L'ex Latte Dolce: «Tre gare in 7 giorni, energie da gestire»
Stintino, tra i giovani spicca Paolo Tuccio: «Contenti del primato ma non ci illudiamo. Gruppo fantastico e ci divertiamo. Doukar? Una fortuna averlo in squadra»
La matricola Stintino continua il suo percorso vincente di inizio stagione e in tutto l'ambiente biancoceleste si respira aria di entusiasmo e soddisfazione. Ad analizzare la sesta vittoria in altrettante partite, arrivata grazie al 3-1 rifilato al Taloro Gavoi, ci pensa uno dei fuoriquota, Paolo Tuccio, difensore-centrocampista classe 99 ex campione regionale Allievi 2015-16 con il Latte Dolce: «È stata una gara molto combattuta dove la fisicità l'ha fatta da padrona. Loro non mollavano mai, andando a mille su tutti i palloni. Siamo partiti bene sbloccando il risultato grazie a un rigore trasformato da Doukar. Successivamente è arrivato il gol del loro pareggio frutto di una nostra disattenzione, ma non ci siamo scomposti e rimanendo concentrati, li abbiamo attaccati con il baricentro più alto e qualche minuto dopo il loro pareggio siamo riusciti a fargli male grazie a una veloce ripartenza tramutata in gol ancora da Lamine. Nel secondo tempo siamo stati bravi a mantenere la calma e a piazzare subito il colpo del ko nuovamente grazie a Doukar. È una fortuna avere in squadra attaccanti come lui, specialmente quando si trovano in giornata di grazia. Alla fine abbiamo portato a casa una bella vittoria al cospetto di un ottimo avversario. A loro vanno i miei complimenti per l'impegno profuso durante tutta la gara e per la loro forza e capacità di non mollare mai».
Sorso e Castiadas hanno pareggiato annullandosi cosi a vicenda e permettendo ai biancocelesti di Udassi di allungare le lunghezze di vantaggio da due a quattro punti: «Siamo tutti contenti di questo inizio di campionato che ci vede in testa alla classifica con quattro punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici. Ma non dobbiamo illuderci, siamo solo alla sesta giornata di campionato, tutto è ancora in discussione. Il nostro scopo è quello di giocare divertendoci e direi che stiamo riuscendo nel nostro intento. Faccio parte di un gruppo fantastico con una grande unità di intenti, dove tutti noi siamo disposti ad aiutarci sempre. Sopratutto i giocatori esperti sono un fattore molto importante, i loro consigli per noi giovani sono un punto di riferimento a cui noi non possiamo fare a meno. Senza dimenticare il mister, se stiamo crescendo così tanto lo dobbiamo a lui. Siamo a metà strada del nostro obiettivo primario che resta quello della salvezza diretta. Mettiamo ancora una volta fieno in cascina e guardiamo avanti partita per partita, senza fare calcoli di nessun genere».
Nelle prime sei giornate lo Stintino ha mietuto vittime importanti e di grande tradizione come Muravera, Calangianus, Samassi, Torres, Ferrini Cagliari e Taloro Gavoi. «Abbiamo battuto sei grandi squadre, che sono abituate a calcare palcoscenici importanti. Sono state tutte delle vittorie, tanto belle quanto preziose. Le migliori, a mio avviso, sono state quelle contro il Samassi e la Torres. La prima è stata una vera e propria prova di forza, una grande prova di carattere nei secondi 45' nei quali siamo stati bravi a recuperare lo svantaggio maturato nel primo tempo, con una grande prestazione. La seconda è una di quelle partite che sogni fin da bambino. Batterla con lo stadio pieno zeppo di gente, è stato qualcosa che non si può descrivere.
Cresciuto calcisticamente dal Latte Dolce, Tuccio racconta il suo approdo a Stintino nell'estate del 2016: «Mi ha chiamato il mister parlandomi bene della società e del progetto, ho accettato la proposta senza pensarci due volte. Giocare in un nuovo contesto, contro gente più esperta mi ha dato sicuramente più stimoli e ambizioni. All'inizio non è stato facile ambientarmi, perché ero ancora abituato a una realtà diversa come quella delle giovanili, dove giochi un altro tipo di calcio rispetto a quello dei campionati che affrontano le prime squadre, in cui il gioco è più veloce, ci sono meno spazi e, di conseguenza, devi cercare di sbagliare il meno possibile. I compagni di squadra più esperti e il mister mi hanno aiutato molto, grazie a loro il mio impegno in ogni allenamento è andato sempre in
crescendo, ho iniziato a prendere il ritmo giusto e alla fine sono riuscito a disputare quasi tutte le partite da titolare, segnando anche quattro reti durante tutto il campionato. Alla fine c'è stata anche la ciliegina sulla torta, la vittoria in campionato di Promozione, un'emozione unica».
Per Tuccio, la nuova stagione nel campionato di eccellenza si è aperta sotto buoni auspici: «Il merito è di tutti, mi sto impegnando al massimo in ogni singolo momento sia dell'allenamento che della partita. So che posso migliorare ancora e perciò devo continuare a
lavorare sodo sopratutto perché il calcio che si gioca in Eccellenza è diverso da quello che si giocava l'anno scorso in Promozione. Il gioco è fatto molto più palla a terra, i ritmi sono elevati e inoltre ti trovi di fronte giocatori esperti e navigati, che in passato hanno
giocato ad alti livelli. Devi restare concentrato per tutto l'arco dei 90', non puoi permetterti di concederti distrazioni e sopratutto, cosa più importante guai a sottovalutare l'avversario, perché a mio avviso, in questo campionato, sono tutte ottime squadre».
Archiviata la vittoria sul Taloro Gavoi, in casa bianco- celeste è tempo di pensare ai prossimi impegni che da domenica, saranno uno ogni tre giorni: Atletico Uri in trasferta, Valledoria in casa nel turno infrasettimanale del 1 novembre e infine Castiadas ancora in trasferta: «Un trittico di partite molto importante in sette giorni – dice Tuccio – la gestione delle energie sarà molto importante. L'unica cosa che ci interessa è pensare al nostro prossimo avversario che sarà l'Atletico Uri. È una squadra che conosciamo molto bene, avendola già affrontata in Coppa Italia, lo scorso settembre. Conoscono bene la categoria, è il terzo anno di fila che partecipano. Hanno una rosa molto valida e competitiva, coprono bene gli spazi e ti concedono poco e in attacco, sono micidiali perché possono farti male in qualsiasi momento, quando meno te lo aspetti. Sarà una bella partita, per fare risultato servirà una partita ai limiti della perfezione». Andrea Benenati