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Senigagliesi avverte il Sant’Elia: «Vogliamo tenere aperto il campionato, attenti a Nieddu e Oliveira»
Il tecnico: «Meritano la D ma festeggeranno dopo»

Senigagliesi avverte il Sant’Elia: «Vogliamo tenere aperto il campionato, attenti a Nieddu e Oliveira»

Si misurerà contro il Progetto Sant’Elia, dominatrice del campionato, cercando di spostare più in là possibile il momento del brindisi dei cagliaritani ma, intanto, il Muravera si gode questo straordinario secondo posto e attende con serenità il big-match di domenica nel Sarrabus che potrebbe riaprire i discorsi di vertice nonostante i 10 punti che separano le due squadre. «Sinceramente questa partita non cambierà i destini della vittoria di finale – dice il tecnico del Muravera Stefano Senigagliesi – il Progetto Sant’Elia merita la promozione in serie D soprattutto per quanto fatto da quando siede in panchina Massimiliano Pani. Noi di sicuro vorremmo che i loro festeggiamenti non iniziassero troppo presto perché tenendo aperto il campionato costringeremmo loro a giocare al massimo altre gare contro le nostre avversarie in lotta per i playoff». L’allenatore marchigiano si aspetta il pubblico delle grandi occasioni: «Aldilà della classifica che vede il Sant’Elia con un grande margine di vantaggio, si affrontano pur sempre la prima contro la seconda, una gara dagli altissimi contenuti tecnici».

 

Mister Senigagliesi, quanto c’è di merito vostro in questo secondo posto e di demerito di alcune squadre maggiormente accreditate alla vigilia del campionato come Torres, Fertilia e Nuorese

«Non lo so, io posso giudicare la nostra situazione, sarebbe poco corretto verso la mia squadra e verso le avversarie per le quali non conosco i motivi del loro rendimento. È chiaro che secondo i pronostici della vigilia io stesso mettevo Progetto Sant’Elia, Torres e Fertilia sullo stesso piano, così come la Nuorese, prima che fallisse il progetto societario che ha portato alla rivoluzione tecnica di dicembre. Il Muravera di sicuro sta facendo un campionato importante, siamo secondi a 7 giornate dal termine e lo saremo di sicuro ancora un’altra giornata. Avevamo costruito una squadra, con innesti mirati per essere pronti ad approfittare dei cedimenti di qualche avversaria e, finora, ci siamo riusciti in pieno»

La gara di domenica si presta a diverse letture: c’è il gusto dell’impresa del Muravera, quello di chiudere il torneo del Progetto Sant’Elia ma anche il rischio di scegliere un pari che tenga sicure le due posizioni

«Di solito, queste partite sono come l’elefante che partorisce il topolino. Ci si arriva con grandi aspettative, con tanti sogni appresso ma le leggi d’interesse sono quelle che attirano l’uomo, fa parte della sua natura accontentarsi dell’uovo oggi piuttosto che la gallina domani. Può essere che ad un certo punto i giocatori facciano i conti ma noi abbiamo tutta l’intenzione di cavalcare l’onda»

Cosa teme o qual è il punto di forza del Sant’Elia

«Parliamo della squadra più completa del campionato perché, oltre ad avere una fisicità superiore alla media di un torneo come l’Eccellenza, caratteristica che hanno anche altre squadre, unisce una qualità ottima negli uomini della rosa come i vari Lantieri, Recano, Chessa, Frongia, il quale ho avuto la fortuna di allenare, poi Dessì, Bergese, Manunza, Atzori, Martinez, Cherchi, Ibba, tutti giocatori con facilità di corsa e tanta tecnica. Mi preoccupa soprattutto il fatto che giocare in un campo piccolo come il nostro possa esaltare la loro muscolarità, noi dovremmo essere coraggiosi e capaci nello spostare la partita più sul piano tecnico»

Parlando del Progetto Sant’Elia a volte ci si dimentica che titolari ci sono anche due giovani interessantissimi come Fabio Boi e Alberto Migoni, entrambi del ‘93

«Migoni è un ragazzo di grandissime prospettive. Ho allenato altri anni in Sardegna e l’esterno del Progetto Sant’Elia, insieme con il difensore del Fertilia Riccardo Busi, sono tra i migliori che abbia incontrato»

In ogni caso anche voi avrete le vostre cartucce da sparare nonostante l’astinenza in zona-gol di Nieddu e Oliveira che non segnano rispettivamente da 11 e 5 gare

«Il Muravera ha dei giocatori di altissimo livello, io dico che dietro questi risultati il merito non è dell’allenatore ma della società, del presidente Antonello Carta e di un gruppo di giocatori straordinario. Penso che per Nieddu e Oliveira debbano preoccuparsi gli avversari, a partire dallo stesso Progetto Sant’Elia, e sperare che non si sveglino perché hanno dimostrato che quando iniziano a segnare poi non si fermano più. In ogni caso in attacco posso contare anche su Cherchi che si è dimostrato sempre all’altezza, così come ha fatto domenica scorsa a Nuoro»

Ecco, parliamo alla gara contro la Nuorese vinta da voi 2-1, come giudica il comportamento di Oliveira che ha chiesto la sostituzione dopo il gol del momentaneo 1-1 segnato con la mano da Falchi e convalidato dalla terna arbitrale?

«Non ha fatto assolutamente bene, lui è un professionista straordinario legato al gruppo e al progetto Muravera, martedì ha chiesto scusa a tutti. La svista arbitrale ci poteva stare, noi non possiamo pensare che ci sia malafede altrimenti sarebbe inutile giocare la domenica; secondo me avrebbe dovuto dare una lezione di stile restando in campo e continuare ad essere d’esempio per tutti i giovani»

Di sicuro l’errore più grande l’ha fatto il giocatore della Nuorese che non ha ammesso di aver segnato alla Maradona

«Sì, a me infatti ha dato molto fastidio il dopogara di Falchi. Il gol poteva pure tenerselo perché ho fatto il calciatore e so che per istinto si può agire così ma a fine partita ha spergiurato di non aver toccato la palla con la mano. Mi sarei aspettato, invece, che entrasse negli spogliatoi a chiedere scusa, cosa che hanno fatto il mister Tatti e il team manager della Nuorese Musu con estrema correttezza»

Fabio Salis

In questo articolo
Giocatori:
Campionato:
Stagione:
2010/2011
Tags:
Sardegna
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Intervista