«Abbiamo sempre creduto nella salvezza»
Todde racconta il miracolo Atzara: «I ragazzi locali sono stati fondamentali»
L'entusiasmo spesso è la benzina migliore per mettere in atto imprese che sembrano, almeno in partenza, impossibili: ad Atzara quest'anno hanno potuto assistere ad un piccolo miracolo sportivo, in cui la componente emotiva ha giocato un ruolo fondamentale.
Dopo una partenza decisamente complicata, la prima vittoria infatti è arrivata nell'ultima gara del girone d'andata, con soli 4 punti all'attivo, i rosso-blù hanno saputo invertire la tendenza negativa, a suon di belle prestazioni e tanta grinta, racimolando la bellezza di 22 punti in 15 gare, undici in meno della capolista Gennargentu Desulo.
Per mettere le mani sulla tanto agognata salvezza però è stato necessario affrontare il Tertenia, in trasferta: una gara dalle molteplici insidie, in cui Etzo e compagni hanno confermato brillantemente tutto il loro valore.
A bocce ferme, ma con l'ambiente ancora elettrizzato dai tantissimi festeggiamenti, spetta a Luigi Todde, che quest'anno ha rivestito il doppio ruolo di dirigente e vice allenatore, commentare la strepitosa cavalcata dei suoi ragazzi, partendo proprio dall'ultimo atto.
«Le cose non si sono messe bene – dichiara Todde commentando lo spareggio play-out -, la partita è iniziata nel peggiore dei modi, considerando che dopo 5 minuti eravamo già in svantaggio per 1 a 0; un primo tempo da dimenticare, i nostri avversari erano più motivati, e si è visto».
Nella ripresa invece le cose sono andate diversamente:
«Il rigore del pareggio ha cambiato il copione della gara; dopo quattro minuti ci ha pensato il nostro bomber Chicco Orrù, con una rete davvero eccezionale, a ribaltare definitivamente la situazione.
Nel finale, come era lecito aspettarsi, c'è stato un assedio da parte dei locali, ma siamo stati bravissimi a non perdere la calma e a portare a casa questa salvezza che non esito a definire straordinaria».
Un'impresa in cui pochi avrebbero puntato un centesimo, alcuni mesi fa.
«Si, effettivamente la situazione non era delle più semplici; c'è stato un cambio in panchina, che ci ha permesso di dare una scossa a tutto l'ambiente.
Il problema era nella testa dei giocatori, mancava la convinzione nei nostri mezzi, la motivazione, la voglia di fare bene.
Mister Miceli merita comunque il nostro ringraziamento per quanto fatto, ha provato a lavorare da professionista, magari la nostra squadra non era pronta per i suoi metodi, è un tecnico che probabilmente in Seconda non può esprimere le sue idee nel migliore dei modi».
Un ruolo fondamentale invece è stato ricoperto dai giovani locali, «sempre presenti agli allenamenti, malgrado non tutti riuscissero a trovare spazio tra i titolari la domenica; ci hanno dato comunque una grossa mano, è giusto sottolinearlo».
Spicca, in positivo, il contributo di Mauro Sau che, dal momento del suo arrivo a gennaio, ha messo le ali alla squadra: «Ha deciso con i suoi gol due-tre partite; inanellare una striscia di quattro vittorie consecutive è stato fondamentale, per la classifica, chiaro, ma anche per il morale: abbiamo capito che gli spareggi play-out erano alla nostra portata».
Il Tertenia sicuramente non era l'avversario più morbido da affrontare, «soprattutto in casa loro – ammette – non dimentichiamoci poi che non retrocedevano in Terza Categoria da circa quarant'anni», ma la vittoria più esaltante della stagione, contrariamente a quanto si possa pensare, è un'altra: «quella di fronte al nostro pubblico ottenuta ai danni del Loceri, in quel momento occupavano i piani alti della classifica, eravamo sotto per 1 a 0 ma negli ultimi 5 minuti abbiamo trovato due reti; rimonte come questa, frutto del grande carattere e dell'orgoglio, sono diventate una costante del nostro cammino».
Todde si è calato con disinvoltura nel ruolo di vice-allenatore, coadiuvando al meglio Sebastiano Etzo, punto di riferimento della squadra anche a livello tecnico-tattico, capace di ripetere, con gli stessi ottimi risultati, l'impresa messa a segno lo scorso anno; per l'estremo difensore, arriva una cascata di parole al miele: «Per noi è un veterano, ha giocato in Promozione, è un'autentica sicurezza tra i pali e siamo felicissimi che continui a darci una mano, è un lusso per un campionato di Seconda; grazie alla sua enorme esperienza è riuscito a motivare tutti i ragazzi».
Importantissimo, in ottica salvezza, il recupero di Orrù, che si è riscattato nel migliore dei modi dopo un girone di andata un po' sottotono: «Probabilmente faceva fatica a calarsi negli schemi proposti dall'allenatore precedente; da il meglio di se, come confermano i 14 gol realizzati, se gioca in posizione più defilata e, soprattutto, se può esprimersi senza particolari vincoli tattici; ha nel suo repertorio dei numeri eccezionali, è stata in un certo senso la chiave della nostra rinascita».
Una menzione particolare merita anche il reparto arretrato, «una vera e propria roccaforte, impeccabile dopo un avvio decisamente burrascoso, in particolare in occasione dello spareggio play-out».
L'Atzara non ha sicuramente intenzione di cullarsi sugli allori: la società sta iniziando a pianificare le strategie in vista della prossima campagna acquisti: «Muoversi in anticipo è importantissimo, soprattutto in una realtà come la nostra in cui con i ragazzi locali si arriva al massimo alle 13-14 unità; c'è bisogno di qualche innesto».
Gli obbiettivi sono ambiziosi: «Speriamo di confermare Orrù e Sau; sarebbe fantastico un ritorno di bomber Floris, noi ci proveremo in tutti i modi. Speriamo che decida di continuare anche Etzo, una pedina fondamentale per noi, in attesa che maturi una giovane promessa, 16 anni, che potrà sostituirlo al meglio con i tempi giusti».