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Daniele Corsi, portiere, San Teodoro
Bomber Ibba: «Col Muravera gara infinita e una gioia impagabile»

San Teodoro, l'intramontabile Corsi si gode la salvezza: «A quasi 40 anni è una emozione bellissima, volevo dare una mano alla squadra e al paese»

Insieme con Francesco Bazzu e Marco Iacomino rappresentano la vecchia guardia del San Teodoro, che in Eccellenza è stato per un decennio ai vertici salvo poi fare il grande salto la scorsa stagione vincendo i playoff nazionali. Christian Ibba e Daniele Corsi anche in serie D hanno dato il loro grande contributo, l'attaccante segnando 6 gol e dando velocità e imprevedibilità ad un reparto che aveva forza fisica in Prandelli e Puntoriere, il portiere giocando le gare decisive del finale di campionato e rendendosi protagonista di una prova super nel playout pareggiato contro il Muravera che ha portato alla salvezza.

 

Daniele Corsi, classe 1978, non stava nella pelle domenica quando ha festeggiato coi compagni e i tifosi il grande traguardo: «A quasi 40 anni è una emozione bellissima, ero ancora lì a soffrire fino all'ultimo, vuol dire che ho voglia di dare una mano alla squadra, al paese, quell'aiuto che non sono riuscito a dare durante la stagione. Alla fine ringrazio anche il mister Tatti che mi ha dato l'opportunità di giocare questa importante partita». Un epilogo felice in una stagione travagliata: «È stato un anno difficile, lungo, ma il risultato è giusto, siamo stati due volte in svantaggio e due volte a recuperare, la seconda quando eravamo in dieci. Vuol dire che dovevamo salvarci, un grazie a tutti i ragazzi sardi e non sardi del gruppo che hanno voluto questo traguardo. Mi dispiace aver condannato degli amici, perché a Muravera ne ho, potevamo esserci noi al loro posto ma ci godiamo la salvezza. Durante l'anno è mancato un qualcosa in termini di punti e ci siamo rifatti nel playout e rimaniamo in serie D».

 

Christian Ibba ha giocato tre quarti di partita, poi sfiancato dal caldo, dalla tensione e dalla difficoltà della gara è stato sostituito, dovendo soffrire quasi un tempo tra la fine del match e i 30' dei supplementari: «Una gara infinita, un'agonia così non mi era mai capitata da quando gioco a calcio ma poi gioire alla fine, dopo tanto sforzo, è una cosa impagabile. Evidentemente non potevamo salvarci in maniera diversa, soffrendo sino al 120', per me è stato più difficile restare in serie D che arrivarci, sono stati due anni infiniti». La gara è stata dura, col Muravera a cercare la vittoria-salvezza e il San Teodoro ad inseguire il pareggio nel finale dei tempi regolamentari e nel secondo supplementare. «Nel finale siamo andati un po' all'arrembaggio, loro avevano fatto la partita mentre noi eravamo contratti anche se abbiamo avuto due occasioni mentre per loro c'è stata la parata di Corsi e il successivo palo di Chessa. Noi volevamo prenderli alti ma abbiamo arretrato il baricentro, per fortuna avevamo in avanti qualche soluzione in più del Muravera e ce l'abbiamo fatta». Ecco cosa ha fatto la differenza: «Ha prevalso il carattere e la voglia di recuperare la partita, forse loro hanno sbagliato nel togliere troppo presto le due punte e noi la fortuna di recuperare la gara all'ultimo minuto di recupero, è andata così e sono contento». Il capitano dei sarrabesi Chessa è stato compagno di Ibba a Selargius e Sant'Elia: «Con Giacomo siamo amici da anni, la cosa che mi metteva ansia era che uno dei due doveva retrocedere in Eccellenza, contro un'altra squadra questa gara l'avrei sentita meno. La tensione, la fascia, il fatto che l'anno scorso abbiamo vinto il campionato non mi ha fatto giocare per tutti i 90'. Poi ho portato sfortuna alla squadra quand'ero in panchina, al 2-2 non sono più uscito dagli spogliatoi e ho aspettato il fischio finale». La prima stagione in serie D chiusa con 6 reti: «Potevo fare di più, mi ha frenato la condizione fisica a metà campionato, per fortuna ho recuperato la forma nel rush finale con qualche gol decisivo e ho dato una mano alla squadra».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2016/2017
Tags:
Playout