Il punto sulla Liga
Problemi azulgrana? Ci pensa Messi!
E il settimo giorno, Messi… Servirebbero i teologi ormai per cogliere l’essenza di questo giocatore, evidentemente al di là del razionale. L’argentino risulta tanto più dominante quanto più le difficoltà persistenti di gioco del Barça lo costringono a dare fondo alle proprie immense doti d’improvvisazione. Tre gol, uno più bello dell’altro, di quelli che nel panorama mondiale può fare solo lui (cioè difesa avversaria tutta schierata, e dribbling nello spazio di una monetina… e non 50 centesimi, 1 o al massimo 2 eurocent bastano e avanzano), tirano fuori il Barça dalle secche di una partita che nel primo tempo il Valencia dominava e meritava anche di portare a casa.
Tutto nasce sempre dalla difficoltà di questo Barça nel costringere tutto indietro l’avversario: il Valencia come altre squadre legge e anticipa tutte le linee di passaggio, e rispetto alle altre squadre ha anche la qualità, molta qualità (Banega in regia, poi Silva, Pablo Hernández e il giovane Jordi Alba sulla trequarti, con Chori Domínguez davanti, un’altra mezzapunta avanzata nell’occasione per sostituire l’infortunato Villa), per ripartire e manovrare in blocco nella metacampo avversaria. Il Barça esce vivo e nella ripresa approfitta del calo del Valencia (brutta botta anche l’infortunio di Albelda, e poi l’espulsione di Maduro) per metterci un po’ più di aggressività e portare la gara dalla sua: pesa Messi certo, ma è importante anche l’ingresso di Henry che, nella settimana di squalifica ad Ibrahimovic, fa capire quanto sia importante dettare un minimo di profondità senza palla, allungare la difesa avversaria e creare perciò anche maggior spazio perché i centrocampisti si possano inserire o Messi possa fare le sue follie palla al piede.
Resta primo per la differenza-reti il Real Madrid che ancora si lecca le ferite della Champions: partita di poco spessore al di là del risultato a Valladolid, coi padroni di casa che picchiano in maniera indecente e il Madrid che in sostanza si limita ai gol, tre di un Higuaín la cui prolificità in campionato non fa che accrescere la perplessità dei tifosi che invece in Champions lo vedono intimidito come un pulcino.
Invariata la zona Uefa-Champions (da segnalare solo i progressi, almeno in termini di risultato, di Villarreal e Atlético Madrid, ora un po’ più vicini del solito alle piazze interessanti).
Continua a volare l’Almería, mentre il Racing Santander è da tempo che non ingrana: l’effetto-Canales che aveva portato gol, risultati e un pizzico di allegria in più ad una delle squadre più scontate della Liga è scemato da tempo: il ragazzino a 18 anni sta avendo una pausa fisiologica, gli avversari lo conoscono meglio e la sua squadra comincia a riavvicinarsi al fondo, ora che il Tenerife terzultimo si porta a –4.
ITALIANI NELLA LIGA: Rossi (Villarreal) a partita in corso, Osvaldo (Espanyol) a bocca asciutta nella disastrosa trasferta di Tenerife, Contini (Zaragoza) soddisfatto se non altro perché uno 0-0 come quello maturato a Santander è di per sé un complimento per un difensore.
Valentino Tola