Caputo: «Una vittoria che vale doppio»
Perra è una furia: «Terna arbitrale scarsa, protesteremo in Lega»
Animi contrapposti nel dopogara. La felicità dell'Anziolavinio fa da contraltare alla rabbia del Selargius al quale non è andato proprio giù l'arbitraggio del signor Marcolin che ha annullato un gol regolare ad Emiliano Melis e decretato il rigore inesistente della sconfitta.
«Abbiamo ottenuto tre punti pesanti, che valgono doppio». Commenta così la vittoria dell'Anziolavinio il mister Caputo (nella foto a sinistra), che però spende qualche parola anche sul Selargius e sull'andamento del match: «Per quello che ho visto certamente non meritano la posizione in classifica che occupano in questo momento. Sono stati sempre pericolosi e ci hanno messo più di una volta in difficoltà, sia nel primo tempo, costringendoci ad indietreggiare, sia nel secondo anche se questo era prevedibile perché dovevano recuperare il gol di svantaggio. Il nostro campionato - continua il tecnico romano - comunque, e nonostante la vittoria, è per la salvezza. Prima ci eravamo un po' smarriti, ora siamo certamente più consapevoli. Ma dobbiamo stare concentrati anche perché domenica affrontiamo la Viribus Unitis che è una delle pretendenti alla promozione».
Di diverso umore, comprensibilmente, e parecchio contrariati sull'arbitraggio appaiono invece Perra (tra l'altro espulso nel primo tempo) e il suo vice Cordeddu. «Nel primo tempo ho visto un bel gol di Giuffrida, in uno dei due loro tiri in porta, e 3-4 occasioni per noi, tra cui un gol regolarissimo - commenta Cordeddu -. Nei primi 25' della ripresa in campo c'era solo il Selargius e sull'unica occasione in cui l'Anzio è riuscito spingersi verso la nostra area, l'arbitro ha fischiato un rigore che assolutamente non c'era dato che Porcu, in tackle ha spedito la palla sulla bandierina senza toccare le gambe del loro centravanti». «Un arbitraggio così scarso - aggiunge Perra - era da molto che non lo vedevamo. Sia da parte del direttore di gara che dei guardalinee, uno dei quali (Dessena, ndr) ha chiamato la mia espulsione perché ce l'ha con me da quattro anni e che ci costringerà a mandare una lettera alla Lega perché è recidivo e ogni volta che viene in Sardegna succede qualcosa».
Silvia Dell'Orto