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«Sfortuna e paura di vincere ma il morale del Porto Torres è alto»
Mister Affuso fiducioso dopo il 7° pari di fila

«Sfortuna e paura di vincere ma il morale del Porto Torres è alto»

La soddisfazione per essere ancora imbattuti dopo 13 partite fa da contraltare alla delusione per il settimo pareggio di fila. Rosario Affuso, tecnico del Porto Torres, analizza con lucidità il periodo di stallo che sta attraversando la matricola rossoblù e trova le giustificazioni all’1-1 di domenica contro l’Astrea: «Il pareggio non c’è dubbio che ci lasci l’amaro in bocca perché il loro gol è arrivato su un calcio di rigore che definirei al quanto “generoso”. In ogni caso, tra i 9 gironi di serie D, siamo gli unici imbattuti insieme con il Mantova che però ha giocato una gara in meno. E nei professionisti solo il Latina, che gioca in Seconda Divisione, non hai mai perso, anch’esso disputando 12 gare».

Ma anche lo stato del manto erboso dell’impianto di Viale delle Vigne ci ha messo del suo in questo 1-1

«Giochiamo in un campo impresentabile per un torneo così importante come la serie D. La mia squadra è stata senz’altro penalizzata perché ha più tecnica mentre l’Astrea basa più il suo gioco sulla forza fisica. Poi è anche vero che siamo passati per primi noi in vantaggio e che, dopo il loro rigore discutibile, potevano far nostro l’incontro con Frau e Pili»

Ma la squadra avverte questa astinenza da vittoria che ormai sfiora i due mesi?

«Mah, probabilmente ai miei ragazzi un po’ di preoccuapazione la crea, ci portiamo appresso questa paura di vincere anche perché è la terza volta di fila che gli avversari ci riprendono. Prima della gara con l’Astrea, contro Arzachena e Sanluri siamo stati rimontati ben due volte»

Nonostante tutto siete sempre quarti, in piena zona playoff. Il morale come è adesso?

«È buono, la squadra non ha perso fiducia e, pur sapendo che non sta attraversando un momento positivo, è consapevole che di questi sette pareggi in almeno tre o quattro occasioni meritava la vittoria. Che potrebbe tornare già domenica in casa dell’Anziolavinio, sono fiducioso»

Il fatto che nelle ultime 7 posizioni della classifica ben 5 squadre siano sarde è un dato allarmante?

«Direi di sì, fa capire che la crisi economica in generale è più sentita in Sardegna che presenta tra i professionisti, dopo il Cagliari, la sola Villacidrese, tra l’altro penalizzata proprio per i ritardi nei pagamenti. Ci troviamo in un girone nel quale le squadre laziali hanno tutte compiuto investimenti enormi, da noi invece c’è stato un ridimensionamento generale in società come il Selargius e il Sanluri, mentre il Castiadas era già una matricola lo scorso anno in Eccellenza e perciò probabilmente avverte il peso di una crescita repentina. Il Budoni ha confermato lo stesso budget dell’anno scorso, come noi d’altronde, mentre per il Tavolara è un discorso a parte. Gli olbiesi hanno un organico da vertice e sono ultimi per caso»

Sarà perciò dura ottenere la salvezza per le sarde

«Sono certo che Selargius e Budoni ne verranno fuori, ho visto che il Castiadas si sta muovendo sul mercato e il Sanluri sta pagando ora una leggera flessione ma onestamente non riesco ad individuare squadre del Continente in disarmo, si stanno tutte rinforzando. Il Cynthia, con l’arrivo del tecnico Sibilia, ha inserito in difesa Balleello e Caputi, e a centrocampo Morini e ha infilato tre vittorie di fila; lo stesso Guidonia, che è ha inflitto la prima sconfitta stagionale alla Viterbese, sta risalendo»

E sul mercato, invece, il Porto Torres come si muoverà?

«La società è consapevole che con qualche acquisto possiamo arrivare a prenderci la vetta ma, giustamente, pensa a salvaguardare il budget. Le voci che Mario Fadda andrà via sono del tutto infondate, probabilmente faremo qualche movimento nel reparto arretrato. Intanto è sul mercato il giovane Alessandro Cossu, classe 1991, un difensore dalle enormi potenzialità che potrà esprimerle al meglio in un’altra squadra»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
13 Andata
Intervista