Il tecnico fu esonerato alla 5ª giornata
Murgia torna sulla panchina della Monreale: «Sento mio il gruppo, ci salveremo»
La Monreale si riaffida a Davide Murgia. Dopo le dimissioni di Stefano Pusceddu all’indomani della pesante sconfitta per 5-1 a Barisardo il giorno della Befana, il presidente sangavinese Patrick Porceddu richiama in panchina il tecnico esonerato dopo 5 giornate. Domenica Murgia era in tribuna nella vittoriosa trasferta di Capoterra e da ieri è ufficialmente di nuovo in sella alla guida dei biancorossi. «L’obiettivo è la salvezza senza passare dalle forche caudine dei playout», fa sapere subito Davide Murgia.
Mister, la sua presenza in tribuna a Capoterra è servita a trasmettere quei fluidi positivi alla squadra?
«Domenica ho assistito alla partita, ammetto di non essere rimasto zitto dagli spalti ma ho approvato tutte le scelte fatte dalla panchina dal presidente Porceddu»
Proprio colui che lo ha esonerato dopo 5 partite e 4 punti in classifica, non ha pensato di non accettare?
«È il gioco delle parti, si sa che il primo a pagare è sempre l’allenatore. A me ha fatto piacere che il presidente sia tornato sui suoi passi. Certo, rinizio con l’affrontare le squadre fuori classifica di questo campionato visto che giocheremo con Pula e Porto Corallo in rapida successione ma ho fiducia nei miei giocatori»
Anche in quelli che magari erano stati decisivi nell’allontanamento del tecnico 15 partite fa?
«Ma non lo so questo, la società si è sempre presa la responsabilità dell’esonero. Io so di essere stato riaccolto positivamente dallo zoccolo duro della squadra, l’allenamento di ieri ne è stata la riprova. Tutti ci hanno messo impegno e concentrazione, ho trovato giocatori motivati e sereni perciò credo nel traguardo-salvezza»
Anche perché le motivazioni a Davide Murgia non mancano
«Non ho mai staccato la spina e sento mio il gruppo col quale l’anno scorso ci siamo salvati disputando un grosso campionato. Diciamo che mi sentivo come quel padre al quale avevano negato di vedere i propri figli. Ora sono tornato in famiglia e non nascondo che di aver provato emozione nell'entrare nuovamente nello spogliatoio»
Fabio Salis