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«Se avessimo voluto affossare il Villacidro non ci saremmo salvati con 7 giornate d'anticipo»
Mennella e i motivi dell'ultimo mese di sciopero

«Se avessimo voluto affossare il Villacidro non ci saremmo salvati con 7 giornate d'anticipo»

In difesa della professionalità sua e dei suoi compagni, e dell’allenatore Grudina che, finché ha potuto è rimasto a fianco della squadra. Roberto Mennella, portiere del Villacidro, dopo un mese e mezzo dalla fine del campionato ci tiene a spiegare alcuni aspetti che hanno caratterizzato le ultime quattro giornate. «Noi giocatori non ricevevamo i rimborsi spese da dicembre – dice Mennella – Nell’ultimo mese di campionato non era più possibile sostenere le spese per raggiungere Villacidro, perciò abbiamo deciso di disertare gli allenamenti ma di presentarci la domenica a giocare». Venuti meno gli stimoli, la squadra che è stata la sorpresa del campionato fino alla 30ª giornata (3-1 al Samassi, ndr), poi si è inevitabilmente sgonfiata incamerando quattro sconfitte di fila che ne hanno macchiato la splendida stagione e precluso l’accesso ai playoff.

 

Roberto Mennella, portiere del Villacidro nell'ultima stagione

Roberto, siete stati accusati di andare contro gli interessi della società con la decisione di incrociare le gambe nel finale di campionato

«Assolutamente falso, se avessimo voluto “affossare” il Villacidro noi giocatori avremmo preso una decisione contraria, cioè ci saremmo allenati durante la settimana senza poi scendere in campo la domenica. Invece, pur nelle difficoltà, abbiamo dimostrato professionalità e tenuto fede all’impegno che invece è stato disatteso dalla società. Senza dimenticarci che abbiamo raggiunto la salvezza con sette giornate di anticipo»

Si è detto anche che la decisione dell’allenatore Grudina di dimettersi alla penultima giornata era una presa di posizione contro lo sciopero dei giocatori

«Altra falsità, le dimissioni del mister erano conseguenti all’ennesima discussione avuta con la società, poi quando il presidente Pistis è andato in panchina nella gara contro il San Teodoro e, per la forte contestazione da parte dei tifosi, si è dimesso, all’ultima giornata Grudina è venuto con noi in trasferta a Castelsardo, a testimonianza di quanto ci tenesse alla squadra»

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Gian Paolo Grudina e Angelo Pistis, allenatore e presidente del Villacidro nell'ultima stagione

Un vero peccato, però, essere arrivati ad un passo dai playoff e non aver potuto giocare al meglio le vostre carte

«Era un traguardo ampiamente alla nostra portata. Nella terzultima giornata, nello scontro diretto contro l’Atletico Elmas, eravamo ancora ad un punto dai playoff, con la possibilità di vincere e agguantare gli spareggi. Ma non allenandoci più durante la settimana arrivavamo impreparati alla gara della domenica, raggiungere il quinto posto non sarebbe stato giusto perché disputare gli spareggi sarebbe diventato insostenibile, avremmo dovuto affrontare una trasferta dispendiosa a Sassari col rischio di fare una figuraccia nella gara contro la Torres»

Tu come i tuoi compagni avete avuto in ogni caso un rendimento altissimo durante l’anno, di sicuro non vi mancheranno le richieste

«Sì è vero, qualche società si è già mossa con me e con la maggior parte dei miei compagni, è comunque un mercato ancora piuttosto fermo, vedremo che succederà. La speranza è sempre che, aldilà del tipo di proposta arrivi, ci sia dietro un progetto serio»

Come vedi, invece, il futuro del Villacidro?

«Si parla di fusione con la Villacidrese ma non tutti in società sono d’accordo, Villacidro rappresenta la prima squadra del paese essendo stata fondata nel 1934 mentre i “cugini”, sebbene abbiamo conquistato il professionismo, sono nati solo nel 1979. A costa di retrocedere nel Villacidro c’è chi vorrebbe continuare senza ricorrere a fusioni»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
Intervista