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San Teodoro, è qui la festa, Oggianu: «Stiamo realizzando solo ora di essere in serie D, risultato storico. Tatti e la squadra? Prima ci sarà un riassetto societario e poi si valuteranno le riconferme»
Il dg: «L'Olbia in Lega Pro un bene per tutti»

San Teodoro, è qui la festa, Oggianu: «Stiamo realizzando solo ora di essere in serie D, risultato storico. Tatti e la squadra? Prima ci sarà un riassetto societario e poi si valuteranno le riconferme»

Il gusto dolce del successo. Il San Teodoro in serie D era un auspicio che poi si è trasformato in realtà, con una convinzione sempre più crescente nel momento in cui la squadra di Tomaso Tatti ha battuto l'Atletico Uri nella finale playoff regionale. Negli spareggi nazionali l'armata viola è letteralmente deflagrata spazzando via Camaiore e Vigasio, due realtà importanti con l'obiettivo del salto di categoria. La vittoria di misura nella gara d'andata contro i veronesi non rendeva merito alla prestazione di Christian Ibba e compagni che in Veneto si sono presentati con un 2-1 pericoloso da gestire. Il gol iniziale del capitano-bomber ha spianato la strada resa soltanto più difficile nel finale dopo il pareggio del Vigasio.

 

Il direttore generale Edoardo OggianuIl direttore generale Edoardo Oggianu descrive il momento che sta attraversando San Teodoro: «Stiamo realizzando solo ora quello che è stato fatto, una settimana fa sono scese a tutti le lacrime, ci siamo emozionati di fronte ad un risultato che è storico per il nostro club». Il giovane dirigente viola, ed ex giocatore teodorino, torna sulla gara che ha determinato la promozione in serie D: «La partita è stata preparata bene, sin dalla scelta del ritiro. La società non ha badato a spese, organizzando una trasferta da categoria superiore: viaggio in aereo, pullman all'aeroporto coi colori sociali viola, trasferimento in hotel a Vigasio e un'ora e mezzo di svago a Verona. Ai ragazzi è servito per distrarsi, né io né il mister Tatti siamo stati con loro, li abbiamo lasciati in serenità e questo ha fatto la differenza. La mattina ho visto i visi con la tensione giusta, una faccia cattiva di tutti sin dall'arrivo allo stadio, un impianto dal manto erboso perfetto e spesso utilizzato per la rifinitura delle avversarie del Verona in serie A». Poi ci ha pensato il tecnico Tatti, squalificato e perciò in tribuna a seguire la squadra, a caricare il match per bene. «C'era un po' di preoccupazione - rivela Oggianu - eravamo di fronte ad uno squadrone, con tanta gente al campo ma siamo scesi in campo senza speculare sul risultato e per attaccarli subito, loro hanno fatto la stessa cosa ottenendo una buona occasione sull'unico nostro errore in difesa. Come dissi dopo aver eliminato il Camaiore, i gol per la serie D ce li avrebbe fatti Ibba, e così è stato, ha segnato all'andato e al ritorno ha fatto un eurogol con una sterzata in area e un tiro imparabile. Lì ci siamo tranquillizzati, abbiamo finito il primo tempo sull'1-0. Nella ripresa,verso il 20', c'è stato l'1-1 e da lì un po' tensione è tornata, loro si sono buttati avanti, il portiere era sempre nella nostra area di rigore». Ma, anziché crollare, si è visto un San Teodoro granitico. «È uscito il cuore, la grinta e l'esperienza della squadra, siamo rimasti ordinati, facendo delle ripartenze importanti, con uno come Catalano a centrocampo che fino al 95' ha vinto tutti i contrasti mettendoci la giusta cattiveria. Abbiamo sofferto la mancanza di uno come Giuseppe Cocco che avrebbe potuto darci profondità. Intanto devo andare a comprargli un premio che gli avevo promesso ad inizio stagione se avesse segnato 10-12 gol, ne ha fatti 17 tra campionato e playoff, segnando in tutti i modi, di testa, di sinistro, di destro, anche di tacco. In Eccellenza è una realtà ora in serie D sarà una scommessa». 

