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Francesco Loi, allenatore, Muravera
«Siamo forti ma non rispettati, meglio che altri allenino la squadra»

Muravera, lo sfogo di Loi: «Sta diventando una lotta tra me e gli arbitri, non mi diverto più, per me saranno gli ultimi mesi in questo calcio»

Ha giocato meglio il primo tempo ma avuto molte più occasioni nella ripresa, non concretizzate e perciò il Muravera non è riuscito a bilanciare il gol della Nuorese nella prima azione del secondo tempo e ha lasciato che la Coppa Italia l'alzassero i giocatori in maglia verdazzurra. Il tecnico Francesco Loi si complimenta con gli avversari ma mette in risalto un suo disagio derivante dai rapporti con la classe arbitrale, prova ne siano i recentissimi allontanamenti dalla panchina: così domenica scorsa in campionato a Samassi e così nella sfida di Coppa Italia.

«Le finali si decidono sugli episodi - dice nel dopo-gara il tecnico di Loceri - ed è andato a favore della Nuorese. Perciò, è giusto che abbiano vinto loro la Coppa, meritatamente perché hanno segnato e noi no. Abbiamo sprecato tante occasioni, è stato bravo il loro portiere ma non si capisce il motivo perché non sia stato fischiato il rigore a Nurchi con l'aggravante di essere stato pure ammonito, inoltre abbiamo preso gol su un fallo laterale che doveva essere a nostro favore e la cosa che mi fa imbestialire è che sono anche allontanato dalla panchina. In questa situazione passo per quello che non sa perdere. Non mi piace l'andazzo che si è creato negli episodi, che sono stati letti male probabilmente in buona fede. Ma, dopo un errore del genere, non c'è da ridere perché c'è il lavoro e il sacrificio di tutti, c'è da essere seri e convinti delle scelte oltre che, per educazione, bisogna dare le risposte alle domande che si fanno. E, se non lo si fa, allora vuol dire che c'è un problema». Chi Loi esplicita ancor di più: «C'è un problema nei miei confronti, sto passando per quello che rompe le scatole a tutti, evidentemente devo fare una riflessione seria sul fatto che in questo mondo, come in tutte le cose, c'è un inizio e una fine, e forse è arrivato il momento di dire basta. Non è l'amarezza per la sconfitta della finale di Coppa ma una serie di cose che stanno diventando antipatiche e, al contempo, lo sto diventando anche io, perciò è meglio che cambi aria per un po'».

 

Il Muravera è in piena lotta per il salto in serie D. «Il Sorso è primo in classifica meritatamente e se l'è guadagnato sul campo. Non è una novità per me, avevo ampiamente previsto all'inizio della stagione che avrebbe fatto un campionato importante come lo stiamo facendo noi e la Nuorese. Probabilmente il Muravera ha bisogno di una guida diversa, la squadra è forte ma non viene rispettata per quello che dà, quando vieni additato come quello che crea sempre problemi, poi sei espulso per insinuazioni fatte, cioè per un qualcosa che avrei pensato ma non detto e quindi qualcuno ha la capacità di leggere nel pensiero, allora mi sembra di essere diventato carne da macello disposto a subire qualsiasi decisione. Penso che questi saranno gli ultimi mesi che dedicherò al calcio, non può diventare una lotta tra me e gli arbitri, il calcio è un divertimento e in questo momento mi sto divertendo molto poco perciò lo farò fare a chi ha voglia di divertirsi». Domenica i sarrabesi ospiteranno il Guspini, all'andata fu vittoria per 4-3 con tante polemiche emerse nel dopogara sull'arbitraggio da parte dei mediocampidanesi. Loi non teme strascichi dalla sfida: «Nel calcio ho più amici che nemici, ho rispettato sempre tutti e non vedo problemi col Guspini se non quelli derivanti dal fatto che è una signora squadra e per noi sarà molto difficile giocarci contro e batterli. Da dicembre in poi si sono rinforzati per un campionato di alta classifica».

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2018/2019