Giù vincono tutte: Idolo retrocesso, playout Guspini-Li Punti
Poche sorprese nell'ultimo turno e gol a grappoli: Ilva campione, sfide playoff Ossese-Nuorese e Ferrini-Taloro
Nessuna sorpresa nell'ultimo turno del campionato di Eccellenza. I verdetti da emettere erano abbastanza prevedibili, chi doveva vincere ha vinto e chi doveva pareggiare l'ha fatto ma con una progressione di gol impressionante: 44 reti quando la media nelle 33 giornate precedenti è stata di 27. E, così, la 34ª giornata ha sancito il passaggio dell'Ilvamaddalena in serie D, dopo aver chiuso in testa con 73 punti, uno in più dell'Ossese che, da vice-capolista, ha sperato in un improbabile spareggio difendendo, nel contempo, la miglior posizione nei playoff, così come fatto dalla Ferrini che ha conservato la terza piazza. Entrambe disputeranno in casa la semifinale playoff: i bianconeri di Loriga contro la Nuorese dell'ex Cantara (quinta classificata) e i cagliaritani di Pinna contro il Taloro di Fadda (quarti). Gavoesi e nuoresi erano appaiati in classifica e in parità sia negli scontri diretti che nella differenza reti mentre i primi avevano il vantaggio del maggior numero di gol segnati e hanno costretto i secondi a cercare di segnare più gol per portare a proprio vantaggio la differenza reti. Le due squadre si sono marcate a distanza col Taloro che rispondeva colpo su colpo ad ogni marcatura della Nuorese per mantenere la propria posizione.
Gli altri importanti verdetti sono arrivati nella zona bassa della classifica. Anche qui nessuna sorpresa perché, vuoi le maggiori motivazioni di chi si giocava un'intera stagione o vuoi il non diventare un ostacolo da parte di chi non aveva più nulla da chiedere al proprio campionato, ecco che il Guspini ha fatto suo il derby mediocampidanese contro la Villacidrese, il Li Punti l'ha spuntata nella goleada di Monastir così come l'Idolo ha prevalso in quel di Budoni. Non cambiando le posizioni gli ogliastrini sono diventati la terza squadra retrocessa in Promozione direttamente insieme con Castiadas e Asseminese mentre mediocampidanesi e sassaresi prolungano la propria stagione di due settimane dovendosi giocare la salvezza nel playout in doppio confronto.
Al campo Delfino "Salvatore Zichina" è stata festa totale per l'Ilvamaddalena, che torna in serie D dopo 26 anni di assenza. La frazione di Moneta è stata invasa dai tifosi biancocelesti sin dall'ora e mezza prima dell'inizio e la lunga tribuna al coperto ha visto sfilare i tanti ex calciatori che, dal 1960 in poi, hanno fatto grande il club più antico della Sardegna insieme con la Torres e che potrà festeggiare il 120esimo compleanno in un campionato nazionale. Fumogeni e un lungo bandierone biancoceleste ha accolto la capolista, entrata in campo al fianco di una Ferrini, avversario altrettanto degno e forte e che, dopo aver sognato il colpaccio per tanti mesi, ha perso alcuni scontri diretti molto equilibrati, subito il contraccolpo del Covid e perso il recupero col Sant'Elena che le ha tolto un possibile aggancio alla vetta negli ultimi 90' di gioco. Ma, alla fine, Bonu e compagni hanno centrato un traguardo storico con la conquista del terzo posto e dei playoff: 67 punti sono stati a volte conquistati sommando due campionati in cui i cagliaritani giocavano per salvarsi. Alla squadra di Acciaro, perciò, bastava un punto per l'aritmetica e a quella di Pinna idem, perché così difendeva la terza posizione e quell'importante semifinale playoff sul proprio campo. Poche le occasioni da gol anche perché gli interessi convergenti verso il pari non portava la difesa cagliaritana a scoprirsi e l'attacco degli isolani veniva portato non in massa e non in modo arrembante come spesso è capitato in stagione. È mancato il gol che accendesse la contesa, benché i minuti passavano con qualche brivido dettato da alcune mischie in area ospite, poi la temperatura in tribuna saliva man mano che si avvicinava il 90'. Al triplice fischio è scoppiata la festa tra Dombrovoschi e compagni coi tifosi e familiari, anche la Ferrini ha fatto la sua di festa, in tono minore in quanto ospite e, soprattutto, perché va nella post season ad eliminazione diretta che può durare, tre giorni, una settimana o sconfinare fino a giugno in caso di qualificazione alla fase nazionale.
