Lega-Aic si prendono due mesi per trattare
Rinnovo del contratto collettivo, sciopero sospeso e tutti in campo nel weekend
In extremis arriva la fumata grigia e lo sciopero è sospeso, la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo è prolungata fino al 30 novembre. L'Associazione calciatori (Aic) e la Lega di Serie A hanno firmato una tregua dopo l'incontro di oggi a Roma in via Allegri nella sede della Figc, e così il sindacato dei giocatori ha congelato lo sciopero proclamato per il prossimo weekend, quello del 25 e 26 settembre. Sabato e domenica si giocherà regolarmente la quinta giornata, stop scongiurato ma resta la minaccia dell'Aic di bloccare il massimo campionato nei prossimi due mesi se le parti non dovessero trovare l'intesa.
In campo scende Giancarlo Abete - Decisivo l'intervento del presidente della Figc che si farà garante, da qui fino al 30 novembre, sui due punti che ora dividono le parti: quello relativo all'esclusione dei giocatori dalla rosa e quello che, secondo la bozza proposta dai club, consentirebbe alla società di trasferire un tesserato arrivato ad un anno dalla scadenza del contratto.
Sciopero rimandato? - «Dopo il 30 novembre, se non ci sarà accordo lo sciopero sarà automatico - precisa Sergio Campana, presidente dell'Aic - La nostra volontà è sempre stata quella di giocare. Abbiamo trovato un accordo su sei punti, mentre su fuori rosa e trasferimenti forzati da parte nostra non c'è margine di discussione. Su questi due temi Abete si è reso garante e la Lega dovrà fare un passo indietro. Ma noi non intendiamo revocare lo sciopero, resterà sospeso fino al 30 novembre e scatterà automaticamente nel caso non si dovesse giungere a una risoluzione». In caso di rottura della trattativa la prima data utile sarebbe quella relativa alla 15ª giornata, in programma il 5 dicembre.
Lega soddisfatta - «La sospensione dello sciopero era l'obiettivo che ci eravamo posti - dice Maurizio Beretta, presidente della Lega di serie A - È stato fatto un buon lavoro, con passi avanti importanti sui punti all'ordine del giorno. Il presidente Abete ha detto che si farà garante affinché non ci siano forzature da parte delle società sui due punti. Se guardiamo al lavoro fatto in pochi giorni, avendo davanti a noi un lasso di tempo più ampio, un accordo è oggettivamente a portata di mano». Beretta ha comunque voluto confermare che la mossa dell'Aic di proclamare lo sciopero ancor prima di sedersi a un tavolo «è stata una forzatura immotivata».
L'accordo solo su sei punti - I punti su cui Lega e Aic hanno trovato un'intesa di massima, da trascrivere adesso nero su bianco, sono quelli relativi alla flessibilità della retribuzione, (una parte variabile e una fissa), alla tutela sanitaria (il medico cui i giocatori vorranno affidarsi fuori dallo staff societario dovrà essere di comprovata capacità professionale), all'attività extracalcistica, alle multe, all'aumento dei minimi salariali e delle assicurazioni. Inoltre l'Aic ha ottenuto lo spostamento da Milano a Roma (in Federcalcio) dei collegi arbitrali e della sede dove andranno depositati i contratti sottoscritti con i calciatori (non più in Lega).
Niente Befana in campo - L'Assocalciatori ha ottenuto anche uno spostamento di date relativo alla 18ª giornata di serie A: inizialmente in programma per il 6 gennaio, si giocherà infatti il 22 dicembre e, dopo la sosta natalizia, si tornerà in campo il 9 gennaio. «Non era una questione di ferie più o meno lunghe - ha sottolineato Campana - ma semplicemente la necessità di garantire viaggi meno stressanti ai tanti giocatori stranieri del nostro campionato». L'anticipo della 18/ma giornata dovrà adesso essere formalizzato dalla prossima assemblea della Lega di Serie A.