Il punto sulla Liga
Real e Barca lassù, dietro è lotta per la Champions
Nove espulsi nove nella ventunesima giornata di Liga. Dopo una settimana dominata tanto per cambiare dalle polemiche sul cosiddetto Villarato (creazione letteraria di lunga data del direttore del quotidiano madrileno "As", Alfredo Relaño: detta in breve, la trama vorrebbe il basco Villar, presidente incontrastato della Federcalcio spagnola da più di 20 anni, protagonista di una cospirazione in salsa basco-catalana, tesa a favorire Athletic Bilbao e Barcelona a scapito dell’umile e indifeso Real Madrid. Va detto comunque che questa roba fa vendere un sacco di copie, tutto il mondo è paese), il Barça si vede appioppare due cartellini rossi, comunque giusti, nel match casalingo col Getafe.
Non influisce l’espulsione di Márquez allo scadere, ma quella di Piqué a metà primo tempo costringe i blaugrana a una partita di attesa e contropiede per loro assolutamente contro-natura. La vittoria arriva comunque perché il Getafe ribadisce la sua sconcertante mancanza di cattiveria: in undici contro dieci la squadra di Míchel,ha il pallino del gioco, la manovra è discretamente fluida, ma arrivata nei pressi dell’area avversaria passa immancabilmente allo stato gassoso, evapora. A Guardiola basta nella ripresa togliere Ibrahimovic (inadatto al contropiede), blindare il centrocampo con Busquets e lasciare il solo Messi davanti a partire di rimessa: non solo non soffre, ma chiude la partita con un gol decisamente inaccettabile a certi livelli: la difesa del Getafe è 4 contro 2, ma tutti si fanno attirare da Messi che porta palla, Xavi non se lo calcola nessuno e così può segnare indisturbato. Da non crederci, come i ragazzini che giocano al parco.
La verità è che, espulsioni o no, il divario fra le due big e il resto delle squadre è sempre più allarmante e toglie valore ogni giorno di più alla Liga. Lo dimostra anche l’Espanyol, timido agnellino sacrificale al Bernabeu. Il Real Madrid ne approfitta per offrire una prestazione nuovamente convincente rispetto alle ultime settimane un po’ sottotono: gioca in scioltezza il centrocampo tutto di palleggiatori Xabi Alonso-Granero-Guti-Kaká, la palla sembra un flipper. Kaká però, nonostante il gol e un’accettabile partecipazione alla manovra, resta incapace di fare la differenza individualmente, una condizione di anonimato preoccupante.
La corsa al quarto posto è una corsa al ribasso: nessuna fra Mallorca (dieci vittorie su dieci in casa!), Sevilla, Deportivo e Athletic convince. La spunterà la meno peggio, questa l’amara realtà. Realtà che vale anche per i piazzamenti Uefa, dai quali resta lontano nove punti il sempre più deludente Villarreal, perdente anche a Maiorca nonostante il cambio in panchina.
I movimenti più interessanti della giornata, in fondo alla classifica. Straordinaria la reazione dell’Almería nel primo tempo con lo Sporting: in dieci e sotto di un gol per un fallo di mano da rigore di Chico, gestisce l’inferiorità numerica nella maniera più audace possibile: tiene tre difensori, due dei quali terzini che spingono (!), per conservare il dominio del centrocampo e del possesso-palla. Il gol del 2-1 di Cisma è un gollonzo, ma è un premio meritato. In poche settimane Lillo sembra aver cambiato radicalmente la mentalità e lo stile di gioco della squadra insipida che aveva lasciato Hugo Sánchez. I gol costano comunque tantissimo, Negredo non ha trovato un sostituto, e perciò l’Almería continuerà a soffrire.
Chi avrà meno problemi col gol è il Zaragoza, che è come se giocasse una nuova stagione, vista la rivoluzione del mercato di gennaio. Coppia di difensori centrali nuova di zecca (Jarošik-Contini, con l’italiano subito molto autorevole e autore pure di un gol), e soprattutto una coppia d’attacco che si segnala fra le più interessanti di tutta la Liga: il paffuto cileno Humberto Suazo fai prima a saltarlo che a girargli intorno, però non solo vede la porta come pochi, ma fa giocare meglio anche i compagni; Adrián Colunga è un prodotto autoctono dai grossi margini di miglioramento, per la rapidità e i movimenti ricorda David Villa. Nessuno dei due ha segnato nella vittoria di domenica col Sevilla che permette agli aragonesi di staccarsi di due punti dal Valladolid terzultimo, però entrambi hanno regalato una sensazione di profondità e pericolosità del tutto assente nel Zaragoza dei mesi precedenti. Un asso nella manica che nessuno può vantare nella corsa alla salvezza.
ITALIANI NELLA LIGA: Detto di Contini, bisogna registrare un Osvaldo assolutamente impalpabile. È un attaccante di movimento, non può fare il riferimento unico offensivo di cui avrebbe bisogno l’Espanyol. Assente Giuseppe Rossi.
Valentino Tola