Il tecnico: «A Cardedu spero vinca lo spettacolo»
Pula, Zac taglia le polemiche: «Troppo vittimismo in giro, non è il caso di macchiare questo bel campionato»
Il Pula è in testa alla classifica dalla prima giornata, vanta il miglior attacco e annovera tra le sue fila fior di giocatori che hanno un solo obiettivo: riportare dopo tanti anni i colori biancorossi in Eccellenza. Il massimo dirigente pulese Luca Esposito, ha costruito una squadra che, a detta di molti, farebbe la sua degna figura anche in Serie D e per conquistare il massimo campionato regionale, ha affidato la panchina ad un tecnico valido ed esperto come Giampaolo Zaccheddu. Difficile scorgere ansie ed emozioni nel profondo dell’anima di chi, come lui, fa sembrare tutto facile quel che agli si presenta difficile, quasi impossibile. Si dice che la calma sia la virtù dei forti. Ebbene, alla vigilia di una sfida importante come quella di domenica a Cardedu, "Zac" analizza con estrema serenità e ragionevolezza un appuntamento che avrà senza dubbio tanti riflettori puntati.
Mister Zaccheddu, crede che la sfida di Cardedu sia una delle più difficili da qui al termine del campionato?
«Senz’altro sarà una partita molto difficile, come del resto lo sono tutte. Certo, il Cardedu è la squadra del momento, viene da otto risultati utili consecutivi che ne certificano l’ottimo stato di salute. Reputo la compagine ogliastrina come una delle migliori del girone e, tra l’altro, ricordo che all’andata ci mise in difficoltà in diversi frangenti. La squadra di Loi è ormai una piacevole realtà della Promozione, non solo una bella sorpresa. Spero che possa vincere lo spettacolo e che la partita termini senza episodi particolari e poi, vinca il migliore»
Cosa teme del Cardedu?
«Più che altro temo l’ottima organizzazione di gioco e il vivace ritmo con cui fanno il pressing; la squadra si basa su un’intelaiatura molto importante, costituita da individualità che non scopro certo io, come ad esempio i tre uomini d’attacco, Patteri, Scudu e Lai. Non a caso, vantano il terzo miglior attacco del campionato. Se vorremo fare risultato a Cardedu, dovremo giocare con la massima concentrazione e prestare attenzione su ogni pallone»
Dopo tre pareggi consecutivi, avete infilato due vittoria di fila. Si può dire che la marcia in vetta alla classifica abbia ripreso vigore?
«Innanzitutto occorre precisare che i tre pareggi consecutivi sono figli di partite difficilissime con squadre solo sulla carta abbordabili. Si rischia sempre di piangersi addosso e dimenticare le prestazioni delle avversarie; Carloforte, Siliqua e Serramanna in quelle sfide hanno giocato benissimo meritando il pareggio. Ripeto, parlare dei nostri problemi sarebbe riduttivo nei loro confronti. Detto questo, non era certo facile mantenere il ritmo del girone d’andata e questi passi falsi ci possono stare. Il nostro obiettivo è sempre stato vincere il campionato per salire in Eccellenza, non vincere tutte le partite ad ogni costo. Ci basterebbe trionfare anche con un punto di vantaggio sulla seconda, significherebbe raggiungere comunque l’obiettivo di inizio stagione»
Come siete venuti fuori da quel periodo di empasse?
«A dire il vero, noi non ci siamo mai sentiti in crisi. In quel periodo ci siamo allenati come sempre fatto in precedenza e cioè con la massima tranquillità. Conosco il valore dei miei ragazzi, i quali sono tutti, a parte i più giovani, giocatori espertissimi per la categoria. Questo è un campionato molto difficile, dove non esistono squadre materasso con le quali hai vita facile, per cui tre pareggi consecutivi ci possono stare. Come ho già detto, il nostro obiettivo è vincere questo torneo, non stravincere e quindi non focalizzeremo le nostre analisi su numeri statistici del tutto fini a se stessi. A fine anno conterà la posizione, l’ho già detto, ma lo ribadisco»
Prima parlava di seconde in classifica, a suo parere il Quartu 2000 è tagliato fuori dalla lotta al vertice?
«E perché dovrebbe esserlo? Certo, 9 punti da recuperare in 8 giornate non sono pochi, ma i quartesi hanno un organico all’altezza per disputare un finale di campionato perfetto. Siamo abituati ad assistere a recuperi incredibili nell’ultima parte della stagione, perciò non mi sento di eliminare dalla corsa la squadra di Marco Piras»
Quali saranno i fattori decisivi da qui fino al termine?
