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Per Mourinho un addio in lacrime, il Real lo aspetta: «Voglio vincere la Champions con tre squadre diverse»
«L'Inter nel cuore, sarà sempre la mia casa»

Per Mourinho un addio in lacrime, il Real lo aspetta: «Voglio vincere la Champions con tre squadre diverse»

Mourinho laddove nessun tecnico di una squadra italiana è arrivato. Tre "tituli" in un anno solo nessuno l'avrebbe detto nella stagione del dopo Ibra e dei sei nuovi acquisti: Eto'o, Milito, Thiago Motta, Sneijder, Lucio e Pandev. Lo Special One regala all'Inter una notte storica di festa mista a malinconia. L'addio dopo appena due stagioni è questione di ore, andrà al Real Madrid per potersi fregiare di un record ancora più grandioso: vincere in Spagna dopo averlo fatto in Portogallo, in Inghilterra e in Italia. Le sue parole alla fine della partita lasciano pochi dubbi: «È più probabile che vada via piuttosto che io rimanga». 

Una scelta che viene da lontano. «Ci penso da 3-4 mesi», dice ancora Mourinho. Cioè da quando si sono inaspriti i rapporti col calcio italiano. Dalla squalifica per il gesto delle manette al silenzio stampa contro chi congiura per togliere lo scudetto all'Inter. «Troppi cartellini rossi, troppe giornate di squalifica - continua Mourinho - ringrazio l'Italia per avermi reso un allenatore più bravo e vincente ma non avrò rimpianti per il campionato italiano. Non so se in Spagna ma è una sfida anche questa». Da "Special One" diventerà "El ganador", cambia la lingua ma il concetto di essere l'allenatore con un'ambizione senza confini è sempre uguale. «Voglio essere l'unico allenatore che vince Champions con tre squadre diverse - spiega Josè - Voglio una sfida diversa per la mia carriera, è venuto il momento di decidere, l'importante per l'Inter che rimangano Moratti e Zanetti». Mourinho ammette come questi giorni saranno di passione. Perché nel giorno di festa c'è anche spazio per «una grandissima tristezza. L'Inter mi piacerà sempre, sarà sempre la mia casa come lo è quella del Chelsea. Nella mia vita professionale cerco di essere il più freddo possibile. Io sono entrato nella storia dell'Inter, non voglio parlare molto, se parlo piango e non voglio farlo. È fantastico, è la tripletta. La Champions è veramente speciale per tutti. Sono super felice per il mio piccolo contributo a tutta la famiglia nerazzurra. Oggi sono l'uomo più felice del mondo. Non ci sono parole: è stata una Champions fantastica e assolutamente impressionante». Ed un piccolissimo spiraglio lo tiene aperto: «Chissà, domani mi sveglio e ho voglia di vincere il terzo scudetto consecutivo con l'Inter...».

Ma è più probabile che l'abbraccio forte con Milito, la stretta di mano alla panchina del Bayern, i pugni alzati verso la curva e il pianto guardando la coppa saranno gli ultimi scatti di Josè Mourinho in nerazzurro. 

In questo articolo
Stagione:
2009/2010