Massimiliano Zuddas: «Interesse sociale alla base del progetto, contenti per la collaborazione degli enti»
Sabato al via l'11ª edizione del Master in Psicologia & Management dello Sport
Una visione dello sport caratterizzata da conoscenza, coscienza e utilità sociale. Sono queste le basi su cui si articola l'11ª edizione del Master in Psicologia & Management dello Sport, organizzata dall'Assist Sardegna. Il corso verrà presentato ai partecipanti sabato 28 aprile, si terrà all'Hotel Setar di Cagliari da maggio a novembre (per un totale di 80 ore di lezione), e sarà diretto da Massimiliano Zuddas con la coadiuvazione di esperti del settore. Molti i docenti di alto profilo, altrettanti gli ospiti che collaboreranno ai vari clinic (incontri di approfondimento) che verranno organizzati durante il corso. Tra questi ultimi spiccano i nomi di Max Canzi (allenatore della Primavera del Cagliari), Diego Podda (simbolo del futsal sardo) e probabilmente Giuseppe Vercelli (psicologo sportivo, consulente della Juventus e responsabile scientifico del Centro Studi di Juventus University).
Il Master è a numero chiuso ed è rivolto a tutti gli operatori sportivi: dirigenti, tecnici, arbitri, operatori sanitari, educatori e psicologi. «La ristrettezza numerica è dettata dall'impronta pratica e personale che caratterizza il nostro metodo di insegnamento e che cerchiamo di trasmettere alle lezioni – esordisce Massimiliano Zuddas – mentre il target comprende tutti gli addetti ai lavori perché crediamo in uno sport dove chiunque operi, indistintamente dal ruolo, abbia competenze e conoscenze da mettere a disposizione del progetto. Dai tecnici ai magazzinieri, tutti ricoprono un ruolo di primaria importanza nello sviluppo sociale, sportivo ed economico della stessa».
Varietà di visioni che si riscontra sull'offerta formativa, concentrata nei vari ambiti in cui si declina l'attività sportiva. «Gli argomenti trattati saranno tanti: dalla psicologia al management al valore economico dell'etica, passando anche per gli aspetti tecnici e organizzativi di una società. Tutto sarà legato da un filo conduttore fondamentale, ovvero l'aspetto sociale. Lo sport è gioia, passione, identità, rispetto e condivisione. Tutti devono avere la possibilità di praticarlo e di divertirsi, nessuno escluso. Anche per questo parte degli introiti verrà devoluta in beneficenza, e utilizzata in azioni rivolte agli adolescenti in difficoltà».
Proprio lo sviluppo sociale è il punto cardine intorno al quale ruota il Progetto Assist, che ha visto una sua realizzazione pratica nella società A.S.D. Assist dal 2013 al 2016. «E'stata un'esperienza fantastica e molto stimolante, il nostro intento era congiungere l'assetto organizzativo di una S.P.A. alla gestione di una società sportiva e alla promozione di attività socialmente utili – prosegue Zuddas – La sperimentazione ha avuto esiti molto positivi, ed ha avuto grandi riscontri esterni. Non a caso abbiamo collaborato con l'A.S. Roma, e molto probabilmente il progetto verrà presentato a Rimini durante una convention organizzata dall'AIAC (dall'8 al 10 giugno, ndr).»
Quella di Zuddas è una vita messa al completo servizio dello sport e dell'azione sociale. Tante esperienze sul campo: prima da calciatore con un trascorso nelle giovanili del Cagliari e in Serie D. Poi le esperienze da allenatore, direttore sportivo e psicologo dello sport, oltre alla carica di consigliere nazionale dell'AIAC Onlus. «Tutti gli incarichi ricoperti mi hanno portato ad avere una visione più ampia dello sport, e mi hanno aiutato tantissimo a sviluppare idee e progetti. Oggi il mio obiettivo è lavorare in un club come direttore sportivo, collaboratore tecnico psicologo o responsabile del settore giovanile importando il Metodo Assist. Con alcuni club professionistici stiamo già verificando la possibilità di collaborare.»
Gli obiettivi principali del Master sono importanti, alcuni già raggiunti. «Spostare l'attenzione sui progetti e non sulle persone attraverso la collaborazione, questo è l'imperativo. I presupposti sono ottimi: il corso è patrocinato da 6 enti (FIGC, ADiSe, CIP Sardegna, SIPSIS, AIAC Sardegna e AIAC Onlus) e tutti i docenti hanno dato una grande disponibilità, devo ringraziare tutti». Tanta soddisfazione, con un augurio speciale: «Spero tanto che gli enti abbiano in futuro la possibilità di organizzare tanti progetti di questo tipo, il nostro sport ne ha bisogno».