«L'unione si fa in condizioni economiche stabili»
Torres-Latte Dolce e la fusione che mette confusione, il ds Fantoni: «Quale vantaggio per noi? Mi sembra una favola e un'offesa all'intelligenza di chi gestisce il nostro club in modo virtuoso»
Fusione a caldo o fusione fredda, infusione ma, soprattutto, confusione. Il tema di una unione tra Torres e Latte Dolce lanciata da Leonardo Marras - ex presidente dell'Azienda trasporti pubblici di Sassari ed ex presidente della Torres femminile - ha acceso il dibattito in città tra chi è preoccupato che il glorioso club rossoblù, passato dalle mani di Domenico Capitani a quelle di Daniele Piraino, possa essere sommerso dai debiti e chi vede nella sana gestione del club "della borgata" l'àncora di salvezza per il calcio sassarese.
Ma il Latte Dolce - reduce da due mesi di festa per la ritrovata serie D ma anche di programmazione - si sente tirato in ballo a sproposito in un tema che rischia di confondere le acque limpide di un club che cresce facendo i passi non più lunghi della gamba. Il direttore sportivo Adriano Fantoni, nonché uno dei dirigenti più importanti del club biancazzurro, prova a mettere i puntini sulle "i" e ricondurre la discussione su binari più attinenti alla realtà. «Di quale fusione stiamo parlando? - esordisce Fantoni - La fusione tra due società normalmente si fa per crescere entrambe ma per il Latte Dolce quale sarebbe il vantaggio? Qualcuno pensa che abbiamo il prosciutto negli occhi nel leggere un bilancio. Mi sembra assolutamente che si stia parlando di una favola, di una "barzalletta" e di un'offesa al buon senso, al pensiero e all'intelletto di chi ha gestito per anni il Latte Dolce. Se si tratta di un auspicio è un conto ma se viene suggerita questa soluzione avvicinando un club sano ad un altro pieno di debiti mi pare che non ci sia nessun presupposto anche perché la nuova proprietà della Torres illustrerà i programmi ad inizio luglio e magari avrà i mezzi economici per rilanciare il progetto. Noi ci sentiamo feriti moralmente, nel momento in cui stiamo progettando un campionato difficile, oggi francamente la fusione mi sembra un argomento molto stupido, ci dispiace che venga utlizzato da qualcuno il nome del Latte Dolce per farsi pubblicità. Lasciamo perdere queste cose, la società procede nel programmare la stagione della prima squadra e del settore giovanile».
Il secondo club della città di Sassari si prepara alla chance numero due in quarta serie dopo quella del 2013-14 chiusa con una retrocessione ai playout. «Il campionato di serie D è la nostra serie A, la società è virtuosissima con un bel settore giovanile, speriamo di salvarci perché è come se avessimo vinto uno scudetto. Se un domani ci saranno i presupposti per un'unione di forze tra società con una situazione economica stabile allora si può parlare di tutto ma utilizzare il termine fusione ora con una società in difficoltà mi sembra ridicolo. Se invece parliamo di collaborazione, come la intendiamo noi, con scambi di giocatori tra le due società, allora dico che l'abbiamo gia fatta, e tra l'altro in modo unilaterale perché noi come Latte Dolce abbiamo solo dato giocatori alla Torres (Alessandro Masala, ndr)». L'unico intreccio tra Latte Dolce e Torres sarà l'utilizzo dell'impianto sportivo del Vanni Sanna per le gare in casa della squadra di Massimiliano Paba. «Abbiamo fatto richiesta all'amministrazione comunale - continua Adriano Fantoni - di poter utilizzare l'unico stadio cittadino omologato per le gare in serie D. Una richiesta che non ha nulla a che vedere con la Torres in quanto il Vanni Sanna è un bene del Comune e il campo del Latte Dolce è una struttura non omologata, che necessita di lavori di straordinaria manuntenzione (la costruzione della tribuna ospiti in primis, ndr) per i quali non possiamo adempiere noi. A Sassari non ci sono altri campi e rischiamo la non iscrizione, stiamo aspettando con ansia la risposta del Comune, presumiamo non ci siano problemi per giocare in alternanza e non vedo altre soluzioni. Tutto il resto è aria fritta, favole di persone che vogliono speculare sul bel nome creato in tanti anni dal Latte Dolce».