«Sapevamo di dover lottare per la salvezza sino all'ultimo»
Sant'Elena, punto d'oro contro il La Palma, Motzo: «Fare bene con le prime è positivo ma le gare da vincere sono gli scontri diretti con Idolo e Gonnos»
Contro la capolista San Marco il pari è sfumato a dodici minuti dal novantesimo, con il La Palma secondo in classifica invece le cose sono andate decisamente meglio, tant'è che il Quartu Sant'Elena ha avuto, nel finale, una clamorosissima palla-gol che avrebbe potuto regalare la vittoria numero otto in stagione ma, considerando la difficoltà del match e l'assoluto valore dell'avversario che ha avuto diverse occasioni per segnare, si tratta comunque di un punto d'oro utile a mantenere il quartultimo posto in classifica, a quota 26, in coabitazione con il Seulo mentre il Vecchio Borgo Sant'Elia insegue staccato sempre di due lunghezze. I bianco-verdi ora possono guardare con rinnovato ottimismo all'imminente futuro, con la sfida casalinga all'Idolo, un vero e proprio spareggio anticipato che mette sul piatto un bottino pesantissimo, per una bella fetta di salvezza. Capitan Filippo Motzo e compagni ci arrivano con il morale alle stelle e un'autostima rinnovata, ma tutti sono ben consapevoli che per conquistare la permanenza nel campionato di Promozione per l'ennesimo anno ci sarà ancora tanto da lottare e, probabilmente, da soffrire.
«Nonostante il gol subito a freddo, al primo minuto e alla prima occasione, la squadra ha reagito piuttosto bene». Parole e musica di Filippo Motzo, che poi prosegue: «Siamo riusciti a contenere il La Palma nel migliore dei modi, senza rinunciare ad attaccare, disputando proprio la partita che una squadra che deve salvarsi è chiamata a fare. Ci tengo a sottolineare la nostra grande reazione, considerando poi che abbiamo avuto addirittura altre due occasioni per segnare, una con Perinozzi e una all'ultimo secondo con Mboup; sarebbe stato un bello scherzetto per i nostri avversari, ma c'è da dire che anche loro hanno avuto diverse chance per portare a casa il bottino pieno; credo che il risultato alla fine sia il risultato più giusto. Rispetto a quella con la San Marco è stata una gara leggermente diversa, purtroppo quindici giorni fa non c'è stato il giusto atteggiamento da parte nostra e l'impegno spesso non basta quando hai a che fare con squadre così forti».
Un punto che fa bene alla classifica ma soprattutto al morale. «Una tappa importante per noi, ma le partite che dobbiamo vincere assolutamente sono altre, e penso agli scontri con le nostre avversarie dirette. Certo, fare bene con le squadre d'alta classifica fa piacere e non nascondo che alla fine dei giochi è un risultato che potrebbe fare la differenza».
Da domenica si fa sul serio: in programma il confronto con l'Idolo. «Un match fondamentale: loro hanno un vantaggio di tre lunghezze, dovremo per forza di cose centrare un risultato positivo». Il 3 a 0 maturato nella sfida di andata lascia ben sperare. «Attraversavamo un ottimo periodo, basti pensare che eravamo riusciti ad inanellare tre successi nell'arco di quattro gare, poi sono arrivati squalifiche ed infortuni a complicarci i piani ma io credo che la nostra classifica attuale rispecchi alla perfezione quanto fatto sino ad ora. Del resto sapevamo sin dall'inizio che avremmo dovuto lottare sino all'ultimo per guadagnarci la Promozione per un altro anno ancora: la squadra è composta da elementi piuttosto giovani, alcuni di loro sono all'esordio assoluto in questa categoria. C'è da mettere in conto poi che molte compagini sono uscite decisamente rafforzate dalla finestra di mercato invernale, come la Monteponi ad esempio, che è passata dall'ultimo posto ad una situazione decisamente più tranquilla, ormai si sono tolti definitivamente dai guai. Credo che il discorso per non retrocedere coinvolga cinque/sei squadre, tutte vicinissime».
Il Sant'Elena ha comunque dimostrato ampiamente di potersela giocare ad armi pari con tutti. «Ad Iglesias, ad esempio, abbiamo pagato a caro prezzo dieci minuti di sbandamento, in cui sono arrivati i tre gol dei nostri avversari, ma a dire il vero è stata una cosa reciproca. Forse ci è mancato un pizzico di maturità per strappare il bottino pieno, ma la partita è stata comunque spettacolare, con tante occasioni da una parte e dall'altra».
Nel girone di ritorno, però, una sola vittoria interna. «Contro Idolo e Gonnosfanadiga dobbiamo per forza di cose invertire il trend, ma per noi evidentemente cambia poco: ci capita di fare punti sia tra le mura amiche e sia in trasferta, un aspetto che può comunque essere positivo». Motzo ora si aspetta un ulteriore salto di qualità. «Possiamo sempre fare meglio, è ovvio, ma devo dire che possiamo ritenerci soddisfatti, e parlo da capitano a nome di tutto il gruppo. Si respira una bella atmosfera e domenica in campo si è visto tutto il nostro affiatamento: in sostanza seguiamo alla lettera le indicazioni del mister, remiamo tutti dalla stessa parte, con un unico obiettivo».
Per la prossima sfida ci sarà da stringere i denti. «Marongiu è ancora alle prese con qualche acciacco: assieme a me è uno dei più anziani, tra virgolette; la sua assenza si fa sentire parecchio. Anche Farci, che è venuto a darci una mano, non potrà essere della partita, così come Mulas, squalificato, ma sono convinto che chi scenderà in campo farà il massimo».
Il sogno è presentarsi all'ultimo incontro, in casa del Villasor, con la salvezza già in tasca. «Sarebbe il massimo, anche perché quando ti giochi tutto in 90' non puoi mai sapere cosa accadrà, ma se ci sarà da combattere non ci tireremo di certo indietro».
Un discorso simile può essere fatto per la corsa al primo posto. «Sino a due domeniche fa avrei puntato sulla San Marco, ma dopo che ho visto il La Palma credo proprio che il testa a testa andrà avanti sino al cinque maggio: si deciderà tutto nello scontro diretto».