 

Al triplice fischio, poi, la tensione si è trasformata in ecstasy. «I giocatori sono andati tutti sotto la telecamera che riprenderva la gara, in tribuna ci siamo abbracciati, ricordo che tutti si sono commossi, emozioni indescrivibili che solo chi era lì può descrivere. Poi siamo andati a festeggiare tutti insieme, ho ringraziato uno per uno i giocatori che, prima di tutto, sono degli amici. Qualcuno per siminuire il risultato ottenuto ci ha detto: "Mica avete vinto la Champions". Io dico che, nel nostro piccolo, l'abbiamo vinta. Abbiamo scritto un capitolo storico per San Teodoro, non è un caso che a Vigasio ci ha seguito l'amministazione comunale insieme con il nostro presidente e tutto lo staff dirigenziale». Il San Teodoro è sempre stata ai vertici dell'Eccellenza, l'ingresso in serie D è una logica conseguenza. «È un giusto approdo e un giusto premio per il presidente Domenico Fideli, il vice Mario Asara e gli altri dirigenti Paoluccio Sanna, Marcello Eracli, Massimo Bacciu, Giovanni Bazzu, il papà di Francesco, il segretario Aurelio Pittorra, persona squisita che ha fatto un grandisisimo lavoro. Il tutto da condividere con la vecchie gestioni. Quando giocavo in Eccellenza c'era presidente Gaspare Batzu, poi il figlio Gianrenzo ha tenuto la squadra per anni, e va menzionato anche l'ultimo presidente Tonino Careddu, che quest'anno ho visto alcune volte al campo, ha tifato e gioito fino alla fine per il San Teodoro. La promozione è arrivata nell'anno di un cambio di dirigenza ma questo non vuol dire che chi ha condotto il club nei campionati precedenti non abbia la sua fetta di merito per questo risultato». Ha vinto il San Teodoro e ha vinto il Bosa che, per effetto del passaggio in serie D dei viola, ha ottenuto l'ingresso in Eccellenza. «Dopo il pareggio che ci ha permesso di festeggiare la serie D - dice il dg Oggianu - ho ricevuto un messaggio da parte del presidente del Bosa Marco Naitana che ci ringraziava perché così loro non avrebbero dovuto più aspettare per il salto in Eccellenza, noi in quel momento eravamo in pullman che festeggiavamo e così ho fatto un video con i nostri ragazzi che facevano un coro per il Bosa e gliel'ho girato, lui mi ha risposto con un video analogo dei suoi giocatori che rivolgevano un coro per noi. Il bello del calcio è questo».

 

I giorni di festa stanno però lasciando spazio a quelli per la programmazione, l'allenatore e la squadra meritano una riconferma. «La serie D è un semi-professionismo - dice Edoardo Oggianu - ed è sinonimo di organizzazione, bisogna fare un busness plan del futuro campionato, nel budget operativo bisogna smussare ogni spreco e costo superfluo, come abbiamo fatto quest'anno. Siamo al lavoro, innanzitutto ci sarà un vertice societario, con il rinnovo delle cariche, cambierà qualcosa pur rimanendo con gli stessi uomini, siamo tutti in discussione, io compreso. Poi verrà fatta una festa oltre a quella realizzata dagli ultras capitanati dagli immensi Cristiano Brandano e Mauro Oggianu, che ci sono stati vicini il giorno della finale ottenendo la visione della gara in diretta, sono poi venuti all'aeroporto in maglia viola. Tutto questo seguito fa ben sperare, è stata una grande gioia vedere lo stadio pieno in queste finali, si sentiva che nell'aria doveva esserci la promozione. Tomaso Tatti ha sicuramente molte richieste, il merito di questo risultato è il suo, è un tecnico preparato tatticamente ed è bravo nella gestione della squadra, conosce tutte le dinamiche di gestione dello spogliatoio. Sarebbe il primo allenatore del San Teodoro in serie D ma dobbiamo ancora valutare la sua conferma così come quella della squadra che ha conquistato con merito la promozione. Poi è chiaro che dovranno essere fatte tante valutazioni a partire dai giovani. Qui c'è la fortuna di poter pescare nell'hinterland e di poter sfruttare un'Olbia in Lega Pro che può far maturare da noi qualche ragazzo di valore. Se posso spendere una parola per il club di Alessandro Marino, dico che mi auguro davvero che venga ripescato, la città di Olbia aveva bisogno di una società così, con un presidente lungimirante e che desse un impulso al marketing e all'immagine della società, con un direttore importante come Pierluigi Carta, che ringrazio pubblicamente per alcuni consigli che mi ha dato durante la stagione, così pure quando ho alzato il telefono per chiamare Gianrenzo, non si è mai tirato indietro. Il San Teodoro è ben voluto da tutti».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna