella, Bratzu, Moi con l'aggiunta dei subentrati Ligas e Cardia ma, soprattutto, un'alta concentrazione che parte dai rocciosi difensori Todde e Uccheddu con il capitano Zanda a fare da guardiano. «Sono molto soddisfatto della prova fornita in Coppa Italia - dice con orgoglio Cordeddu - perché ho visto una squadra che voleva vincere e ha vinto». Perché finora un Monastir così continuo non c'era stato, offriva spesso degli sprazzi di bel gioco per poi soccombere nei momenti in cui gli avversari avevano il sopravvento sul gioco. «Abbiamo lavorato in queste settimane - continua il tecnico alla prima esperienza alla guida di una prima squadra - affinché non ci sia quel rilassamento che avevamo una volta passati in vantaggio. Dal rientro dall'intervallo non ci siamo accontentati dell'1-0 e abbiamo spinto trovando il secondo e terzo gol. Non dobbiamo abbassare la soglia dell'attenzione sennò veniamo puniti perché ancora non sappiamo gestire le gare, per caratteristiche siamo sempre propositivi».
Di Cordeddu ha stupito la scelta di schierare tutti i titolari pur arrivando dalla sconfitta con l'Atletico Uri e con all'orizzonte la sfida col Tergu che punta a conquistare i playoff. «Innanzitutto non credo al turnover nelle nostre categorie ma solo in serie A e poi non posso permettermi di non presentare in campo la migliore formazione, non sono nessuno in queste categorie e ogni risultato positivo serve a rafforzare il lavoro che stiamo facendo. La semifinale di Coppa Italia è un bel traguardo raggiunto, incontreremo il Tortolì che è fuori dalla nostra portata ma proveremo ugualmente a passare il turno come abbiamo fatto contro il Castiadas». La vittoria di mercoledì come trampolino di lancio per riprendere a correre in campionato: «Vincere serve ai ragazzi per far crescere l'autostima, in campionato abbiamo 4 punti ma potevamo averne anche il doppio. Con la Ferrini ci hanno annullato il gol regolare del 5-2 ed è finita 4-4, domenica scorsa con l'Atletico Uri abbiamo subito il loro 2-0 in fuorigioco e abbiamo sbagliato il rigore che avrebbe riaperto la gara visto che il 2-1 è arrivato al 90'. Abbiamo disputato una grande partita e, come riconosciuto dagli stessi avversari, meritavamo di tornare a casa con un risultato positivo». La classifica però langue e Cordeddu non si è mai sentito in discussione. «Avverto grande fiducia da parte della società e dei giocatori, sono tranquillo perché quando lavori e dai il massimo non hai nulla da rimproverarti. Ho sbagliato l'impostazione di due partite, contro l'Ilva e il Ghilarza, per il resto la squadra ha sempre giocato a partire dall'esordio col Tortolì finito con un 4-0 un po' penalizzante». Col Monastir è stato avviato un progetto a lungo termine, il tecnico è giovane ma con le idee chiarissime: «Qui c'è un ambiente tranquillo, un'ottima organizzazione e una struttura senza eguali. Abbiamo una Juniores composta da tutti i '99, l'anno prossimo due o tre di ottimo livello li avremo per la prima squadra e così innesteremo i 2000 portando avanti un lavoro sinergico con la San Francesco e la Sigma. Fra un paio d'anni la prima squadra sarà composta da quasi tutti giocatori di proprietà, in quel caso basteranno quattro innesti nei punti giusti».