La punta del latte dolce salito in eccellenza
Mura: "Ci siamo accorti di essere i migliori quando la matematica ci ha dato ragione"
Nella cavalcata del Latte Dolce di Pierluigi Scotto, Andrea Mura, mezza punta, classe '88 è risultato determinante. Sia per il gioco espresso sia per quella capacità di finalizzare che ha contribuito, con il 10% delle segnature totali (7 su 70), a portare l'attacco sassarese tra i più prolifici dei dilettanti. Ora è tempo di calciomercato. Quello dei gialloblù, approdati nel campionato di Eccellenza, per ora è bloccato. Tra le 16 partecipanti, quest'anno si ritorna a quel numero, la squadra di Scotto è quella che non ha certo bisogno di tuffarsi alla ricerca spasmodica dei fuoriquota. Il suo settore giovanile è fiorente. Ci sarà qualche acquisto senz'altro, ma con tutta la rosa della promozione confermata, si parla di un'esigenza quasi impercettibile.
Abbiamo chiesto ad Andrea Mura quale sarà l'obiettivo in Eccellenza del suo Latte Dolce. Dove potrà arrivare.
"Il nostro obiettivo sarà raggiungere una salvezza tranquilla, poi tutto quello che verrà in più sarà ben accetto. Come la naturale buona valorizzazione dei giovani del nostro vivaio".
Che tipo di piazza è il Latte Dolce, si lavora con serenità o c'è tanta pressione?
"Latte Dolce è un quartiere difficile di Sassari, la società esercita un ruolo di integrazione sociale, prima di tutto, non mette pressioni e si lavora molto bene. Ci si trova in un ambiente sereno circondato da persone competenti che danno il massimo per soddisfare qualsiasi richiesta. E lo fa nel limite delle sue possibilità".
Nella stagione appena trascorsa ti saresti aspettato da subito un Latte Dolce cosi forte. Avete ammazzato il campionato, ma c'è stato un momento in particolare dove avete capito di essere i più forti?
"Sapevamo di avere una squadra forte e ben costruita, ma quello che ha fatto la differenza è stata la grande umiltà. Lo spirito di gruppo. A dire il vero ci siamo resi conto di essere i migliori solo a tre giornate dalla fine. Quando abbiamo vinto e la matematica non dava scampo a nessuno."
Grande gruppo, ma chi è stato il punto di forza della squadra?
"Appunto, lo hai detto, il punto di forza della squadra è stato il gruppo. Meraviglioso, chiunque giocasse dava il massimo".
Saper muoversi in più parti del campo è un valore, ma qual'è la tua posizione preferita. Dove vorresti migliorare?
"Grazie al mio tecnico Pierluigi Scotto, ho scoperto il piacere di giocare come mezza punta. Mi son accorto che posso facilmente adattarmi a fare il terzino o il centrocampista interno di sinistra".
Un bel collettivo ma qual' è il compagno di squadra, e l'avversario, che ti hanno impressionato di più in questa stagione ricca di successi?
"Mi è piaciuto senza dubbio di più è il nostro bomber. Andrea Usai, certo non l'ho scoperto di certo quest'anno. La sua fama, e quella di tutta la squadra si è rivelata all'altezza di disputare un grandissimo campionato. Avversari particolarmente bravi non ne ricordo. E comunque tutte squadre noi non le abbiamo mai sottovalutate, nel loro complesso avrebbero potuto metterci in difficoltà. Ma alla fine l'abbiamo spuntata".
Un giudizio su mister Scotto?
"Il nostro tecnico è una persona preparata. Capace di insegnarti molto. Nozioni tattiche e suggerimenti personali. Mi sento di ringraziarlo, penso di essere migliorato tantissimo quest'anno grazie ai suoi insegnamenti".
Come ti è sembrato il livello di Promozione?
"Purtroppo il livello della Promozione è un po' calato per colpa della regola dei fuoriquota. Rimango del parere che se un ragazzo merita di giocare, gioca a prescindere dal fatto che sia giovane".
Quindi i 4 fuoriquota in Eccellenza e Promozione sono un'esagerazione?
"Sono tanti. Ma purtroppo questa è la regola e bisogna adattarsi. Per fortuna la società Latte Dolce fonda le sue basi su un solidissimo settore giovanile e questo ci permette di avere dei ragazzi che se seguiti in maniera opportuna possono dare un grosso contributo alla prima squadra".
Il tuo obiettivo personale per la nuova stagione?
"Mi piacerebbe raggiungere almeno la doppia cifra di reti. Quest'anno purtroppo non ci sono riuscito. Ho compensato con gli assist per i miei compagni, l'importante poi alla fine è vincere. Sono le vittorie che portano punti morale alla squadra".