Per l'Ossese c'era solo l'aritmetica ad alimentare un aggancio all'Ilva, che i bianconeri sapevano di aver perso con la sconfitta in casa contro il Li Punti. Quello è stato il prezzo più salato del conto offerto dalla Coppa Italia Dilettanti alla squadra di Loriga che è stata ad un passo dall'incredibile conquista della finale a spese del Barletta, poi salito in serie D dopo aver battuto il Salsomaggiore all'ultimo atto. Al Walter Frau è arrivato l'Arbus, con la mente libera e la settimana di festa per la salvezza conquistata con 90' d'anticipo. Per mister Falco è stata l'occasione per dare spazio ai diversi giovani e per far esordire altri ragazzi della Juniores; il tecnico Loriga ha lasciato a riposo diversi elementi che ritroverà riposati per la sfida playoff contro la Nuorese. Nel primo tempo i bianconeri sbagliano alcune conclusioni e colpiscono il palo con Virdis ma trovano l'uno-due prima del riposo con Scognamillo, in girata su assist di Arca, e con la bella punizione di Delrio che poi colpisce anche un palo. Nella ripresa le percussioni in area di Virdis portano al gol dell'esperto Contini e dell'esordiente 2003 Jacopo Lubinu. Deias ricorda che ci sono anche i granata e poi Stochino segna il secondo gol ospite dopo la cinquina firmata dall'altro giovane Castigliego. I bianconeri cercheranno ora la terza via per la serie D all'interno di una stagione comunque formidabile alla quale manca solo la ciliegina del salto di categoria.
Il Taloro si aggiudica il derby barbaricino dei gol a distanza contro la Nuorese e conserva la quarta piazza per maggior numero di reti segnate. I verdazzurri di Cantara sbloccano subito la sfida col Sant'Elena grazie ai gol di Saiu e Ragatzu nei primi 10', i gavoesi ci impiegano 20' per sbloccare il match di Bosa con Falchi e poi pareggiano i conti con Mattia Fadda. Dal Frogheri arriva il terzo gol (Ragatzu) e da Pozzomaggiore fa tris Fois, prima del riposo i planargiesi segnano con Unali e Littarru fa 1-4 e mantiene avanti i suoi pareggiando il confronto nella differenza reti. Il botta e risposta arriva fino all'ora di gioco con la tirpletta di Ragatzu per il 4-0 e la replica di Mele per l'1-5, quando poi i ragazzi di Fadda firmano il set con Pusceddu allora si arrende la squadra di Cantara e i quartesi segnano il gol della bandiera con il rigore trasformato da Casciello. Ciò che conta è che entrambe le squadre barbaricine disputeranno i playoff con la speranza di ritrovarsi in finale ai danni di Ossese e Ferrini ed è per questo che il Taloro ha preservato il quarto posto che la favorirebbe in finale nel caso trovasse appunto la Nuorese e il match terminasse in parità dopo i 120'.
