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Tortolì, Galasso ci crede: «Vogliamo vincere per noi stessi, per la società e i tifosi»
«In due gare ci giochiamo un'intera stagione»

Tortolì, Galasso ci crede: «Vogliamo vincere per noi stessi, per la società e i tifosi»

Il Tortolì non ha intenzione di fermarsi e sino alla fine vuole dare filo da torcere alle dirette concorrenti per il salto in Eccellenza: Galasso e compagni, dopo dodici risultati utili consecutivi, vogliono assolutamente continuare questa striscia d’imbattibilità sino alla fine del torneo.
La vetta attualmente dista cinque punti, ma negli scontri diretti la squadra ha dimostrato di poter competere anche con autentiche corazzate come Lanusei e Pula, rispettivamente capolista e vice-capolista. Il destino degli ogliastrini dipenderà tantissimo dalle sfide dirette proprio con le prime due della classe: contro la compagine di Loi ci sarà sicuramente la spinta del pubblico di casa a dare manforte, mentre la trasferta con i biancorossi si preannuncia già come una partita all’ultima stoccata. Il prossimo ostacolo da superare sarà il Sant’Antioco, carico dopo il pareggio sul campo del Siliqua, maturato prima della pausa.

 

Enrico, siete reduci da dodici risultati utili consecutivi che vi hanno permesso di rimanere nella zona alta della classifica.
«Diciamo che il mercato di dicembre ci è stato utile, come a tutte le squadre, per rinforzare la rosa. A noi mancavano due-tre elementi per poter competere e lottare alla pari sino alla fine».

Sono cinque al momento i punti che vi separano dal Lanusei capolista: credete nella promozione diretta?
«
Si, certo. Finché la matematica non ci condanna ai play-off, possiamo vincere il campionato. Tutta la squadra, lo staff e tutti i nostri tifosi sperano e credono nella promozione diretta».

 

I play-off sembrano a portata di mano, anche se il Siliqua è lì con un solo punto in meno da voi.
«E' una situazione molto delicata, da dentro o fuori. Vincendo le prossime due partite hai la possibilità di rimanere in corsa per il campionato, se stecchi solo una gara rischi di non poter partecipare neanche agli spareggi. Siamo tutte appaiate e pronte a lottare sino all’ultima giornata».

 

Nel giro di tre settimane vi confronterete con Lanusei e Pula, due match da dentro o fuori.
«Le prossime tre settimane saranno il punto cruciale del nostro campionato: ci giochiamo un’intera stagione in due gare. Non ci servono parole per descrivere l’importanza di quegli incontri».

 

Avere in organico giocatori come i vari Nieddu e i fratelli D’Agostino, è di certo un lusso per questa categoria.
«Sicuramente la società è stata brava a saper acquistare giocatori di questo spessore e creare una squadra di altissimo livello, dando una grossa mano al mister, che ha davvero l'imbarazzo della scelta.
Per il resto, non li scopro di certo io: sono campioni che fanno la differenza e che vincerebbero un campionato da soli».

 

Quant’è importante per te poter contare su un gruppo così esperto?
«E’ fondamentale: ho la fortuna di giocare con elementi validissimi come Recano, Budroni e Monni, che reputo i difensori più affidabili del girone. A centrocampo i fratelli D’Agostino fanno la differenza, mentre in avanti c’è Nieddu, l’attaccante più forte che c'è in Sardegna.
Con compagni del genere si può solo stare tranquilli.
Abbiamo anche altri giocatori importantissimi che vengono nominati poco, per esempio Martella e Wajnstejin, che ci stanno dando una mano partita dopo partita».

Sei arrivato a Gennaio dopo la prima parte di stagione non sicuramente brillante con il Porto Torres, ma hai dimostrato di saperci fare anche in una categoria piena di insidie come quella di Promozione.
«E' stato difficile iniziare il mio campionato a gennaio.
A Porto Torres avevo tanta voglia di incominciare la stagione in Serie D, importantissima per potermi mettere in mostra in una piazza che ha visto tantissimi giocati di categorie superiori. Ma purtroppo i problemi societari ed economici hanno preso il sopravvento. Ho ricevuto diverse richieste, ma la paura, mista al non voler passare quattro mesi in quella situazione, mi hanno fatto aspettare sino alla conclusione della sessione di mercato, poi ho accettato il progetto del Tortolì, la scelta più giusta che potessi fare».

 

Siete attesi dalla trasferta a Sant’Antioco, compagine che ha bloccato sul 3 a 3 il Siliqua e assettata di punti in chiave salvezza, sarà difficile tornare a casa con il bottino pieno.
«Nel girone di ritorno ogni partita è più difficile, molto dipende dagli obbiettivi che le varie squadre si sono prefissati di raggiungere: chi lotta per la promozione, chi per la salvezza. Ogni gara ha una storia a sé e nessuno regala niente: ogni domenica per noi sarà una finale dove dovremo dare il massimo per la società, per noi stessi e per la gente che ci segue».

 

Pietro Piga

In questo articolo
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2013/2014
Tags:
Sardegna
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Girone A