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Eccellenza
Il bomber in attesa dell'accordo coi rossoblù

Tribuna ha Castelsardo nel cuore: «Spero si possa trovare l'intesa col presidente Sanna»

A Castelsardo ha trovato la moglie e le più grandi soddisfazioni da giocatore, e a Castelsardo potrebbe ancora giocare anche se l'accordo col club rossoblù tarda ad arrivare. Paolo Tribuna, classe 1977, aspetta di mettere nero su bianco. «Spero si possa trovare l'intesa col presidente Achille Sanna», dice l'attaccante di Ficarazzi, paese alla periferia di Palermo.

 

Col Cagliari ha esordito in serie A nel 1996 - Il legame tra il giocatore siciliano e la Sardegna è forte, sin da quando approdò al Cagliari all'età di 12 anni. «Sono andato via che ne avevo 19, dopo aver trascorso la mia adolescenza ed essere maturato». Coi rossoblù ha giocato in tutte le categorie fino ad arrivare alla Primavera. Una grande squadra che aveva questa formazione tipo: De Laurentis, Tocchi, Lantieri, Perra, Medda, Fois, Pieroni, Arricca, Tribuna, Liverani, Maresca. «Ho giocato anche con Emiliano Melis e Davide Carrus – continua Tribuna – e ho fatto due anni con la prima squadra». Erano le stagioni 1995-96 e 1996-97. «Sono stato 5 volte in panchina e feci il mio esordio in serie A contro il Vicenza al Sant'Elia (20 aprile 1996, ndr), vincemmo 2-0 ed entrai al posto di Dario Silva». L'ascesa troncata dal suo procuratore: «Sono stato gestito male, avevo un contratto quadriennale col Cagliari e mi mandò al Tempio in C2, retrocedemmo e fui riscattato dai galletti perdendo così altri tre anni di contratto»). Poi tanto girovagare, nell'Eccellenza siciliana, nell'Aquila in C2 e poi nel Sambiase.

 

A Castelsardo gli anni migliori in Sardegna - Con Castelsardo però il legamo è fortissimo: «La stagione migliore fu nel 2004/05, segnai 24 gol, finimmo secondi in campionato dietro l'imprendibile Nuorese ma davanti al grande Tempio allenato da Bernardo Mereu. C'era Lorenzoni presidente, a gennaio vennero Cherchi e Stocchino, in casa eravamo imbattibili ma, ai play-off, fummo eliminati dal Vigor Senigallia per differenza reti». A Castelsardo giocò altri due anni di fila ma, soprattutto la stagione 2006/07, fu foriera di soddisfazioni e gol: «Chiudemmo al terzo in campionato ma, grazie alla finale di Coppa Italia salimmo in serie D. Io segnai 30 gol tra campionato a Coppa». L'allenatore era Rosario Affuso. «Il migliore in Sardegna, insieme ad Hervatin che ho avuto alla Torres». A Sassari una stagione e mezza prima del ritorno, a dicembre dell'anno scorso, a Castelsardo: «Spero che la Torres venga ripescata, i suoi tifosi sono straordinari, è un peccato vedere i rossoblù ancora in queste categorie, devono come minimo fare la C2». Una categoria che non vede più presenti le squadre sarde: «Un segnale brutto – ammette Tribuna – toglie la possibilità di crescere ai giovani che possono sfruttare una categoria intermedia prima di andare in serie A. Così poi manca il confronto con le altre realtà, in serie D questo avviene ma non basta».

 

I 4 giovani in Eccellenza, un obbligo senza effetti positivi - Sul discorso dei giovani da schierare obbligatoriamente l'attaccante siciliano ha le idee chiare: «Per me quattro fuoriquota in Eccellenza sono troppi, un obbligo eccessivo così si mettono in difficoltà i giocatori “anziani”. I ragazzi li devi pregare per venire a fare l’allenamento, sanno di avere il posto assicurato e ne approfittano. Se poi vai a vedere, sono pochi quelli che emergono davvero». Uno sfogo che non ha nulla a che vedere col fatto che Tribuna non abbia ancora firmato: «Per me non è un problema, perché spesso i giovani vengono schierati in zone del campo dove fanno meno danni, quasi sempre esterni alti o bassi, le società puntano su attaccanti di esperienza che sappiano far gol, lo stesso discorso capita per i portieri. Iniziano la stagione con un giovane e poi chiamano subito uno anziano».

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
Intervista