Anche per la zona salvezza si è assistito ad un ping pong di reti che serviva a rimescolare le posizioni con un'altalena in classifica fino a riposizionare Guspini, Li Punti e Idolo nelle caselle di partenze. Il primo gol è sul campo del Monastir è di Fangwa che sblocca la gara e costringe il Li Punti a ribaltare il risultato in dieci minuti con la doppietta di Tenerelli e il tris di Moro, seguito a ruota dall'immediato rigore di Fangwa. A Budoni l'Idolo parte con il rigore sbagliato di Nieddu e i galluresi ad avanti prima con Spina e poi con Villa dopo il momentaneo pareggio di De Cillis, prima del riposo Nieddu si fa perdonare l'errore dal dischetto firmando il 2-2. Il Guspini, invece, va all'intervallo a reti inviolate nel derby con la Villacidrese. Dopo 45' l'Idolo sarebbe retrocesso e il Li Punti col vantaggio della posizione sul Guspini per gli scontri diretti. Ad inizio ripresa il Monastir fa 3-3 con Fangwa (grande stagione della squadra di Manunza e dell'attaccante francese che chiude a quota 18), e da lì a qualche minuto si sblocca anche il Guspini grazie a Luca Floris. L'Idolo fiuta l'odore del sorpasso ai sassaresi e allunga grazie a Traore e Nieddu, i mediocampidanesi raddoppiano con Bravo e incassano il 2-1 di Figus. Gli ogliastrini subiscono il 3-4 di Villa, capocannoniere del torneo con 27 centri, ma andrebbero comunque a fare il playout col Guspini. L'attenzione si sposta alle battute finali del match di Monastir in cui spunta la rete al fotofinish di Madeddu (sinistro violento sotto la traversa) che manda la squadra di Salis a giocarsi la chance salvezza col Guspini e condanna l'Idolo alla retrocessione.
Nelle uniche due gare senza spunti di interesse per la classifica il Ghilarza si riprende la settima piazza soffiandola al Budoni grazie al successo per 3-1 contro il Porto Rotondo. Sblocca Caddeo dopo 5' e raddoppia Atzei superato il quarto d'ora, gli olbiesi dimezzano lo svantaggio con Bruno e, prima del riposo, arriva la doppietta di Atzei. Punteggio così fissato anche per la ripresa. La squadra di Cirinà chiude a quota 54 e si rammarica per quel passaggio a vuoto nella pancia del torneo che tolto i giallorossi dalla lotta per i playoff. I ragazzi di Marini, invece, il lor grande exploit l'hanno fatto dall'antivigilia di Capodanno quando hanno iniziato la grande rimonta dal penultimo posto battendo tutti e nove gli avversari al Caocci e festeggiando la salvezza con diverse giornate d'anticipo. Una cavalcata da playoff per Ruzzittu e compagni arrivati all'ultima sfida con l'invidiabile media di 2 punti a gara.
Asseminese e Castiadas salutano entrambe la categoria col primo punto conquistato nel girone di ritorno. Aprono i sarrabesi col rigore di Chingolani ma i campidanesi ribaltano il punteggio con l'autorete di Piras e il sorpasso di Nenna, a 5' dalla fine ci pensa Pisu ad impattare la sfida. Scendono in Promozione accompagnate per tutto il 2022 da squadre materasso ma spesso hanno fatto sudare gli avversari ma, soprattutto, ad inizio campionato avevano ben altra consistenza: l'Asseminese degli argentini Accinelli, Grgona, Vega, Carabajal, Cesani, Mattea e Ceresetto ha avuto molti meno punti di quanto avrebbe meritato sul campo, poi la società ha ridimensionato il budget e il conseguente depauperamento tecnico ha portato alla retrocessione; il Castiadas di Perra era partito per vincere il campionato, poi non ha retto il ritmo della Ferrini ma si è distinto in Coppa Italia raggiungendo la finale, a dicembre la fuga in massa dei big (Brondani, Forzati, Carboni, Zuchi, Steri, Scioni, Santoro, Tesfai, Villa) e la mancata presentazione della squadra a La Maddalena. Il rischio default è stato scongiurato col tentativo di ricreare un gruppo per tentare di vincere la Coppa e raggiungere la salvezza ma Perra dice addio e a ruota diversi giocatori per la seconda fuga col testimone tecnico passato a mister Carlo Deriu e la gestione organizzativa a Mauro Toffolon per non far fallire la società. Quest'ultima missione è stata compiuta e non è poco.