Lorenzoni: Non si criminalizzi un’intera tifoseria
Ricorso Torres, rinviata la decisione sulla gara sospesa a Muravera
Fino al 42' della ripresa sul campo di Muravera la gara era sul risultato di 1-0 a favore dei padroni di casa contro la Torres. Il gol di Oliveira stava rendendo magico l'esordio dei ragazzi di Senigagliesi e amaro quello degli uomini di Ennas, espulso al 75' per proteste. Poi a tre minuti dal termine l’arbitro Mele, su segnalazione del guardalinee, manda le squadre anzitempo negli spogliatoi. Cosa è successo? L'assistente di linea, quello che agiva in prossimità della tribuna è stato ripetutamente bersagliato dei tifosi rossoblù e non poteva più svolgere serenamente il suo compito. A fine gara il tecnico Ennas ha parlato di una bella gara rovinata dalle decisioni della terna arbitrale, il presidente della Torres Antonello Lorenzoni ha stigmatizzato il comportamento di alcuni tifosi minacciando pure la chiusura della curva ma ha pure preannunciato la richiesta di ripetizione della partita.
Tutti gli indizi porterebbero a una vittoria a tavolino per il Muravera ma il Giudice sportivo ha rinviato la propria decisione: "Preso atto del preannuncio di reclamo da parte della Società A.S.D. S.E.F. TORRES 1903 - si legge nel comunicato ufficiale del comitato regionale della Figc - ed in attesa di ulteriori elementi, si soprassiede ad ogni decisione in merito".
Nel frattempo, dal sito ufficiale della Torres Calcio, interviene il presidente Antonello Lorenzoni in riferimento ai fatti di Muravera: «Le azioni contrarie al corretto svolgimento delle competizioni sportive sono deprecabili e ingiustificabili e le conseguenze di comportamenti sbagliati sono sancite dai regolamenti di Lega ai quali tutte le società si attengono nel massimo rispetto degli organi federali. Da parte di questa Società – prosegue Lorenzoni – non è pensabile, tuttavia, e nemmeno rientra nella versione corretta delle dichiarazioni a me attribuite, criminalizzare un’intera tifoseria appassionata e realmente interessata alle sorti della squadra. Quelli di cui parlo sono i tifosi da anni impegnati a sostenere la Torres, anche con grossi sacrifici, con la propria presenza allo stadio e in giro per la Sardegna e per l’Italia. Di loro, certamente, io non mi vergogno ma ne vado orgoglioso». Sulla chiusura delle curve precisa: «A Sassari da anni siamo impegnati nell’opera di messa in sicurezza dello stadio “Vanni Sanna”, ci siamo dotati di steward e di un’organizzazione che contribuisce a rendere a tutti lo spettacolo fruibile. La volontà è quella di portare più gente possibile a seguire le partite della Torres, non certo di creare recinti vuoti». Infine, sugli organi di stampa che hanno scritto “vergogna Torres": «Su quanto accaduto a Muravera ci sono responsabilità precise – conclude Lorenzoni – alle quali nessuno intende sottrarsi, ma per le sentenze ci affidiamo con fiducia agli organi competenti. Per quanto riguarda la Società la volontà rimane quella di lavorare per un calcio libero dagli eccessi, con stadi rumorosi e pieni di tifosi. Il religioso silenzio appartiene ad altri spettacoli, così come la vergogna non appartiene a questa Società e alla stragrande maggioranza dei suoi tifosi».