«Più che gli scontri diretti, a far la differenza saranno i duelli con le squadre di bassa classifica. La spunterà chi sarà più bravo a mantenere alta la concentrazione proprio affrontando le pericolanti. Ogni domenica nasconde un’insidia e già il prossimo turno presenta non poche difficoltà sia per noi che per il Porto Corallo che andrà a Lanusei. Anche il Quartu 2000 avrà una sfida difficilissima sul campo del Siliqua, squadra che ora gode di buona salute»
Mister Zac, alla vigilia della sfida di Cardedu, il tecnico Francesco Loi le rivolge l’accusa di non avergli stretto la mano al termine della gara d’andata. Cosa sente di dire al suo collega?
«Mi dispiace tantissimo che Loi sia risentito per quell’episodio e faccio mea culpa per non avergli stretto la mano in un momento di alta tensione agonistica. Chi mi conosce, sa che non manco di rispetto a nessuno, per cui se ho sbagliato in quella circostanza chiedo scusa»
Assisteremo ad un terzo tempo chiarificatore?
«Io sono assolutamente pronto. Ripeto, chiederò prontamente scusa a Francesco Loi a cui tenderò la mano non appena ci vedremo. Oltretutto è un tecnico che ammiro per l’eccelso lavoro che sta portando avanti in una piccola realtà come Cardedu. Se la squadra ogliastrina sta disputando un fantastico campionato, grande merito va proprio a lui, perciò c’è solo da fargli un applauso»
Lo stesso Francesco Loi, pur riconoscendo la vostra superiorità, ha dichiarato che state vincendo il campionato dell’antipatia visti i presunti favori arbitrali. Come giudica tali parole?
«Chi vince si dice che venga spesso aiutato dagli arbitri, perciò certe dichiarazioni non mi sorprendono. La squadra che comanda la classifica risulta sempre la più antipatica, appunto perché è vincente. La squadra ha sinora ottenuto 55 punti e guida la classifica dalla prima giornata, mentre lo scorso anno di punti ne conquistammo 64, mancando per un soffio l’Eccellenza. Con ciò voglio dire il Pula non sta conquistando importanti risultati grazie agli arbitri, bensì sta raccogliendo i frutti di una precisa programmazione societaria e del lavoro sul campo dello staff tecnico e soprattutto dei giocatori, che sono i protagonisti principali. Personalmente sono molto orgoglioso di allenare questa squadra e soprattutto di insegnare regole importanti a livello disciplinare, come ad esempio il massimo rispetto per gli avversari. Se poi questa di cui parla Loi è un’antipatia personale nei miei confronti, beh, sarei ben felice di essere antipatico se vincessi sempre (ride, ndr). Al di là delle battute, non ho la puzza sotto il naso e, ripeto, sono soddisfatto dei valori sportivi che ho sempre insegnato e questo è un aspetto che mi ha consentito di guadagnarmi la stima nell’ambiente calcistico isolano. Vedo troppo vittimismo in giro, non è il caso di punzecchiare eccessivamente questo bel campionato. Si rischia di macchiarlo di fatti che non corrispondono alla realtà»
In settimana si è sollevata la polemica sulla gomitata che Falco avrebbe rifilato a Marongiu del Lanusei. Lei che ha assistito al fatto, che idea si è fatto?
«Non voglio entrare in un discorso polemico, nel modo più assoluto. Posso solo dire che dalla mia posizione ho visto un normale incidente di gioco, come quelli che accadono sovente in campo. Se così non fosse stato, credo che l’arbitro avrebbe immediatamente espulso Falco, che per giunta è sempre stato un giocatore corretto»
Mister, abbandoniamo le questioni extracalcistiche. Per chiudere, le chiedo il nome di un giocatore che la sta sorprendendo più di ogni altro
«Non è facile fare un nome, perché tutti e sottolineo tutti in questa stagione stanno dando il massimo. Se proprio devo fare un nome, cito il giovane Marco Erriu, che ad appena 20 anni gioca come se fosse un veterano. Devo essere sincero, non lo conoscevo prima del suo arrivo nella scorsa estate (Erriu è arrivato dal Progetto Sant’Elia, dove era giunto in prestito dal Selargius, ndr) e partita dopo partita sta dimostrando di avere capacità importanti»
Un’ultima curiosità, Placentino è un giocatore che puntualmente in Eccellenza fa la differenza, come mai non lo abbiamo mai visto calcare campi di categorie superiori?
«Sono i misteri del calcio (ride, ndr). Beh, Placentino era un ragazzo molto promettente (oggi ha 29 anni, ndr), che però ha scelto di giocare sempre nella sua Quartu (il talentuoso esterno è nato e cresciuto calcisticamente nel Sant’Elena, ndr), senza mai emigrare per giocare a pallone. Questo è il suo primo anno fuori da Quartu e siamo felici di averlo proprio noi a disposizione»
Roberto Secci