Il Selargius, l'unica vincente, vuole i playoff
Tonfo del Sanluri, Tavolara nei guai, l'Arzachena respira, un punto a testa tra Castelsardo e Budoni
In vetta ci si pianta e in coda si corre. Come spesso accade in tutti i campionati, nel finale di stagione i valori si annullano. La differenza di punti non si avverte più perché motivazioni, convinzioni, freschezza atletica ribaltano i pronostici. La sest'ultima giornata mette in luce tutte le difficoltà delle squadre sarde impegnate nei vari traguardi. Una sola vittoria (Selargius), due sconfitte (Sanluri e Tavolara) e due pareggi (Arzachena e il derby Castelsardo-Budoni).
Se l'aria della vetta fa male alla capolista Fondi (1-2 con la Viterbese) e alla vice-capolista Pomezia (2-1 a Civitacastellana), uno sciagurato Sanluri cade inopinatamente in casa sconfitto (1-0) senza troppe attenuanti dall'ultima della classe Morolo. Senza nerbo, i ragazzi di Petrone recriminano per il gol di Angheleddu prima convalidato e poi annullato su segnalazione del guardalinee per un presunto fallo in area ospite, ma capitolano alla mezzora della ripresa: il gol-vittoria è di Hasa. Una sconfitta che fa male (polemico con i suoi giocatori il presidente Pilloni a fine gara: "Chi non dimostrerà impegno farà presto le valigie") e mette a rischio il traguardo playoff. Il Flaminia ha vinto e ha superato i campidanesi, così pure Gaeta e Selargius che si sono portati rispettivamente e -2 e -3 da Del Grande e compagni.
Il Selargius, battendo in rimonta (3-1) l'Astrea, ha dato una mano a se stessa, restando in corsa per la post season, e alle cugine che stanno lottando per non retrocedere fermando, appunto, una diretta concorrente. Al gol dei laziali con Giuntoli al 14', i granata di Virgilio Perra hanno risposto con una ripresa tutta sprint condita dal tris di reti firmato da Figos (su bel cross di Garau), Emiliano Melis (punizione beffarda) e Nuvoli (su assist di Figos). Soddisfatto il tecnico che vede la squadra in crescita in questo caldo finale di campionato.
Il Tavolara, invece, contribuisce ad alimentare la bagarre in coda uscendo incredibilemente sconfitto (1-0) dal campo del Rieti nonostante abbia giocato con l'uomo in più dopo 8' di gioco e con la doppia superiorità numerica a partire dal 63'. L'autogol di Fusaro al 19' non scuote gli olbiesi, autori di una prestazione sotto tono e inconcludente (due sole grosse occasioni con Stocchino al 54' e Urgias al 76') che li fa risucchiare nella lotta salvezza e che fa preoccupare per il prossimo impegno in casa del Morolo. I reatini abbandonano così la penultima piazza, ora divisa da Boville Ernica e Arzachena che hanno scelto di non darsi tanta battaglia come dimostra lo scialbo 0-0 nello scontro diretto. Un pari per gli smeraldini che può essere visto in chiaroscuro: da un lato c'è una classifica che fa paura con il Morolo che si avvicina e il Rieti che scappa via, dall'altro c'era l'urgenza di interrompere le serie negativa di sette sconfitte di fila e non regalare altri punti alle concorrenti dirette. Per i ragazzi di Leggieri scatta ora l'obbligo di battere domenica prossima il Flaminia al Biagio Pirina.
L'1-1 tra Castelsardo e Budoni potrebbe aver scontentato tutt'e due le squadre ma così non è perché i rossoblù di casa hanno sì sciupato l'occasione per non aver tenuto il vantaggio di Udassi al 21' nonostante una doppia superiorità numerica (espulsi i galluresi Calabrese al 26' e Congiu all'81') ma hanno anche agganciato a quota 32 punti Cynthia e Astrea, prossima avversaria in un match da non perdere assolutamente. I ragazzi di Bagatti e Cerbone, invece, se è vero che cercavano la sesta vittoria di fila è altrettanto vero che hanno evitato la sconfitta all'86', giocando in nove uomini, grazie al missile terra-aria dello scatenato Ndao (9 gol stagionali). Con 36 punti e con la prospettiva di incontrare un tranquillo Latina (41) il Budoni può concretamente pensare che la permanenza in serie D sia un obiettivo da centrare con qualche fondata speranza dopo mesi d'inferno passati in ultima posizione.