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Alessandro Marino, presidente, Olbia
«Canzi? Ci sono le intenzioni per proseguire assieme»

Olbia, Marino: «Bilancio positivo, abbiamo lottato per i vertici e valorizzato tanti giovani in gran parte sardi»

L'Olbia riparte da Max Canzi. A pochi giorni dalla fine del campionato di serie C in cui l'Olbia ha sfiorato l'accesso ai playoff dopo aver stazionato per più di un girone nei bassifondi della classifica, il presidente Alessandro Marino (nella foto olbiacalcio/Sandro Giordano) fa intendere - in un intervista su Tuttomercatoweb.com - che il matrimonio con l'ex tecnico della Primavera del Cagliari può continuare anche nel prossimo anno: «I punti di partenza sono quelli: dobbiamo capire i dettagli ma ci sono le intenzioni per proseguire assieme. Quando gli anni finiscono meglio di come sono iniziati, vuol dire che si è fatto qualcosa. Che si è cresciuti, come staff, come ambiente. Nel ritorno abbiamo dimostrato di poter lottare per i vertici della classifica. Siamo purtroppo partiti male ma abbiamo valorizzato tanti giovani: è un orgoglio per noi e per la Regione, gran parte sono sardi. Il bilancio è positivo».

 

Marino rivendica la funzione del club gallurese quale trampolino di lancio per i calciatori: «Abbiamo lanciato qualche ragazzo come Udoh che sta venendo fuori alla distanza. Si era un po' perso, a conti fatti. Siamo stati lungimiranti nel vedere le sue potenzialità non espresse e venute fuori. Ci sono anche situazioni così in C da considerare, giocatori che arrivano più tardi e poi vanno alla ribalta: siamo una risorsa importantissima per le altre leghe».

Il presidente commenta il nuovo format della Coppa Italia che, dalla prossima stagione, sarà riservata alle sole squadre di Serie A e B: «La Serie A cerca di massimizzare i propri interessi, dovrebbe essere organizzata più dalla FIGC. Dovrebbe essere la Coppa di tutte le categorie, concepita come il calcio dei comuni, il sogno come in Inghilterra. Avrei lavorato su una formula di questo tipo. Sono occasioni uniche per vedere una squadra blasonata nella propria città. Ci sono potenzialità in Italia per creare una formula capillare e coinvolgente, che possa andare in linea con la riforma della Primavera. Queste formule sono in linea, tranne questa ma non è colpa della Serie A. Il punto è chi organizza, come detto: dovrebbe essere la Coppa di tutti, dunque della Federazione».

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2020/2021