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Cristian Sanna, centrocampista, Tonara
«Una caduta stupida al lavoro, ma poteva andar peggio»

Tonara, stagione finita per Cristian Sanna: «Che disdetta, stavo benissimo. Ai compagni chiedo la salvezza anticipata e la Coppa Italia in bacheca»

Stagione quasi perfetta o forse no. Un incidente al lavoro sfortunato o probabilmente no. Sta di fatto che per Cristian Sanna il campionato si chiude con largo anticipo e per il Tonara la perdita è molto grave per il valore assoluto del centrocampista offensivo classe 1992 e per l'importanza all'interno dello spogliatoio del 25enne di Belvì. Una banale scivolata nel cortile antistante il laboratorio del salumificio e il fondo schiena che sbatte nei sampietrini. «Ho messo le mani per non sbattere la testa - dice l'ex Primavera del Cagliari - ma ho sbattuto nella zona lombare fratturandomi due vertebre». Nel letto della casa di Oristano ha tutto il tempo per rispondere al telefono e ripensare a quel momento: «Devo stare a letto bloccato per due mesi con il busto, posso alzarmi solo per andare in bagno e mangiare. Sto impazzendo, io che sono indipendente e non chiedo nulla a nessuno. Ora si sono trasferiti a casa mia sorella Elisa, che mi dà una grande mano per il mangiare, e mio cognato Fabio Boi (difensore del Tonara, ndr) che mi aiuta tantissimo quando devo lavarmi. Per non parlare di mia madre che mi vizia. E poi vengono a trovarmi gli amici e guardo la tv ma il tempo non passa mai. Però, allo stesso tempo, dico che nella sfortuna sono stato fortunato perché la frattura è composta e non c'è bisogno dell'operazione ma, soprattutto, non ha toccato il midollo».

 

Un infortunio che ricorda quello accaduto al brasiliano ex Barcellona Neymar nel 2014 dopo uno scontro di gioco con il colombiano Zuniga che gli costò la partecipazione al Mondiale in casa sua. Per Cristian Sanna il suo "mondiale" era la finale di Coppa Italia di Eccellenza in programma mercoledì prossimo contro l'Atletico Uri. «Non ci voleva proprio - dice con rammarico - ci tenevo tantissimo e non vedevo l'ora di giocare una gara storica per la società del Tonara, tra l'altro sarà a Oristano dove lavoro e abito, con tanti amici pronti a venire al campo per sostenermi. Ai miei compagni ho chiesto di portare il trofeo a casa, in paese non aspettano altro che la finale. Ce la saremmo giocata bene anche con l'assenza di Calaresu, per noi una grossa perdita, ma io, Cocco e Del Soldato là davanti potevamo mettere in difficoltà l'Atletico Uri. Chi andrà in campo, però, sono sicuro che farà di tutto per vincere la Coppa».

Il fantasista stava attraversando un periodo di grande forma: «Era la mia stagione migliore per la continuità nelle presenze, l'unica gara che ho saltato è stata col Samassi per squalifica dopo aver preso la quinta ammonizione. Qualche giorno prima dell'incidente alcuni dirigenti ricordavano che tra campionato e Coppa Italia avevo superato le 20 presenze». L'assenza cade in un momento cruciale del campionato. «Sono convinto che il gruppo al completo poteva lottare per i playoff, ma c'è sempre stato qualche problemino e si è giocato con gli uomini contati. A fine girone d'andata, però, dopo aver battuto e agganciato la Torres, eravamo sesti a 4 lunghezze dal Muravera. Correvamo molto e nei secondi tempi facevamo spesso la differenza ma la stagione è lunga e gli infortuni ci stanno. Se il mio fosse capitato a dicembre la società si sarebbe mossa subito, adesso è difficile andare a trovare un sostituto. Alla fine dico che meno male abbiamo fatto 22 punti fino a Natale perché adesso dietro corrono e abbiamo quasi tutti gli scontri diretti per la salvezza fuori casa ad eccezione del Ghilarza». Nel 2018 sono arrivati due pareggi in 4 gare, sabato c'è la difficile gara con la capolista Castiadas. I barbaricini hanno diversi giocatori in forse (Nnamani, Del Soldato, Fois) e altri out per infortuni o squalifica (Sanna, Cocco, Littarru). «Spero che mister Prastaro possa recuperare tutti almeno negli scontri diretti - osserva Sanna, che in Eccellenza ha vinto un campionato con la Nuorese - quelle sono le gare importanti da vincere. Oltre alla Coppa Italia, i miei compagni dovranno regalarmi la salvezza, se lo meritano per l'impegno e i sacrifici che fanno. Spero che arrivi in largo anticipo e non soffrendo come l'anno scorso sino alla penultima giornata. Non è facile giocare con l'acqua alla gola e, quando inizi a perdere, poi è difficile uscirne».

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2017/2018
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